Guida alla domanda e ai requisiti dell’Isee corrente 2024

Patrizia Del Pidio

17/01/2024

17/01/2024 - 14:40

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Vediamo come si compila la domanda per richiedere l’Isee corrente 2024, quali sono i requisiti richiesti e che variazione reddituale è richiesta.

Guida alla domanda e ai requisiti dell’Isee corrente 2024

L’Isee ordinario, basato sui redditi e i patrimoni del nucleo familiare di due anni prima, non sempre riesce a restituire quella che è la reale situazione economica della famiglia. Per far fronte a questo problema si deve presentare domanda per l’Isee corrente 2024, che restituire una situazione molto più veritiera e vicina al momento della presentazione della Dsu.

Per il 2024, infatti, l’Isee ordinario prende in considerazione redditi e patrimoni relativi al 2022, ma in due anni molte cose possono cambiare: può intervenire la perdita di un lavoro, si può cessare di fruire di un sostegno al reddito, può venir meno un componente del nucleo familiare.

L’Isee corrente nasce proprio per far fronte a questi mutamenti che possono intervenire nel reddito e nel patrimonio del nucleo, e se la situazione è peggiorata rispetto a quella fotografata dal’Isee ordinario, l’Inps permette di integrare la dichiarazione prendendo a riferimento gli ultimi 12 mesi.

Vediamo quali sono i requisiti per richiedere l’Isee corrente e come si presenta la domanda e quali requisiti reddituali devono essere presi in considerazione.

Quali requisiti per richiedere l’Isee corrente?

Come abbiamo accennato, l’Isee corrente serve ad aggiornare il valore di quello ordinario prendendo a riferimento dati più recenti. Per poter richiederlo, però, è necessario essere in possesso di un Isee in corso di validità. Per il 2024, di fatto, è necessario aver provveduto al rinnovo a partire dal 1 gennaio 2024.

Per richiede l’Isee corrente è necessario che, rispetto ai due anni precedenti, si siano verificate determinate mutazioni in percentuale. Le fattispecie per le quali è possibile richiedere l’ISEE corrente sono state ampliate e prevedono la variazione di:

  • o situazioni lavorative dei componenti del nucleo familiare;
  • o variazione della situazione reddituale del nucleo stesso;
  • o una variazione della situazione patrimoniale.

Per poter richiedere l’ISEE corrente, sarà sufficiente che si sia verificata soltanto una delle condizioni (i requisiti sono alternativi tra di loro).

Variazione lavorativa o reddituale

E’ necessario che il nucleo familiare si trovi in una delle seguenti condizioni:

  • variazione della situazione lavorativa di cui all’art., 9, co. 1 del Dpcm. n. 159/2013, per almeno un componente del nucleo. In questa fattispecie rientrano anche eventuali interruzioni di trattamenti previdenziali, assistenziali o indennitari che non rientrano nel reddito complessivo del nucleo familiare. In tale ultima ipotesi, l’ISEE corrente viene calcolato sulla base dei redditi degli ultimi dodici mesi o degli ultimi due mesi. Questa variazione deve essersi verificata, in ogni caso, dopo il 1 gennaio dell’anno di riferimento dei redditi ISEE (per intenderci nell’Isee 2023 la variazione deve essersi verificata dopo il 1 gennaio 2021);
  • variazione della situazione reddituale complessiva del nucleo superiore al 25% rispetto alla situazione reddituale individuata nell’ISEE calcolato ordinariamente.

Variazione patrimoniale

Oltre alla variazione della situazione lavorativa e a quella reddituale, inoltre, si può richiede l’Isee corrente anche qualora vari la situazione patrimoniale rispetto ai due anni precedenti. La variazione del patrimonio dell’intero nucleo deve essere superiore al 20% rispetto a quella presente nella dichiarazione ordinaria.

Ma attenzione, questa variazione può essere fatta valere solo a decorrere dal 1° aprile di ogni anno e può anche essere cumulata con eventuali variazioni di reddito e situazione lavorativa. Per presentare domanda di Isee corrente per variazione patrimoniale, quindi, è necessario attendere il 1° aprile 2024.

ISEE corrente 2024: il periodo di validità

L’ISEE corrente ha una durata di sei mesi se si aggiorna la situazione lavorativa o reddituale. Tuttavia, la norma prevede che è necessario aggiornare l’Isee corrente prima della scadenza qualora, durante il periodo di validità dell’Isee corrente, intervengano variazioni della situazione occupazionale (un componente il nucleo ha trovato una nuova occupazione) o nella fruizione dei trattamenti (un componente ha iniziato la fruizione di un trattamento previdenziale, assistenziale e indennitario, laddove non rientrante nel reddito complessivo ai fini Irpef).

In tal caso l’aggiornamento dell’Isee corrente in corso di validità deve effettuarsi entro due mesi dalla variazione.

Se si aggiornano solo i redditi l’Isee corrente ha validità 6 mesi, se si aggiornano solo i patrimoni o i patrimoni o i redditi, invece, la validità dell’Isee corrente è fino al 31 dicembre dell’anno in cui si è presentata la DSU con Modulo MS

Come si compila la domanda di Isee corrente?

