La Germania vuole rialzarsi dopo la crisi e le grandi aziende si mobilitano: ecco il piano miliardario “Made for Germany”, di cosa si tratta?
Salvare la potenza economica tedesca dalla crisi e riaccendere i motori dell’economia più forte in Europa: questi gli obiettivi di “Made for Germany”, piano lanciato dalle maggiori aziende della nazione.
Le principali società della Germania, tra cui Siemens e Deutsche Bank hanno annunciato l’importante iniziativa volta a rilanciare la fiducia degli investitori nella più grande economia europea. Sono 61 le aziende che hanno promesso collettivamente 631 miliardi di euro di investimenti entro il 2028.
L’annuncio precede un previsto aumento della spesa da parte del governo tedesco, reso possibile da una recente riforma delle norme sul debito e dalla creazione di un fondo speciale per gli investimenti infrastrutturali.
Questo slancio aziendale arriva in un momento difficile per il cancelliere Merz, il cui vantaggio sull’estrema destra dell’AfD si è ridotto negli ultimi sondaggi.
La spinta agli investimenti vuole quindi mandare un messaggio positivo poco prima dei dati sulla produzione economica, che potrebbero mostrare una contrazione nel secondo trimestre e della scadenza del 1° agosto per i dazi doganali statunitensi, che potrebbero comportare imposte del 30% sulle merci europee spedite in America.
Le aziende tedesche si allenano per rilanciare la Germania. Ecco come
Secondo le aziende coinvolte nel piano, i 631 miliardi di euro includono investimenti di capitale, spese per ricerca e sviluppo e impegni da parte di investitori internazionali. Non è ancora chiaro quale quota di questi investimenti sia già pianificata e quale rappresenti nuovi impegni.
Il CEO di Siemens, Roland Busch, ha dichiarato al quotidiano Handelsblatt che le varie società faranno pressioni sul governo affinché vengano approvati più rapidamente i progetti infrastrutturali e le misure per combattere la carenza di manodopera.
“Abbiamo bisogno di tutti gli uomini sul ponte”, ha affermato. Il programma comprende sia grandi aziende e istituti finanziari, sia piccole e medie imprese, da lui definite “campioni nascosti”, e startup.
“Sono tutti pronti a investire capitali in un Paese di cui crediamo fermamente nella forza innovativa”, ha dichiarato Busch a Bloomberg TV.
“Tutti noi puntiamo allo stesso obiettivo: far sì che la Germania e l’Europa tornino a crescere e a crescere competitivamente”, ha dichiarato Christian Sewing, CEO della Deutsche Bank.
Promuovere gli investimenti del settore privato è fondamentale per rilanciare la crescita in Germania e porre fine a tre anni di stagnazione. I settori chiave del Paese, tra cui l’automotive, la chimica e la meccanica, si trovano da tempo a fronteggiare costi energetici elevati rispetto ai concorrenti esteri, nonché una burocrazia eccessiva sia a livello nazionale che a livello dell’Unione Europea.
“Se la crescita torna in Germania è un bene anche per l’Europa”, ha affermato Sewing, aggiungendo che si aspetta che la crescita continui nei prossimi mesi.
Più tardi Sewing, Busch e altri dirigenti aziendali si riuniranno presso la cancelleria per presentare la strategia di investimenti con Merz, il ministro delle finanze Lars Klingbeil e il ministro dell’economia Katherina Reiche, a cui seguiranno dichiarazioni congiunte.
Il piano tedesco per fermare la crisi
La coalizione di governo di Merz, composta dal suo blocco conservatore e dai socialdemocratici di Klingbeil, insediatasi all’inizio di maggio, si è impegnata a portare avanti profonde riforme e a ridurre la burocrazia per aumentare l’attrattiva del Paese per gli investitori e promuovere l’innovazione.
Oltre a stanziare investimenti finanziati dal debito pari a circa 500 miliardi di euro per modernizzare infrastrutture fatiscenti, si è impegnata ad aumentare massicciamente la spesa per la difesa per far fronte alla minaccia proveniente dalla Russia e soddisfare le richieste di Trump, affinché l’Europa si assuma maggiori responsabilità per la propria sicurezza.
Clemens Fuest dell’istituto Ifo ha affermato che l’iniziativa delle aziende rappresenta un passo nella giusta direzione per quanto riguarda la ripresa economica del Paese, ma resta da vedere quale impatto economico avrà.
“La domanda è, ovviamente, se tutto questo sia davvero sostenibile, nel senso che si tratta solo di un fuoco di paglia finanziato con il debito pubblico, oppure se ci saranno davvero più investimenti a lungo termine?”, ha affermato.
Spiragli di ottimismo
Ci sono segnali che la crescita potrebbe già iniziare a riprendersi. Le aziende tedesche sono le più ottimiste sull’economia dall’inizio del 2022 e, per la prima volta in due anni, prevedono di incrementare gli investimenti, secondo un rapporto pubblicato questo mese da S&P Global Market Intelligence.
In un sondaggio condotto su circa 12.000 produttori e fornitori di servizi, le aziende hanno evidenziato che l’aumento pianificato della spesa pubblica, insieme al progresso tecnologico, dovrebbe favorire una più ampia ripresa economica nei prossimi 12 mesi.
Anche il rapporto German Business Outlook di S&P di giugno ha mostrato che, per la prima volta da giugno 2023, il numero di aziende che pianificano di aumentare le spese in conto capitale e quelle in ricerca e sviluppo ha superato quelle che prevedono tagli.
© RIPRODUZIONE RISERVATA