Cos’è il fondo fiduciario vivente, come funziona e costi

Claudia Cervi

30/09/2025

Fondo fiduciario vivente, cos’è? Ecco come funziona, tipologie, costi, vantaggi e tutti i dettagli aggiornati del fondo patrimoniale.

Cos’è il fondo fiduciario vivente, come funziona e costi

Sapere cos’è e come funziona un fondo fiduciario vivente è utile per chi vuole proteggere il patrimonio, pianificare la successione familiare e mettere al sicuro beni e finanze.

Si tratta di uno strumento giuridico che nasce nel diritto anglosassone e che, negli ultimi anni, sta suscitando interesse anche in Italia come alternativa al testamento e ad altri strumenti di tutela patrimoniale.

In questa guida aggiornata, vedremo nel dettaglio cos’è un fondo fiduciario vivente, come funziona, i diversi tipi, quanto costa crearlo e quali sono le differenze rispetto agli istituti previsti dal diritto italiano.

Fondo fiduciario vivente: di cosa si tratta?

Un fondo fiduciario è un istituto in cui determinati beni di proprietà di un soggetto (detto disponente o settlor) vengono trasferiti a un trustee, ovvero un amministratore fiduciario, che li gestisce nell’interesse di uno o più beneficiari.

La caratteristica del fondo fiduciario vivente (living trust) è che viene istituito quando il disponente è ancora in vita.

In questo modo, il proprietario non solo può stabilire le regole di gestione e distribuzione del patrimonio, ma può anche continuare a beneficiarne durante la sua esistenza.

Il fondo può essere finalizzato a:

  • garantire la successione ordinata dei beni;
  • sostenere cause benefiche;
  • finanziare istruzione o assistenza sanitaria;
  • proteggere beni da rischi legali o economici.

In Italia non esiste una legge specifica che disciplini i fondi fiduciari viventi, ma questi sono considerati legittimi in virtù della Convenzione dell’Aja del 1985, ratificata con legge n. 364/1989.

Perché scegliere un fondo fiduciario vivente

Un fondo fiduciario vivente può essere preferito al classico testamento per diversi motivi.

  • Tutela del patrimonio: i beni vengono separati da quelli del disponente, creando un patrimonio autonomo.
  • Flessibilità: si possono indicare regole precise di gestione e distribuzione.
  • Riservatezza: evita la pubblicità tipica delle successioni testamentarie.
  • Continuità: il disponente può beneficiare dei frutti del patrimonio anche mentre è in vita.

In realtà, non è uno strumento riservato solo ai grandi patrimoni. Negli ultimi anni viene utilizzato anche da chi possiede beni di valore medio (ad esempio immobili, risparmi, quote societarie) ma desidera una gestione ordinata e protetta.

Tipi di fondo fiduciario vivente

Esistono diverse tipologie di fondi fiduciari, a seconda degli obiettivi.

Fondo fiduciario per beneficenza

I fondi fiduciari per beneficenza sono creati per sostenere cause sociali o organizzazioni non profit.

Il donatore in questo caso può, quindi, specificare l’obiettivo del fondo, ad esempio la ricerca per la salute, il finanziamento di progetti per migliorare l’istruzione, l’attuazione di piani per la riduzione della povertà.

Il trustee investe i fondi del fondo fiduciario e distribuisce i profitti alle organizzazioni selezionate dal donatore.

Fondo fiduciario per istruzione

I fondi fiduciari per istruzione sono pensati per coprire cure e spese mediche di figli, persone con disabilità o soggetti fragili.

Il donatore può specificare l’istituzione educativa che il fondo deve sostenere, ad esempio una scuola, una università o un programma di borse di studio. Il trustee investe i fondi del fondo fiduciario e distribuisce i profitti all’istituzione educativa selezionata.

Fondo fiduciario per assistenza sanitaria

Il fondo fiduciario per assistenza sanitaria è creato per sostenere l’assistenza sanitaria a beneficio dei figli minori o di persone portatrici di disabilità.

Il donatore può indicare l’obiettivo specifico del fondo, finalizzato a garantire assistenza, per il presente e per il futuro, ai soggetti selezionati.

Fondo fiduciario per la gestione patrimoniale

I fondi fiduciari per la gestione patrimoniale sono creati per gestire il patrimonio di un individuo o di una famiglia.

