HV.1 arriva in Italia, sintomi e gravità della nuova variante Covid

Ilena D’Errico

11 Ottobre 2023 - 22:17

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Una nuova variante Covid arriva in Italia, si tratta di HV.1, molto simile a Delta ma con alcune particolarità che ne aumentano la pericolosità. Ecco quali sono i sintomi e la gravità.

HV.1 arriva in Italia, sintomi e gravità della nuova variante Covid

Arriva in Italia HV.1, la nuova variante Covid che potrebbe presto diventare dominante. Dal tracciamento delle varianti effettuato dai Cdc (Centri di controllo delle malattie) risulta infatti una crescita esponenziale: dal 7,8% al 12,9% in sole due settimane a fine settembre. HV.1 si sta già diffondendo negli Stati Uniti e non manca poco al suo arrivo anche in Italia secondo gli esperti, i quali temono soprattutto la presenza di una mutazione che ricorda la variante Delta.

Per il momento HV.1 è ancora sotto osservazione negli Stati Uniti, tanto che non è ancora stata di un nome di uso comune, come appunto Delta e le altre varianti. Non che si tema un ritorno al peggio, dati i progressi fatti negli ultimi anni, anche perché HV.1 non è direttamente “figlia” di Delta. Al solito, è importante tenere sotto controllo l’andamento di questa variante per evitare declini, soprattutto nell’ottica di una somiglianza con l’aggressività di Delta. Ecco più nel dettaglio quali sono i sintomi della nuova variante in arrivo e qual è la sua gravità.

HV.1, i sintomi della nuova variante Covid

In genere, il virus Covid ci ha abituato a un quadro ben riconoscibili di sintomi influenzali, compresi raffreddori e debolezza, fino agli episodi più severi con difficoltà respiratorie e complicanze. Anche la variante HV.1 si manifesta in modo molto simile, con disturbi delle vie aeree (soprattutto di quelle superiori, cioè naso e gola) ma anche sintomi sistemici, tra i quali:

  • Mal di gola;
  • mal di testa;
  • tosse secca;
  • raucedine (alterazione della voce);
  • rinorrea (naso che cola);
  • congestione nasale (naso chiuso);
  • starnuti frequenti;
  • dolori muscolari;
  • dolori alle articolazioni;
  • febbre (a volte anche piuttosto alta);
  • stanchezza;
  • affaticamento.

Di pari passo, anche la variante HV.1 potrebbe comportare disturbi più importanti, tra cui difficoltà respiratorie di varia gravità, anche a seconda della condizione di fragilità del soggetto affetto e dalla presenza di altre patologie.

È invece incerto il manifestarsi di altri sintomi, che hanno caratterizzato le prime varianti in circolazione ma sono poi scomparsi negli ultimi tempi. Si tratta di:

  • Disturbi gastrointestinali;
  • iposmia (diminuzione dell’olfatto);
  • anosmia (perdita dell’olfatto);
  • ageusia (diminuzione del gusto);
  • disgusia (perdita del gusto).

Questo genere di sintomi potrebbe però tornare a farsi vivo in caso di contagio da HV.1, data la sua affinità con la variante Delta che, come in molti ricorderanno bene, li provocava.

La gravità della variante HV.1 secondo gli esperti

Massimo Ciccozzi, responsabile dell’unità di Statistica medica ed Epidemiologia al Campus biomedico di Roma, ha spiegato che è fondamentale continuare a monitorare la variante HV.1, ma anche chiarito che nonostante la sua somiglianza con Delta è inverosimile un ritorno del virus alle origini (con l’attacco alle vie aeree inferiori).

Gli esperti si concentrano soprattutto sul meccanismo che ha portato alla nascita della variante Delta, definito dal professor Ciccozzi come un caso raro di switch selettivo, una ricombinazione genetica continua che ha portato alla formazione di questa mutazione “interessante”.

Dello stesso parere anche Fabrizio Pregliasco, virologo e direttore dell’ospedale Galeazzi di Milano, secondo cui la comunanza di alcune caratteristiche tra la variante Delta e HV.1 lascia qualche preoccupazione sull’aggressività della nuova variante, anche se difficilmente sarà paragonabile ai contagi causati dalla prima nel 2021. Semplicemente, HV.1 presenta una mutazione che non era presente nelle varianti precedenti, nonostante si tratti di una sottovariante di Eris.

In ogni caso, è importante sottolineare che la nascita di HV.1 non ha nulla a che vedere con forme di intelligenza del virus Covid, “perché i virus non sono intelligenti” ha ricordato il virologo. Semplicemente, si tratta di una combinazione genetica del tutto casuale, che deriva dalla proprietà caratteristica delle varianti di ricombinarsi.

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