Incentivi auto green, come si richiede il credito d’imposta?

Caterina Gastaldi

29 Giugno 2022 - 08:58

condividi

Sono stati pubblicati i codici tributo per utilizzare gli incentivi per le auto green: come si possono richiedere?

Incentivi auto green, come si richiede il credito d’imposta?

Dopo l’arrivo del via libera riguardo gli incentivi per l’acquisto di auto green, sono giunte altre informazioni riguardo alle modalità da seguire per poterlo richiedere e usufruirne.

Con la risoluzione numero 30/E del 23 giugno sono anche stati rinominati i codici tributo da utilizzare per il nuovo ecobonus per il triennio del 2022-2024 per l’acquisto di veicoli che non inquinano. Questi dovranno essere utilizzati dalle imprese costruttrici in modalità di compensazione del credito d’imposta.

Ma come si fa a richiedere e utilizzare gli incentivi e in che modo funziona il credito d’imposta? Di seguito le informazioni riguardo l’ecobonus per l’acquisto di veicoli green nel 2022.

Come si può richiedere il bonus

Come avveniva anche per l’ecobonus per le auto green precedente, anche per il 2022 deve essere il concessionario a registrarsi sul portale apposito per poter richiedere i contributi, che traducono come sconti sul prezzo finale del mezzo per i clienti.

Il processo da seguire per poter accedere al bonus è quindi il seguente:

  • prenotazione: il concessionario, a seguito della registrazione sulla piattaforma, procede a prenotare il contributo per ogni veicolo che gli è stato richiesto da cliente su cui sia disponibile il bonus. In base alla disponibilità dei fondi, riceverà risposta positiva o negativa;
  • erogazione: il concessionario riconosce al cliente il contributo, attraverso la compensazione del prezzo di acquisto;
  • rimborso: a questo punto il costruttore o importatore del veicolo va a rimborsare al concessionario/venditore il contributo che è stato erogato;
  • recupero: infine il concessionario fornisce al costruttore/importatore del veicolo tutta la documentazione necessaria per poter accedere al contributo rimborsato sotto forma di credito d’imposta.

Quali sono i codici tributo

La risoluzione del 23 giugno 2022 ha adeguato i vecchi codici ai nuovi sconti e sono i due seguenti, da utilizzarsi alternativamente a seconda del tipo di veicolo a cui ci si riferisce.

  • 6903”: è il codice tributo riservato al credito d’imposta per veicoli facenti parte delle categorie M1, N1, M2 speciali, ed N2 elettrici, nominato “ECO-BONUS VEICOLI CAT. M1, N1, M1 speciali e N2 elettrici – Recupero del contributo statale sotto forma di credito d’imposta – articolo 1, comma 1031, L. n. 145/2018, articolo 1, comma 657, L. n. 178/2020 e articolo 2, comma 1, lettera f) del dPCM 6 aprile 2022”;
  • 6904”: questo codice tributo invece si riferisce agli altri veicoli inclusi nel bonus, ovvero i ciclomotori e i motocicli di categoria dalla Le1 fino alla Le7, “ECO-BONUS VEICOLI CAT. L1e/L7e, elettrici, ibridi e non elettrici - Recupero del contributo statale sotto forma di credito d’imposta – articolo 1, comma 1057, L. n. 145/2018 e articolo 2, comma 1, lettera d) del DPCM 6 aprile 2022”.

Come utilizzare il credito d’imposta

Per poter utilizzare il credito d’imposta è necessario utilizzare il modello F24 e i codici vanno inseriti nell’apposita sezione “Erario”, andando a inserire le somme nella colonna “importi a credito compensati”, nel caso in cui si dovesse procedere con il riversamento del credito, si dovrà compilare la sezione “importi a debito versati”.

Per poter utilizzare il credito a partire dal giorno 10 del mese successivo all’acquisto del veicolo, entro i limiti dell’importo spettante. Per poter visualizzare questo importo si può accedere al proprio cassetto fiscale attraverso il portale dell’Agenzia delle Entrate. I codici possono essere sfruttati dalle imprese costruttrici per l’utilizzo in compensazione tramite, appunto, il modello F24.

Quali sono le date da ricordare

La possibilità di inviare le richieste per i mezzi è iniziata il 25 maggio 2022 e si potrà proseguire a mandarle fino al 31 dicembre 2022.

È importante ricordare però che gli incentivi rimarranno disponibili fino a esaurimento scorte, che per il 2022 sono un totale di 650 milioni di euro. Nel momento in cui questi fondi dovessero esaurirsi, com’era già avvenuto in passato, non sarebbe più possibile usufruire degli incentivi, anche se questo dovesse avvenire prima della scadenza ultima (ovvero il 31 dicembre di quest’anno).

Chi ha diritto al contributo

Non è possibile richiedere il contributo per tutte le persone giuridiche. La richiesta di poter acquistare beneficiando del contributo, che deve necessariamente essere inoltrata dal rivenditore o concessionario, può essere inviata solo per:

  • le personalità giuridiche che svolgono attività di noleggio, e che acquistano veicoli facenti parte della categoria M1, per l’impiego in car sharing;
  • le PMI (Piccole Medie Imprese), quando svolgono attività di trasporto in proprio o anche in conto terzi, e che acquistano veicoli di categoria N1 e N2.

Per poter accedere agli incentivi specifici per coloro che sono definiti “persona giuridica” è necessario essere soggetti titolari di partita Iva.

Invece per Piccola o Media Impresa (PMI) si intende qualsiasi attività che eserciti un’attività economica, indipendentemente dalla forma giuridica di questa. A rientrare tra le piccole e medie imprese sono anche le attività artigianali, le società di persone, le attività a titolo familiare o individuale, o anche, infine, quelle associazioni che esercitano regolare attività economica.

Quali sono le categorie di veicoli ammesse

A poter accedere al contributo sono solo alcune tipologie di veicoli, che vengono infatti anche identificati con i codici tributo. Si tratta dei seguenti:

  • veicoli di categoria M1: si tratta delle automobili destinate al trasporto di persone, con almeno quattro ruote e un massimo di otto posti a sedere escluso il conducente;
  • veicoli della categoria Le: i veicoli di questa categoria vanno dal Le1, a Le7, e sono ciclomotori e motoveicoli a due, tre, e quattro ruote;
  • veicoli della categoria N1 ed N2: sono quei veicoli che sono destinati al trasporto di merci, in questo caso per poter accedere al contributo si ha l’obbligo di rottamazione, obbligo non necessariamente presente nelle altre due opzioni.

I fondi a disposizione per i veicoli benzina e diesel sono già esauriti, rimangono disponibili i contributi per le motorizzazioni 100% elettriche e quelle ibride più efficienti. La piattaforma del MISE permette di verificare in tempo reale la disponibilità residua per gli incentivi all’acquisto delle varie categorie.

Iscriviti a Money.it

SONDAGGIO