Gnl: allerta prezzi e crisi nel 2023-2024, cosa prevede Morgan Stanley

Violetta Silvestri

8 Ottobre 2022 - 15:54

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La crisi energetica è solo all’inizio? Forse, visto che gli anni 2023 e 2024 potrebbero essere ancora scossi da carenze e prezzi alle stelle, anche per il Gnl. L’allerta è di Morgan Stanley.

Gnl: allerta prezzi e crisi nel 2023-2024, cosa prevede Morgan Stanley

Morgan Stanley ha aumentato le stime dei prezzi del gas naturale liquefatto nel 2023 e nel 2024, vedendo la crescente domanda europea di carburante intensificare la concorrenza globale per le forniture.

Questo significa che i prossimi anni potrebbero rivelarsi ancora difficili sul fronte energetico, considerando che quella a cui stiamo assistendo, soprattutto in Europa, è una transizione verso la diversificazione di fonti di energia molto complessa e con una guerra in corso.

In realtà, tutto il mondo è coinvolto in questa rivoluzione energetica, nella quale il Gnl si sta imponendo come protagonista. Con quali conseguenze? Alcune riguarderanno i prezzi, come affermano gli strateghi di Morgan Stanley.

Prezzi del Gnl sempre più alti: la stima di Morgan Stanley

Se quella di quest’anno appare come una delle peggiori crisi del gas per l’Europa e non solo, il peggio potrebbe ancora palesarsi nel prossimo biennio.

Il punto è abbastanza semplice: l’Europa avrà bisogno di ancora più Gnl per sostituire i volumi russi la prossima estate, quando il continente ricaricherà lo stoccaggio, mentre la domanda cinese si riprenderà dai blocchi e compenserà le minori importazioni da altri acquirenti asiatici.

“Vediamo un disavanzo in aumento il prossimo anno” hanno affermato in una nota gli analisti di Morgan Stanley, tra cui Martijn Rats. “Vediamo la necessità che i prezzi rimangano elevati più a lungo per continuare a limitare la domanda”.

La banca ora vede i prezzi del Gnl asiatico in media di $39,50 per milione di unità termiche britanniche il prossimo anno, in aumento di quasi un terzo rispetto ai $30. La previsione del prezzo per il 2024 è stata incrementata del 57% a $34,50.

Ciò fa eco ai commenti dei principali produttori di gas naturale liquefatto, che vedono il mercato diventare ancora più ristretto il prossimo anno e rimanere a corto di fornitura per un periodo ancora lungo.

L’Europa chiederà sempre più Gnl?

L’Europa ha importato volumi record di Gnl quest’anno dopo che i prezzi sono aumentati ben al di sopra dei tassi in Asia, contribuendo a deviare i carichi verso il vecchio continente. Insieme a un inizio più mite della stagione di riscaldamento e alla riduzione della domanda da parte delle industrie, ciò ha aiutato la regione a riempire le scorte per questo inverno al 90% anche se la Russia ha ridotto le esportazioni verso il continente.

Il grafico sull’attuale situazione dei flussi in Europa fotografa alla perfezione la nuova dipendenza dal Gnl:

Importazioni gas dell'Europa Importazioni gas dell’Europa Dati dal 2021 a oggi

L’anno prossimo, la richiesta di questo combustibile in Europa potrebbe aumentare di quasi 50 milioni di tonnellate, secondo Morgan Stanley, considerando che sono stimate scorte inferiori alla norma per l’inverno 2023-24 nella maggior parte degli scenari.

La Cina, a sua volta, potrebbe aver bisogno di ulteriori 10 milioni di tonnellate, un aumento del 14% della domanda, che compenserà in parte i minori acquisti da parte di altri importatori asiatici, tra cui Giappone e Corea del Sud, che si stanno affrettando a sostituire il costoso gas nella produzione di energia con alternative come carbone e nucleare.

In sintesi: proprio il biennio 2023-2024 sarà cruciale per il settore energetico, con la pressione della domanda sul Gnl che ne farà crescere i prezzi.

Lo stesso ad dell’Eni Descalzi ha appena affermato: “l’inverno più duro sarà quello del 2023/24...Serve più capacità di stoccaggio, servono più rigassificatori...Non abbiamo una produzione nazionale, abbiamo 1/3 dei rigassificatori che ci servono e dobbiamo aumentare la capacità di stoccaggio.”

Dinamiche sempre più complesse, quindi, agiteranno il mercato energetico nei prossimi anni, con la minaccia - non ancora placata - di prezzi elevati per il gas.

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