Crollano le esportazioni italiane verso gli USA (-21,2%) e aumentano le importazioni (+68,5%): i dazi americani e l’alto costo dell’energia mettono in crisi la competitività dell’Italia e dell’Europa.
Il dato puntuale non lascia affatto sperare bene: nel raffronto tra lo scorso mese di agosto e quello del 2024, le esportazioni italiane verso gli Usa sono crollate del 21,2%, mentre le importazioni sono schizzate verso l’alto del 68,5%.
L’effetto combinato dei dazi americani nei confronti delle merci europee, con la tariffa di base al 15%, e le importazioni di prodotti energetici sotto forma di GNL dagli USA, hanno ridotto il saldo positivo del mese di agosto ad appena 1,2 miliardi di euro mentre quello del periodo gennaio-agosto 2025 si è fermato a 24,4 miliardi di euro sul totale di 32,3 miliardi di attivo complessivo registrato nei confronti di Paesi non appartenenti all’Unione europea.
Quest’ultimo è il dato che deve fare maggiormente riflettere, visto che l’attivo nei confronti degli Usa rappresenta i 2/3 dell’attivo complessivo, mentre il peso dell’interscambio con gli Usa è pari al 10,4% degli interscambi complessivi, compresi quelli infra-Ue. Di converso, nonostante il peso dell’intercambio con la Cina rappresenti per l’Italia solo il 2,5% del totale, il saldo negativo a nostro sfavore nello stesso periodo gennaio-agosto 2025 è stato di 31,6 miliardi di euro. In pratica, il saldo attivo dell’Italia nei confronti degli Usa copre i 2/3 del nostro passivo verso la Cina. [...]
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