I risultati del sondaggio di Money.it: per il 60% dei rispondenti l’Italia non dovrebbe portare la spesa militare al 5% del Pil come chiesto invece dalla Nato ai suoi membri.
No, l’Italia non deve portare la spesa militare al 5% come ci chiede la Nato. Questo è il responso del sondaggio di Money.it lanciato ora che, dopo l’attacco di Israele all’Iran, i rischi di un escalation bellica sono in forte aumento, senza dimenticare il conflitto in Ucraina che ormai si sta trascinando da quasi tre anni e mezzo.

Come si può vedere dai risultati del sondaggio, che ricordiamo non ha un valore scientifico ma soltanto indicativo non essendo stato realizzato a campione, il 60% dei lettori si è detto contrario a un aumento della spesa militare dell’Italia fino al 5%.
Il tema comunque appare essere sostanzialmente divisivo, visto che un 40% sarebbe d’accordo a portare la nostra spesa militare dall’attuale 1,57% del Pil al 5%, più che triplicando l’attuale esborso per la difesa che rappresenterebbe un autentico salasso per le casse pubbliche.
Il prossimo 24 e 25 giugno a l’Aja si terrà un atteso vertice Nato dove l’Italia annuncerà un aumento della spesa militare al 2%, ma questo potrebbe essere solo un primo step visto ben altri traguardi che l’Alleanza atlantica ha in mente.
Anche se per il sondaggio un aumento così marcato della spesa militare sarebbe sbagliato, il governo sarebbe pronto a cercare di accontentare gli alleati atlantici visto che il rischio di un allargamento dei vari conflitti in corso sembrerebbe essere tristemente d’attualità.
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