Gli insegnanti dicono basta alle circolari inviate fuori l’orario di lavoro: i Dirigenti Scolastici abusano di email e Whatsapp.
Insegnanti polemici nei confronti dei nuovi strumenti per la messaggistica istantanea: l’uso di email e WhatsApp da parte dei Dirigenti Scolastici va regolarizzato.
Una richiesta presentata dalla segreteria provinciale della FLC Cgil di Vicenza, con la quale siamo venuti a conoscenza di un fenomeno sempre più diffuso nelle scuole di tutta Italia. Stando a quanto riportato dai sindacati, infatti, l’innovazione tecnologica ha fatto sì che le tradizionali circolari cartacee venissero sostituite da quelle telematiche, inviate dai dirigenti scolastici tramite email o messaggi WhatsApp.
Se da una parte gli avvisi online comportano dei vantaggi notevoli - uno su tutti l’immediatezza del messaggio - ci sono anche degli aspetti negativi da considerare.
Sembra infatti che i Dirigenti Scolastici si stiano approfittando di questa situazione, come confermato dai numeri riportati da La Repubblica in merito al numero di circolari che giornalmente vengono emanate dall’istituzione scolastica di appartenenza.
Troppe circolari della scuola: la colpa è di WhatsApp?
Analizzando quanto riportato da La Repubblica sembra ci sia un nesso di causalità tra l’innovazione tecnologica e l’aumento del numero di circolari emanate dalle scuole.
In effetti sembra essere proprio così; ad esempio in una scuola in provincia di Padova - l’istituto superiore Newton-Pertini di Camposampiero - i docenti nel solo a.s. 2016-2017 hanno firmato ben 725 circolari, una media di circa tre per ogni giorno di scuola. Leggermente meglio è andata all’istituto tecnico commerciale Bonelli di Cuneo, dove le circolari emanate dall’amministrazione sono state circa 500.
Come sostenuto dai sindacati non è raro che gli insegnanti si trovino a leggere anche 10 circolari al giorno, alcune delle quali inviate fuori l’orario di lavoro. Questo costringe gli insegnanti a controllare smartphone e computer anche nelle ore serali, quando naturalmente non ricevono alcuno stipendio né tanto meno l’indennità di reperibilità.
Nessun obbligo di reperibilità per gli insegnanti
Il segretario provinciale di FLC CGIL di Vicenza - Carmelo Cassalia - ha chiesto all’amministrazione di definire delle regole chiare per l’invio delle circolari. Non è possibile, infatti, che gli insegnanti siano in qualche modo “obbligati” a controllare la propria casella di posta, dal momento che nella maggior parte dei casi le circolari inviate dall’istituto riguardano degli appuntamenti del giorno successivo.
Cassalia ha ricordato che a differenza di altre tipologie di dipendenti per gli insegnanti non c’è alcun obbligo di reperibilità, per il quale altrimenti bisognava corrispondere un’indennità aggiuntiva.
Per questo motivo non solo i docenti non sono obbligati a rispondere alle circolari inviate fuori l’orario di servizio, ma il Dirigente Scolastico deve limitarsi ad emanarle solamente negli orari in cui le scuole sono aperte. Una polemica che conferma come il lavoro sommerso degli insegnanti sia un problema ancora irrisolto.
Uso WhatsApp ed email spropositato: novità nel rinnovo del contratto?
Il sindacato ha chiesto che delle nuove regole sull’utilizzo delle nuove tecnologie in ambito scolastico vengano definite con il rinnovo del contratto.
L’attuale situazione, infatti, impedisce agli insegnanti di “ritagliarsi una riserva di tempo” da dedicare a loro stessi, visto che tra il tempo impiegato per il controllo e la lettura delle circolari e quello necessario per la preparazione delle lezioni e la correzione dei compiti in classe un insegnante si trova a lavorare il doppio del tempo rispetto a quello per cui riceve uno stipendio.
Un aspetto che va assolutamente regolamentato e quale miglior occasione del rinnovo del contratto per farlo?
© RIPRODUZIONE RISERVATA