Bandi europei: gli imprenditori chiedono un sistema più comprensibile

Niccolò Ellena

26 Gennaio 2023 - 17:00

condividi

Per sfruttare i fondi di InvestEU è necessario che l’UE renda i propri piani più comprensibili agli imprenditori. Se ne è parlato durante «Talk Europa - InvestEU: 370 miliardi di euro per le imprese».

La chiarezza è fondamentale, specialmente quando si tratta di utilizzare un linguaggio specialistico non comprensibile a tutti. Di questo e molto altro si è parlato durante «Talk Europa - InvestEU: 370 miliardi di euro per le imprese», l’evento organizzato da Money.it per discutere insieme a esponenti del mondo dell’imprenditoria e della politica delle possibilità che si aprono per l’Italia grazie a InvestEU.

Questo è un programma che dispone di un fondo di garanzia dal valore di 26,2 miliardi di euro da destinare alle imprese innovative. Mettendo a disposizione questa cifra, l’Unione Europea spera di generare 372 miliardi di euro di investimenti.

Durante il dibattito tra i partecipanti sono emerse diverse questioni di primo piano: ora più che mai per sfruttare i fondi di InvestEU è necessario investire nelle competenze; abilitare il matchmaking tra aziende innovative e professionisti del digitale; e infine rendere i piani europei più comprensibili.

InvestEU: per sfruttare i piani europei serve un linguaggio rivolto agli imprenditori

Dario Colombo, responsabile editoriale B2B di Money.it ha chiesto agli imprenditori presenti se i piani europei siano o meno chiari sul piano linguistico e burocratico. La risposta è apparsa subito coerente: no. I presenti hanno poi fornito la loro visione della questione.

La prima a esprimersi è stata Cristina Crupi, avvocato ed esperta di startup, che ha detto: «il linguaggio utilizzato nei bandi è eccessivamente complesso, e lo è anche per chi - come me - ne legge ogni giorno per proporli alle imprese. Per partecipare ai bandi le aziende sono obbligate a identificare delle figure professionali dedicate esclusivamente alla redazione dei documenti, il che le obbliga a sostenere spese maggiori. Le istituzioni hanno l’abitudine di utilizzare un linguaggio sconosciuto agli imprenditori, il che rende la comunicazione difficile tra le parti».

Crupi ha poi continuato, affermando: «un altro problema consiste nella difficoltà di assumere personale qualificato per la redazione dei bandi europei, poiché molti professionisti del settore promettono traguardi che non sono poi in grado di raggiungere. Una semplificazione del linguaggio e dei processi burocratici sicuramente potrebbe aiutare imprese e imprenditori a fruire dei bandi europei con meno fatica e soprattutto senza la necessità di assumere altro personale».

Successivamente è intervenuto Pasquale Viscanti, imprenditore e co-fondatore di AI Spiegata semplice, il quale ha risposto agli stimoli forniti da Cristina Crupi con un’affermazione: «se un tema si può rendere in maniera semplice, è necessario renderlo ancora un po’ più semplice». Con questa affermazione Viscanti sottolinea la necessità di richiedere alle istituzioni - europee e non - di parlare un po’ di più il linguaggio degli imprenditori.

Infine, l’ultimo imprenditore ad esprimersi sull’argomento è stato Davide Scodeggio, founder di Qualifier, il quale ha sottolineato nuovamente la necessità di semplificare il linguaggio dei bandi per renderlo più semplice e alla portata degli imprenditori.

Ha poi continuato affermando che «è importante che gli imprenditori siano lasciati a fare il loro mestiere. In qualità di imprenditore mi piacerebbe che ci fosse una maggiore chiarezza per quanto riguarda le figure che assistono aziende e imprenditori nella partecipazione ai bandi europei».

Danzì: «le istituzioni devono affiancare il mondo imprenditoriale per sfruttare InvestEU»

Dopo aver ascoltato la testimonianza degli imprenditori, Maria Angela Danzì ha risposto agli stimoli arrivati, affermando: «per rendere la comunicazione più chiara sarebbe fondamentale che gli enti locali (province, comuni, regioni) facessero un lavoro di informazione con l’obiettivo di preparare al meglio gli imprenditori a partecipare ai bandi pubblici. Mi piacerebbe inoltre che i suddetti enti potessero accreditare dei consulenti o delle aziende a cui il mondo imprenditoriale può rivolgersi, così da avere la certezza di relazionarsi con professionisti e realtà dalla comprovata serietà ed etica lavorativa. Per un’azienda scegliere un consulente sbagliato significa non soltanto perdere dei soldi, ma anche delle opportunità di finanziamento importanti».

A queste affermazioni, l’Onorevole Danzì ha poi aggiunto che «capita talvolta che la Commissione europea invii i propri funzionari a formare il personale che lavora all’interno delle regioni, poi però spesso avviene che queste figure non diffondano a loro volta le nozioni che apprendono. Come conseguenza di questo succede che il sapere, vitale per gli imprenditori per sfruttare i bandi, non arriva a destinazione e quindi genera una perdita di occasioni».

Non è quindi soltanto importante che le istituzioni - sia a livello regionale, sia a livello europeo - rendano i propri bandi più semplici da comprendere per gli imprenditori a livello burocratico e non solo, ma anche che i funzionari capaci di redigere un bando diffondano questo modus operandi in maniera appropriata.

In collaborazione con

Partner tecnico

Talk Europa

InvestEU e 370 miliardi di euro per le imprese

20 gennaio 2023

Palazzo Castiglioni, Corso Venezia, 47 (MI)

Nessun commento

Gentile utente,
per poter partecipare alla discussione devi essere abbonato a Money.it.

Iscriviti a Money.it