La Svizzera dimostra che una valuta forte non è un freno alla competitività: qualità, innovazione e industria avanzata sono la chiave del suo successo economico globale e duraturo.
In un mondo in cui molte economie avanzate vedono nella svalutazione della propria moneta un modo per stimolare la manifattura, la Svizzera rappresenta una potente smentita. Con il franco svizzero che si è affermato come la moneta più forte e più stabile del mondo negli ultimi decenni, ci si aspetterebbe un’economia affaticata dall’export e penalizzata sul piano industriale. Invece, è vero il contrario: la Confederazione elvetica è oggi uno dei Paesi più ricchi, più produttivi e più innovativi al mondo.
Il caso svizzero è affascinante proprio perché rompe con una narrazione diffusa, secondo la quale una valuta forte finirebbe per rendere le esportazioni troppo costose, colpendo negativamente l’industria nazionale. Eppure, i dati mostrano che la Svizzera ha mantenuto nel tempo una delle più robuste basi industriali del pianeta: il settore manifatturiero incide per circa il 18% sul PIL — un livello superiore rispetto alla media dei Paesi avanzati — e più della metà delle esportazioni sono classificate come high-tech.
Il franco svizzero non è solo simbolo di stabilità: è anche la valuta che ha performato meglio negli ultimi 50 anni rispetto a tutte le principali monete mondiali. Anche nei momenti di debolezza globale o crisi sistemiche, il franco tende a rafforzarsi, riflettendo la fiducia che i mercati ripongono nell’economia svizzera.
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