Inghilterra e Italia hanno provato a regolamentare il settore, ma i club calcistici hanno spesso trovato il modo di aggirare legalmente le norme.
Tra Premier League e Serie A il divario sul piano sportivo si è allargato sempre di più nel tempo, come una forbice che continua ad essere aperta da una sadica mano con l’obiettivo di allontanare sempre di più le due parti di cui è composta.
Il potere economico delle società inglesi della Premier, nessuna esclusa, spesso fa impallidire i dirigenti della squadre di casa nostra, costretti a districarsi tra paletti, vincoli e inventiva per cercare di costruire squadre il più possibile competitive.
C’è però un aspetto che accomuna abbastanza da vicino i due campionati: quello degli sponsor di maglia collegati alle scommesse sportive. C’è stato un momento in cui erano un po’ dappertutto, poi si è cercato di limitarli il più possibile e ora, visti i risultati modesti, si cerca una via che possa cercare di mantenere insieme le esigenze di tutte le parti in causa. [...]
Accedi ai contenuti riservati
Navighi con pubblicità ridotta
Ottieni sconti su prodotti e servizi
Disdici quando vuoi
Sei già iscritto? Clicca qui
© RIPRODUZIONE RISERVATA