Due giacimenti di gas con una riserva stimata tra 30-110 milioni di barili di petrolio equivalente. È una delle più grandi scoperte degli ultimi anni.
Se si analizza la classifica mondiale degli Stati con le maggiori riserve di gas naturale, ai primi posti si trovano Russia, Qatar, Iran e Stati Uniti. Più indietro in questa graduatoria, indicativamente tra la 16a e la 20a posizione, compare la Norvegia. Lo Stato nordico non dispone di enormi riserve di gas naturale scoperte fino ad oggi, ma negli ultimi anni è diventato un attore fondamentale per l’Europa dopo lo scoppio della guerra in Ucraina. La Norvegia è infatti uno dei maggiori esportatori di gas naturale al mondo e, a seguito delle recenti vicende geopolitiche che hanno coinvolto il continente europeo, è diventata il principale fornitore di gas dell’Unione Europea, superando la Russia, con cui Bruxelles ha interrotto ogni rapporto commerciale a causa dell’embargo.
Si stima che nel 2024 circa il 33% del gas importato in Europa provenisse proprio dalla Norvegia. Ora, una nuova scoperta effettuata nel Paese potrebbe spingere la nazione scandinava tra i maggiori produttori di gas a livello globale, rafforzandone ulteriormente il peso strategico nello scenario energetico internazionale.
Nuovi giacimenti di gas scoperti in Norvegia
La società Equinor ha infatti annunciato di aver scoperto due enormi giacimenti di gas con riserve stimate tra i 30 e i 110 milioni di barili di petrolio equivalente. Si tratta della più grande scoperta realizzata dall’azienda nel corso di quest’anno ed è avvenuta nei pressi della piattaforma continentale del Paese. Equinor ha perforato due pozzi nel blocco Sleipner, situato a ovest della costa norvegese, tra i giacimenti di Gudrun ed Eirin. Il complesso di Sleipner comprende diversi importanti giacimenti di gas scoperti nel 1984, che ancora oggi svolgono un ruolo centrale nella produzione energetica nazionale.
La buona notizia, come reso noto dalla stessa Equinor, è che poiché le nuove scoperte sono state effettuate in prossimità di quelle già esistenti, il gas potrà essere esportato verso i mercati europei utilizzando le infrastrutture sottomarine già operative. Questo consentirà alla Norvegia di sfruttare i nuovi giacimenti senza dover sostenere nuovi investimenti infrastrutturali, ma semplicemente impiegando le reti già utilizzate per portare il gas norvegese nel cuore dell’Europa. Dopo il blocco del gas russo, Oslo ha compreso quanto l’Europa rappresenti un partner commerciale strategico. Per questo motivo, nel 2024 gli investimenti nel settore petrolifero e del gas in Norvegia raggiungeranno livelli record, sostenuti anche dal forte interesse dei mercati finanziari. L’obiettivo è individuare nuovi giacimenti di petrolio e gas da sfruttare e destinare all’esportazione verso il mercato europeo.
Oltre alla Norvegia, il gas che non proviene più dalla Russia viene acquistato dall’Europa anche da Stati Uniti, Algeria, Qatar e Azerbaigian. Sebbene in misura ridotta e in modo indiretto, la Russia continua comunque a esportare una piccola quota di gas grazie a Paesi che svolgono questo ruolo al posto di Mosca. Per quanto riguarda l’Italia, il principale fornitore di gas resta l’Algeria, che copre quasi il 35% delle importazioni nazionali. Il gas arriva attraverso il gasdotto TransMed, che collega l’Algeria all’Italia, con approdo a Mazara del Vallo, in Sicilia, rappresentando una delle infrastrutture energetiche più importanti per il nostro Paese.
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