Il dichiarante, in possesso di una DSU in corso di validità può integrarla con una domanda di Isee corrente. In questo caso va compilato il Modulo MS.

Nel Quadro S1 si deve indicare il codice fiscale del richiedente che deve essere lo stesso del dichiarante dell’Isee ordinario.

Nel Quadro S2 si devono indicare nella prima, seconda e terza colonna cognome, nome e codice fiscale dei componenti del nucleo familiare per i quali si è registrata una variazione della situazione lavorativa o reddituale. Nel caso di variazione patrimoniale vanno indicati tutti i componenti del nucleo familiare.
Nella quarta e quinta colonna, invece, si devono indicare il tipo di variazione intervenuta e la data se si tratta di una variazione della situazione lavorativa.

Nel Quadro S3 si dovranno indicare tutti i redditi la lavoro, pensione, e trattamenti assistenziali, indennitari, previdenziali degli ultimi 12 mesi. Solo nel caso vi siano eventuali variazioni delle situazioni reddituali a causa di interruzioni di rapporto di lavoro, interruzione di trattamenti, sospensione o riduzione dell’attività lavorativa si possono indicare i redditi percepiti negli ultimi 2 mesi che saranno moltiplicati per 6.

Nel Quadro S4 si deve indicare il codice fiscale dei componenti del nucleo per i quali è intervenuta una variazione di tipo lavorativo o reddituale allegando anche la certificazione che la attesti. Un esempio può essere la lettera di licenziamento o la chiusura della partita Iva.

Nel Quadro S5 si dovrà indicare, nel caso si sia subita una variazione di tipo patrimoniale, per ogni componente del nucleo il codice fiscale ed il patrimonio posseduto al 31 dicembre dell’anno precedente la presentazione della DSU con Modulo MS. Il Quadro S5 va compilato una volta per ognuno dei componenti del nucleo familiare. Di fatto dovranno esserci tanti Quadri S5 quanti sono i componenti del nucleo familiare.

Quali sono i redditi che devono cambiare per utilizzare l’Isee corrente?

L’Inps con le Faq pubblicate nel 2021 ha risposto a diverse domande presentate dai contribuenti per chiarire quali sono le variazioni reddituali che consentono l’utilizzo dell’Isee corrente. Vediamo quali sono.

I redditi rilevanti ai fini del calcolo dell’ISEE corrente sono:

  • redditi da lavoro dipendente, pensione e assimilati conseguiti nei dodici mesi precedenti a quello di richiesta della prestazione;
  • redditi derivanti da attività d’impresa o di lavoro autonomo, svolte sia in forma individuale che di partecipazione, individuati secondo il principio di cassa come differenza tra i ricavi e i compensi percepiti nei dodici mesi precedenti a quello di richiesta della prestazione e le spese sostenute nello stesso periodo nell’esercizio dell’attività;
  • trattamenti assistenziali, previdenziali e indennitari, incluse carte di debito, a qualunque titolo percepiti da amministrazioni pubbliche, non già inclusi nel reddito di cui alla lettera a), conseguiti nei dodici mesi precedenti a quello di richiesta della prestazione.

Cessazione di un contratto di locazione, è variazione del reddito?

Se un contribuente percepisce redditi per aver affittato un immobile il cui contratto termina o viene variato al ribasso, questa variazione non consente la presentazione dell’Isee corrente poiché non rientra tra i redditi previsti dall’ ’articolo 9, comma 3, lettere a), b) e c) del decreto del Presidente del Consiglio dei ministri n. 159 del 2013.

Cessazione assegno mantenimento dall’ex coniuge, si può presentare Isee corrente?

Se un contribuente ha redditi da assegni familiari percepiti da ex coniuge che vengono meno, è possibile presentare Isee corrente se si ha una variazione rispetto all’Isee ordinario di almeno il 25%. L’assegno di mantenimento al coniuge, infatti, rappresenta un reddito assimilato a quello da lavoro dipendente per chi lo percepisce e proprio per questo rientra nella determinazione del reddito Isee.

Cessazione assegno mantenimento per i figli, si può presentare Isee corrente?

La perdita dell’assegno di mantenimento per i figli non permette di presentare Isee corrente perché, seppure questi importi formino reddito ai fini Isee non rilevano “ai fini del calcolo dell’indicatore della situazione reddituale corrente” perché non rientrano tra quelli previsti dall’ ’articolo 9, comma 3, lettere a), b) e c) del decreto del Presidente del Consiglio dei ministri n. 159 del 2013.

Quai sono i trattamenti assistenziali che rilevano per l’Isee corrente?

Si tratta di redditi che, pur essendo esenti da Irpef, rientrano nel calcolo dell’Isee e, quindi, anche dell’Isee corrente e sono: la carta acquisti, l’assegno per il nucleo familiare, assegno unico per i figli, l’assegno di maternità dei Comuni, assegno di inclusione.

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