Conferma per il Bonus ZES e ZLS, riproposto il super-ammortamento, addio all’Ires premiale
Il Governo Meloni nella seduta del 17 ottobre ha approvato il DdL di bilancio 2026.
Sul piatto sono stati messi circa 18 miliardi.
Le risorse sono destinati tanto alle famiglie quanto alle imprese.
Proprio le imprese possono ritenersi soddisfatte delle agevolazioni a oggi inserite nel DdL di bilancio che come noto dovrà essere approvata entro la fine dell’anno.
La Manovra infatti conferma il Bonus Zes, la Nuova Sabatini, mentre viene riproposto il c.d. super ammortamento; ma quest’ultima non è una buona notizia per i contribuenti in regime forfettario.
È prorogata al 31 dicembre 2026 la sterilizzazione della plastic e sugar tax.
Vediamo nello specifico le principali agevolazioni riservate alle imprese, con la precisazione che da qui fino all’approvazione finale della Manovra non sono da escludersi ulteriori novità.
Le novità per le imprese. Conferma per il Bonus Zes Unica
La prima conferma inserita nella Manovra riguarda il Bonus Zes unica.
L’agevolazione, ex art.16 del DL 124/2023 viene prorogata addirittura per il triennio 2026, 2027 e 2028.
Si ricorda che il bonus sotto forma di credito d’imposta è destinato alle imprese che realizzano investimenti in beni strumentali nuovi, localizzati in strutture produttive situate all’interno delle aree della ZES Unica (regioni Abruzzo, Basilicata, Calabria, Campania, Molise, Puglia, Sardegna e Sicilia).
Tra i beni agevolabili rientrano principalmente impianti macchinari e attrezzature nuove, strettamente funzionali all’attività dell’impresa e destinate a potenziare la capacità produttiva.
Sono agevolati anche terreni e fabbricati.
Previsto anche un credito d’imposta per investimenti in beni strumentali per il settore della produzione primaria di prodotti agricoli e della pesca e dell’acquacoltura.
Ancora, è prorogato il credito d’imposta previsto per le imprese delle Zone Logistiche semplificate per gli investimenti effettuati dal 1° gennaio 2026 al 15 novembre 2028.
Il contributo, è concesso nel limite di spesa di 100 milioni di euro annui per ciascuno degli anni 2026, 2027 e 2028.
Super e iper-ammortamento
Un’importante novità riguarda la riproposizione del super-ammortamento. Rafforzato ulteriormente nel rispetto di alcune condizioni (iper-amm.to).
Nello specifico, per gli investimenti effettuati a partire dal 1° gennaio 2026 e fino al 31 dicembre 2026 (con possibilità di completamento entro il 30 giugno 2027 a determinate condizioni), le imprese potranno beneficiare di:
- una maggiorazione del costo di acquisizione,
- ai fini della determinazione delle quote di ammortamento e dei canoni di locazione finanziaria.
Il beneficio è riservato ai soggetti titolari di reddito d’impresa in regola con le norme sulla sicurezza sul lavoro e con gli obblighi contributivi e previdenziali, ed è escluso per le imprese in stato di crisi o sottoposte a procedure concorsuali.
Sono agevolabili:
- Beni materiali e immateriali strumentali nuovi inclusi negli Allegati A e B della Legge 232/2016, interconnessi al sistema aziendale o alla rete di fornitura;
- Beni materiali nuovi destinati all’autoproduzione e autoconsumo di energia da fonti rinnovabili, compresi gli impianti di stoccaggio dell’energia e i moduli fotovoltaici conformi alla normativa vigente.
La maggiorazione del costo di acquisizione è così articolata:
- 180% per investimenti fino a 2,5 milioni di euro;
- 100% per la parte oltre 2,5 milioni e fino a 10 milioni di euro;
- 50% per la parte oltre 10 milioni e fino a 20 milioni di euro.
Per gli investimenti “green”, che comportano una riduzione dei consumi energetici della struttura produttiva di almeno il 3% (o del 5% ), la maggiorazione sale a:
- 220% fino a 2,5 milioni di euro;
- 140% tra 2,5 e 10 milioni di euro;
- 90% tra 10 e 20 milioni di euro.
In questo modo, il nuovo super ammortamento dovrebbe favorire la digitalizzazione e la sostenibilità ambientale delle imprese.
Operando quale maggiorazione del costo di acquisizione (dunque maggiore deduzione dal reddito d’impresa), l’agevolazione non riguarderà i contribuenti in regime forfettario i quali non deducono i costi in via analitica.
Questa è una brutta notizia per i forfettari anche perché non viene confermato il credito d’imposta per gli investimenti in beni strumentali. ex lege n°178/2020 e ss.mm.ii.
Tuttavia tale bonus può essere ancora sfruttato per gli investimenti in beni materiali- allegato A L. n°232/2016- effettuati entro il 30 giugno 2026, se entro il 31 dicembre 2025 l’ordine è stato accettato e l’acconto del 20% è stato versato.
La Nuova Sabatini
Arrivano nuove risorse per la c.d. Nuova Sabatini.
In tal senso le disposizioni di cui all’art. 98 del DdL di bilancio 2026.
Al
fine di assicurare continuità alle misure di sostegno agli investimenti produttivi delle micro, piccole e medie imprese, attuate ai sensi dell’articolo 2 del decreto-legge 21 giugno 2013, n. 69, convertito, con modificazioni, dalla legge 9 agosto 2013, n. 98, l’autorizzazione di spesa di cui al comma 8 del medesimo articolo 2 è incrementata di 200 milioni di euro per l’anno 2026 e di 450 milioni di euro per l’anno 2027.
Addio all’Ires premiale
La Manovra non conferma la c.d. Ires premiale.
L’agevolazione, introdotta dalla Legge di bilancio del 2025 (art. 1, commi 436-444), consiste in una riduzione del 4% dell’aliquota dell’imposta sulle imprese, in via transitoria per il 2025, finalizzata a ridurre l’aliquota ordinaria dal 24% al 20%, a favore delle imprese che investono e assumono.
L’IRES premiale è subordinata a vincoli patrimoniali, di investimento e occupazionali, per garantire che il beneficio vada a chi contribuisce alla crescita, sostenibilità e valorizzazione del capitale umano.
L’obiettivo, infatti, è sostenere l’innovazione, la digitalizzazione, l’incremento dell’occupazione e la crescita imprenditoriale responsabile.
A oggi dunque l’agevolazione non è riproposta nella Legge di bilancio 2026 ma è sostituita dal super-amm.to.
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