Approvato il giorno 8 agosto il decreto attuativo per l’Ires premiale, o mini-Ires. Premiate con una riduzione dell’aliquota le imprese che investono e assumono.
Ires premiale, o mini Ires, arriva il via libera con il decreto attuativo del Ministero dell’Economia e delle Finanze firmato dal viceministro Maurizio Leo. Ecco chi potrà beneficiarne e le condizioni.
L’Ires premiale è una misura prevista dalla Legge di Bilancio 2025 e consiste nella riduzione dell’aliquota dal 24% al 20% per chi investe.
L’Ires è l’Imposta sui redditi delle società, è disciplinata decreto legislativo 344 del 2003 ed è entrata in vigore il 1° gennaio 2004 in sostituzione dell’Irpeg. Le novità introdotte dal decreto legislativo 344 hanno poi modificato l’articolo 72 del Tuir, che ora disciplina l’Ires. Si applica alle società di capitali, sono quindi escluse le società di persone.
Vediamo ora cos’è la mini Ires, o Ires premiale, come funziona e il contenuto del decreto attuativo.
Cos’è l’Ires premiale o mini Ires
La mini Ires prevista dalla legge di Bilancio 2025 è un meccanismo premiale nei confronti delle società che non distribuiscono utili, o li distribuiscono solo in parte, e li investono nuovamente nell’impresa.
L’Ires premiale viene finanziata con un contributo di 400 milioni di euro a carico di banche e assicurazioni.
Gli investimenti che consentono di accedere a questo sconto sono:
- acquisto di nuovi macchinari, impianti e tecnologie innovative, in modo da ammodernare le aziende e renderle più competitive;
- le assunzioni, in particolare di giovani, donne e persone che hanno maggiori difficoltà a trovare lavoro;
- gli investimenti in ricerca, sviluppo e innovazione di prodotto e processo;
- gli investimenti in sostenibilità ambientale, per aiutare le aziende a diventare più “green” e ridurre il loro impatto sull’ambiente.
Quali investimenti possono beneficiare dell’Ires premiale?
L’articolo 4 del decreto attuativo specifica le condizioni per l’accesso alla mini-Ires.
Per quanto riguarda gli investimenti in macchinari, deve trattarsi di beni rientranti nelle categorie piani Transizione 4.0 e 5.0, nel rispetto dei requisiti di interconnessione e, per gli investimenti 5.0, della contestuale riduzione dei consumi energetici. Gli investimenti devono essere realizzati a partire dal 1° gennaio 2025.
La riduzione dell’aliquota Ires spetta al verificarsi di queste due condizioni, entrambe necessarie:
a) una quota non inferiore all’80% dell’utile dell’esercizio in corso al 31 dicembre 2024 sia accantonata ad apposita riserva;
b) un ammontare non inferiore al 30% dell’utile accantonato di cui alla lettera a) e, comunque, non inferiore al 24% dell’utile dell’esercizio in corso al 31 dicembre 2023, sia destinato a investimenti prima visti.
Mini Ires incremento occupazionale: condizioni
L’articolo 6 del decreto attuativo, invece, disciplina la mini Ires riconosciuta in caso di incremento occupazionale. Anche in questo caso devono sussistere delle condizioni per accedere all’agevolazione.
Nel periodo d’imposta successivo a quello in corso al 31 dicembre 2024:
- il numero di unità lavorative per anno non sia diminuito rispetto alla media del triennio precedente;
- siano effettuate nuove assunzioni di lavoratori dipendenti con contratto di lavoro a tempo indeterminato che costituiscano incremento occupazionale ai sensi dell’articolo 4 del decreto legislativo 30 dicembre 2023, n. 216, in misura pari ad almeno l’1% del numero dei lavoratori dipendenti a tempo indeterminato mediamente occupati nel periodo d’imposta in corso al 31 dicembre 2024 e, comunque, in misura non inferiore a un lavoratore dipendente con contratto di lavoro a tempo indeterminato.
La società, inoltre, non deve aver fatto ricorso a cassa integrazione nel periodo di imposta incorso al 31 dicembre 2024 e in quello successivo.
Soggetti esclusi e decadenza
Sono esclusi dai benefici dell’Ires premiale i soggetti in liquidazione ordinaria o giudiziale, o che hanno fatto ricorso a procedure di risoluzione della crisi d’impresa di natura liquidatoria. Possono, invece, beneficiare dell’agevolazione i soggetti che si trovano in procedure finalizzate al risanamento.
Possono accedere ai benefici dell’Ires premiale o mini Ires coloro che hanno aderito al concordato preventivo biennale.
Si verifica la decadenza dei benefici in caso di distribuzione degli utili accantonati e in caso di dismissione o delocalizzazione dei beni. In caso di decadenza sorge l’obbligo di versare l’imposta residua, cioè la differenza tra quanto versato con l’Ires premiale e quanto doveva essere versato in modo ordinario.
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