Il trustee investe i fondi del fondo fiduciario e distribuisce i profitti ai beneficiari designati dal donatore, ad esempio i membri della famiglia o le organizzazioni di beneficenza selezionate dal donatore.

Fondo fiduciario vivente revocabile

Il fondo fiduciario vivente revocabile è un tipo di fondo fiduciario che viene creato mentre il donatore è ancora in vita. Questo tipo di fondo fiduciario, noto anche come “fondo fiduciario di donazione benefica”, sta guadagnando popolarità negli ultimi anni, grazie al fatto che permette di fare una donazione di denaro, beni o proprietà in un fondo fiduciario, ma di continuare a beneficiarne durante la propria vita.

Il donatore può designare se stesso o un’altra persona come beneficiario del fondo fiduciario vivente e ricevere una rendita annuale dal fondo fiduciario. In questo modo, il donatore non rinuncia completamente al controllo sui beni. Inoltre può essere modificato o annullato dal disponente in qualsiasi momento.

Dopo la morte del donatore, il fondo fiduciario vivente diventa un fondo fiduciario tradizionale, con i profitti distribuiti a scopi specifici o beneficiari designati. Il fondo fiduciario vivente può essere un’opzione interessante per chi vuole fare una donazione significativa, ma non vuole privarsi completamente dei propri beni o della rendita che possono generare durante la propria vita.

Fondo fiduciario vivente irrevocabile

Il Fondo fiduciario vivente irrevocabile non può essere sciolto o modificato senza il consenso dei beneficiari, ma offre maggiore protezione dai creditori.

Come funziona un fondo fiduciario?

La costituzione di un fondo fiduciario in Italia richiede un atto scritto per essere valido ed efficace. La legge italiana non regolamenta direttamente il fondo fiduciario, ma lo considera legittimo in seguito alla ratifica della Convenzione de L’Aja del 1985.

Il fondo fiduciario può essere costituito per atto tra vivi o per testamento e di solito viene costituito per atto pubblico davanti al notaio.
Nell’atto istitutivo del fondo fiduciario, il disponente (o settlor) deve specificare:

  • la legge nazionale che disciplinerà il trust;
  • il trustee (amministratore fiduciario): il soggetto che diviene intestatario dei beni trasferiti dal disponente (può essere una persona fisica o una società);
  • i beneficiari, ossia coloro che avranno diritto ai profitti generati dai beni messi in trust o che riceveranno i beni stessi al termine dell’istituto costituito;
  • lo scopo del trust;
  • le modalità di gestione del trustee;
  • il guardiano, soggetto tenuto a verificare e controllare che l’attività del trustee sia effettivamente resa secondo l’interesse dei beneficiari o che sia adeguata al raggiungimento dello scopo individuato dal disponente. Non è una figura necessaria.

L’istituzione del trust non può essere revocabile per evitare che i beni in trust siano aggrediti dai creditori. I trasferimenti dei beni dal fondo ai beneficiari possono avvenire in un secondo momento rispetto alla costituzione del fondo fiduciario. Il fondo fiduciario può durare fino a un massimo di 90 anni, secondo il termine previsto dall’art. 2645 ter del Codice civile.

Come fare un fondo fiduciario vivente

Per creare un fondo fiduciario è necessario un atto notarile con cui il disponente trasferisce beni o somme di denaro al trustee, specificando:

  • scopi del fondo,
  • regole di gestione,
  • modalità di distribuzione dei frutti.

Una volta attivato, il trustee gestisce il patrimonio secondo le linee guida stabilite.

Investimenti del fondo fiduciario

Il trustee deve gestire gli investimenti del fondo fiduciario in modo diligente e prudente, scegliendo tra strumenti come azioni, obbligazioni, immobili o fondi comuni, con l’obiettivo di generare reddito e preservare il capitale.

Distribuzione dei profitti del fondo fiduciario

I rendimenti vengono distribuiti ai beneficiari secondo le indicazioni del disponente, con cadenza annuale, trimestrale o stabilita nell’atto istitutivo. Una parte può essere accantonata come riserva.

Controllo e monitoraggio del fondo fiduciario

Il trustee è responsabile del controllo e del monitoraggio del fondo fiduciario per garantire che gli investimenti siano coerenti con le linee guida del fondo stesso o le istruzioni del beneficiario.

