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Indicatori tecnici: quali sono e come scegliere la giusta combinazione

Ufficio Studi Money.it

03/02/2023

03/02/2023 - 14:40

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Gli indicatori e oscillatori tecnici sono una componente molto utile per l’analisi dei mercati. Vediamo qui le tipologie e differenze

Indicatori tecnici: quali sono e come scegliere la giusta combinazione

Gli indicatori e oscillatori tecnici sono uno strumento utile per i trader che analizzano i mercati finanziari. Esistono diversi algoritmi che possono aiutare nello sviluppare analisi che riescano a fornire un quadro completo sul mercato messo sotto esame.

Tradizionalmente, esistono indicatori e oscillatori di trend, momentum e volatilità. Queste tre categorie forniscono diverse informazioni al trader. Vediamo come possiamo adattarli al meglio alle nostre esigenze.

Un’altra distinzione che si può fare relativamente agli strumenti di analisi algoritmica è quella degli indicatori/oscillatori di prezzo, di volume, di ampiezza e ibridi.

Algoritmi di prezzo, volume e ampiezza: cosa indicano?

  • Gli algoritmi di prezzo sono quelli che combinano le informazioni derivanti dai concetti base delle varie candele, ossia massimo, minimo, apertura e chiusura. Di questa categoria fanno parte l’RSI, il CCI, il MACD e il ROC.
  • Gli indicatori/oscillatori di volume elaborano in maniera diversa le informazioni derivanti dal numero di contratti scambiati per un certo asset. Di questi strumenti fa parte l’On Balance Volume.
  • La terza categoria è quella degli algoritmi di ampiezza, che tengono in considerazione un’altra variabile oltre a prezzo e volume, ossia l’ampiezza del mercato. Con questo termine si intendono il grado e la qualità della partecipazione alle azioni ai movimenti del mercato. Di questa categoria fa parte il famoso A/D Line.
  • L’ultima classificazione, quella degli ibridi, comprende il resto degli algoritmi che considerano altri elementi che non rientrano nelle tre ripartizioni descritte in precedenza, come ad esempio le Bande di Bollinger e la volatilità.

Combinare i diversi indicatori/oscillatori: alcuni consigli

Se lo scopo è quello di scegliere la giusta combinazione d’indicatori/oscillatori, la principale difficoltà è quella di mettere insieme differenti tipi d’informazione che si confermino a vicenda.

Un errore molto comune tra i traders alle prime armi è proprio quello di vedere una «conferma di segnale» da due o più algoritmi che, in realtà, forniscono la stessa indicazione e dunque più che confermare, duplicano il segnale.

Il consiglio in questi casi è quello di sperimentare ciascuno di questi algoritmi e d’interpretare quanto vi viene segnalato in base al tipo di mercato.

Quanti indicatori utilizzare rientra nelle scelte personali di un trader, ma l’importante è avere consapevolezza degli strumenti che si stanno utilizzando evitando così di duplicare le informazioni e trarne il maggiore vantaggio possibile.

Ad esempio: mettendo insieme l’oscillatore RSI (momentum), il MACD (trend) e un indicatore di volume otteniamo tre diverse prospettive che ci consentiranno d’inquadrare in maniera complessiva le condizioni di mercato.

Media Mobile

Uno degli indicatori tecnici più comuni per identificare la tendenza generale di mercato è la media mobile. La media mobile è una linea tracciata su un grafico che mostra la media dei prezzi in un determinato arco temporale. Esistono diverse tipologie di medie mobili, tra cui la media mobile semplice (SMA) e la media mobile esponenziale (EMA). La SMA è calcolata come la media aritmetica dei prezzi di un determinato periodo di tempo, mentre l’EMA è una media ponderata che dà maggior peso ai prezzi più recenti. Esistono anche medie mobili di diversa lunghezza: la media mobile lunga è meno sensibile ai cambiamenti dei prezzi, ma può fornire segnali di trading più affidabili e meno falsi.

Oscillatore RSI

Un altro indicatore tecnico comune è il Relative Strength Index (RSI). Il RSI misura la forza relativa di uno strumento finanziario rispetto al suo prezzo medio su un determinato periodo di tempo. Il RSI può essere utilizzato per identificare i livelli di sovra-acquisto e sovra-vendita e per prevedere i punti d’inversione del mercato.

Momentum

Il momentum misura la velocità con cui i prezzi stanno cambiando. Se il momentum è positivo, significa che i prezzi stanno aumentando a un ritmo più veloce rispetto al periodo di tempo precedente, mentre se il momentum è negativo, significa che i prezzi stanno diminuendo a un ritmo più veloce.

MACD

Il MACD è un indicatore tecnico che combina la media mobile e il momentum. La linea MACD è calcolata come la differenza tra la media mobile corta e la media mobile lunga. La linea di segnale è una media mobile della linea MACD.

Bande di Bollinger

Infine, un ultimo indicatore tecnico importante è l’analisi delle bande di Bollinger. Le bande di Bollinger sono linee tracciate su un grafico che rappresentano i livelli di volatilità. La banda superiore rappresenta il livello di volatilità più alto, mentre la banda inferiore rappresenta il livello di volatilità più basso. Quando i prezzi si avvicinano alla banda superiore, significa che il mercato è sovra-acquistato, mentre quando i prezzi si avvicinano alla banda inferiore, significa che il mercato è sovra-venduto.

Inizia a investire

È importante tenere a mente che nessun indicatore tecnico è infallibile e che è sempre necessario utilizzare più di un indicatore per avere una visione più completa del mercato. Inoltre, è opportuno utilizzare gli indicatori tecnici in combinazione con l’analisi fondamentale, che si concentra sui fondamenti economici e aziendali degli strumenti finanziari, per avere una comprensione più estensiva dei mercati finanziari e prendere decisioni informate sugli investimenti.
In ogni caso, è importante fare la propria ricerca e scegliere un intermediario finanziario affidabile prima di prendere qualsiasi decisione d’investimento.

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Si prega inoltre di notare che le informazioni o le ricerche basate su dati storici non garantiscono prestazioni o risultati futuri. Qualsiasi opinione, ricerca, analisi, prezzi o altra informazione fornita sotto il titolo di commento generale del mercato non costituisce consiglio d’investimento.

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