Fondo patrimoniale familiare: cos’è, a cosa serve e come si costituisce

Ilena D’Errico

28 Maggio 2023 - 19:09

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Il fondo patrimoniale familiare: ecco che cos’è, a cosa serve, come si costituisce e quanto costa.

Fondo patrimoniale familiare: cos’è, a cosa serve e come si costituisce

Il fondo patrimoniale è uno strumento che i coniugi possono scegliere accanto al regime patrimoniale per tutelare le necessità della famiglia e proteggere i beni che ne fanno parte. In realtà, la protezione assicurata dal fondo non è più sicura come un tempo, perciò è bene assicurarsi prima sul suo funzionamento e non trovarsi in situazioni inaspettate in caso di debiti.

Cos’è il fondo patrimoniale familiare e a cosa serve

Il fondo patrimoniale è un insieme di beni di vario tipo (immobili, beni mobili registrati e titoli di credito) necessari a soddisfare i bisogni della famiglia. La funzionalità principale del fondo è proprio quella di separare i beni che appartengono a tutta la famiglia da quelli dei coniugi (sia in comunione che separazione dei beni) e dei figli.

Il fondo patrimoniale familiare è infatti caratterizzato da una destinazione d’uso ben specifica; dunque, anche i proventi dei beni inseriti all’interno del fondo possono essere destinati esclusivamente ai bisogni familiari:

  • Mantenimento della famiglia;
  • sviluppo della famiglia;
  • potenziamento delle capacità lavorative della famiglia.

Di conseguenza, anche i coniugi stessi sono limitati nell’esercizio della proprietà sui beni contenuti dal fondo. La vendita dei beni del fondo patrimoniale familiare può infatti avvenire soltanto con il consenso di entrambi i coniugi e l’autorizzazione del giudice tutelare se sono presenti figli minori. Quest’ultima non è necessaria soltanto quando l’atto di costituzione del fondo indica espressamente la possibilità di farne a meno.

Per quanto riguarda l’amministrazione ordinaria dei beni, invece, entrambi i coniugi hanno eguale potere decisionale indipendente, a prescindere da chi sia il proprietario dei beni. Oltretutto, a meno che l’atto di costituzione preveda specifiche deroghe, tutti i vincoli sui beni del fondo sono subordinati al consenso di entrambi i coniugi e all’autorizzazione del giudice. Ciò vale ad esempio per le ipoteche e i pegni.

Il fondo patrimoniale rappresenta quindi una forma di garanzia per assicurare il soddisfacimento dei bisogni familiari, sostituendo il patrimonio familiare e la dote. Di norma, poi, questa forma di patrimonio è scelta per evitare l’aggressione su alcuni beni da parte dei creditori, anche se – come vedremo – non si tratta di una protezione così sicura come un tempo.

Come si costituisce il fondo patrimoniale e quanto costa

Il fondo patrimoniale può essere costituito dai coniugi o dalle parti delle unioni civili e necessita per la costituzione di un atto pubblico redatto dal notaio. Nel dettaglio, il fondo può essere costituito da:

  • Uno solo dei coniugi o una sola parte dell’unione civile (la giurisprudenza non è concorde sulla necessità di accettazione dell’altro);
  • da un terzo, con accettazione dei coniugi/parti civili con un atto pubblico separato;
  • da un terzo con un testamento, anche con l’utilizzo del legato;
  • da entrambe le parti, così che il regime patrimoniale scelto per il matrimonio o l’unione civile non si applichi ai beni nel fondo.

In ogni caso, il fondo patrimoniale familiare può essere costituito in ogni momento del matrimonio o unione civile e cessa di esistere:

  • Per accordo delle parti;
  • per scioglimento dell’unione, annullamento del matrimonio o separazione.

Bisogna però ricordare che in presenza di figli minori il fondo resta in piedi fino a che tutti non acquisiscano la maggiore età e la sua amministrazione può essere rimessa al giudice. In ogni caso, la divisione dei beni nel fondo dipende dal provvedimento del giudice per i figli e dalla proprietà e dal regime patrimoniale per i genitori.

Quanto ai costi, in media con una spesa di 1.200 euro è possibile costituire il fondo patrimoniale familiare, dato che l’importo non è influenzato dal numero e dal valore dei beni, ma soltanto dalle tasse e dai costi notarili. È però bene sapere che per aggiungere dei beni al fondo si compie ogni volta un nuovo atto, quindi per ridurre la spesa è preferibile ragionarci su con largo anticipo.

La costituzione del fondo patrimoniale può comunque avvenire soltanto con atto notarile e in presenza di due testimoni, affinché segua la registrazione dell’atto e l’annotazione a margine dell’atto di matrimonio o unione civile.

Il fondo patrimoniale familiare è aggredibile dai creditori?

Spesso si ricorre al fondo patrimoniale per evitare che i propri beni possano essere aggrediti dai creditori in caso di debiti. In effetti, esiste una forma di tutela per i beni inseriti nel fondo patrimoniale, ma è decisamente meno estesa di quello che si pensa, soprattutto per via dell’intervento legislativo del 2015.

Affinché il fondo patrimoniale sia esente dall’attacco dei creditori è necessario che:

  • Il debito sia sorto dopo la costituzione del fondo:
  • il debito è stato contratto per scopi estranei ai bisogni della famiglia.

Sono quindi aggredibili i beni del fondo se il debito è anteriore alla sua costituzione, in ogni caso per verificare la nascita del debito bisogna far riferimento alla stipula dell’obbligazione e non alla data di mancato pagamento. Ad esempio, se un soggetto smette di pagare il mutuo, il debito si considera contratto al momento di costituzione del mutuo e non al momento della rata non versata.

I beni del fondo possono comunque essere attaccati soltanto se i debiti sono stati contratti per provvedere ai bisogni familiari, circostanza che deve essere provata dai debitori e che comunque comprende la maggior parte delle posizioni debitorie. Il concetto di bisogni familiari è infatti giudicato con un’interpretazione piuttosto estensiva, dalla quale si possono escludere con sicurezza soltanto i debiti strettamente personali.

Costituire il fondo dopo l’insorgenza di un debito è poi quasi inutile, perché il creditore può esercitare un’azione revocatoria entro 5 anni per rendere attaccabile anche i beni presenti nel fondo, purché quest’ultimo sia stato realizzato con l’intento specifico di frodare il creditore. Il fondo patrimoniale è poi pignorabile (per qualsiasi tipo di debito) se il creditore trascrive il pignoramento nei pubblici registri entro un anno dalla costituzione del fondo.

Ad oggi, il fondo patrimoniale protegge più che altro dai debiti sorti per esigenze voluttuarie o intenti speculativi, mentre risulta attaccabile per il resto dei debiti. I giudici hanno infatti esteso il concetto di bisogni familiari a diverse situazioni, anche quelle che riguardano le attività professionali. L’azione di revocatoria, tuttavia, non può essere esercitata se il debitore lascia fuori dal fondo almeno un bene idoneo al soddisfacimento del creditore, in questo senso ha ancora un’utilità per la selezione dei beni.

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