Il trustee deve mantenere una contabilità trasparente, presentare le dichiarazioni fiscali annuali, presentare rapporti periodici ai beneficiari del fondo fiduciario per informarli sulla situazione finanziaria del fondo e sui profitti generati.

Se il fondo fiduciario è destinato a beneficenza o altre finalità, il trustee deve anche garantire che gli obiettivi del fondo fiduciario siano rispettati e che i beneficiari siano supportati in modo appropriato.

Quanto costa creare un fondo fiduciario vivente?

Il costo di creazione di un fondo fiduciario vivente varia in base alla complessità, ai beni conferiti e ai professionisti coinvolti (notaio, avvocati, consulenti fiduciari).

In generale, il costo per creare questo tipo di fondo si aggira sui 1.500-3.000 euro, comprensivi di atto notarile e consulenze.

Le spese di gestione annuali variano invece da 500 a 2.000 euro, a seconda della complessità del patrimonio e della presenza di un trustee professionale o di una società fiduciaria.

Trattamento fiscale del fondo fiduciario

Il regime fiscale del fondo fiduciario dipende dalle normative fiscali del Paese in cui il trust è costituito, dalla residenza fiscale del trust e dalla tipologia di trust. Nella pratica ogni caso richiede un’analisi fiscale specifica con il supporto di un consulente.

In generale, il fondo fiduciario è un ente fiscale separato dalla persona fisica del disponente e dei beneficiari, e di conseguenza, è soggetto a proprie norme fiscali. Tuttavia, il disponente e i beneficiari possono essere tenuti a pagare imposte su determinati atti e transazioni che coinvolgono il fondo fiduciario.

La circolare n. 34/E del 20 ottobre 2022 dell’Agenzia delle Entrate fornisce chiarimenti sul trattamento fiscale dei fondi fiduciari. La circolare analizza la fiscalità delle varie tipologie di trust, definendole e distinguendole, come il trust di scopo, familiare, di garanzia, liquidatorio e altre tipologie.

Il fondo fiduciario è pignorabile?

Per rispondere a questa domanda occorre innanzitutto fare riferimento alla legge n° 346/89, che ha ratificato la Convenzione de l’Aja del 1985.

Vi si legge che i beni disposti in un trust costituiscono un patrimonio separato da quello del disponente e da quello del trustee. Pertanto, il fondo fiduciario è uno strumento che consente di sottrarre alcuni beni dal patrimonio del disponente e intestarli al trustee, privandoli degli effetti sui creditori del disponente.

La logica richiama, quindi, all’impignorabilità. Tuttavia, se l’intento del fondo è quello di sottrarre i beni ai creditori, questi hanno dei rimedi legali per tutelare i propri diritti di credito.

L’azione revocatoria ordinaria è uno strumento che i creditori del disponente possono utilizzare per rimuovere questa “insequestrabilità” dei beni in trust. In questo caso viene contestata la meritevolezza della causa che ha fondato il trust.

Fondo fiduciario vivente in Italia: è possibile?

In Italia il fondo fiduciario vivente non è disciplinato dal Codice civile, ma trova legittimazione nella normativa internazionale.
Per questo motivo, nella pratica si utilizza lo strumento del trust (disciplinato dalla Convenzione dell’Aja) o, in alternativa, istituti simili come il fondo patrimoniale o il mandato fiduciario.

Differenze principali:

  • Il trust permette grande flessibilità e protezione patrimoniale.
  • Il fondo patrimoniale è limitato ai bisogni della famiglia ed è accessibile solo alle coppie sposate.
  • Il mandato fiduciario consente di affidare beni a una società fiduciaria, ma con poteri più limitati rispetto a un trust.

Domande frequenti sul fondo fiduciario vivente

Chi può istituire un fondo fiduciario vivente?

  • Chiunque abbia beni da proteggere e voglia pianificare la loro gestione.

È sempre revocabile?

  • Dipende dalla tipologia: i fondi revocabili sì, quelli irrevocabili no.

Quanto dura un fondo fiduciario vivente?

  • In Italia la durata massima è di 90 anni, secondo quanto previsto dal Codice civile.

È sempre più conveniente di un testamento?

  • Non sempre: il fondo fiduciario vivente è utile soprattutto in caso di patrimoni complessi o quando si vuole una gestione strutturata già in vita.
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