Fondi Lega, Salvini querela Belsito per appropriazione indebita

Mario D’Angelo

27/11/2018

All’indomani della sentenza di Genova Salvini querela l’ex tesoriere Belsito, ma non i Bossi. I dettagli

Fondi Lega, Salvini querela Belsito per appropriazione indebita

A pochi giorni dalla scadenza Matteo Salvini ha depositato, per tramite dei suoi legali presso la cancelleria della Corte d’Appello di Milano, una querela nei confronti dell’ex tesoriere Francesco Belsito. Il processo potrà così procedere al secondo grado di giudizio.

A tre giorni dal termine utile Salvini querela quindi Belsito, accusato di appropriazione indebita dei fondi pubblici della Lega per fini privati insieme a Umberto e Renzo Bossi. Si salva così il processo, che senza la denuncia dell’attuale leader del Carroccio sarebbe andato in fumo. Per perseguire tale reato, a seguito della riforma Orlando, è necessaria infatti la querela della parte offesa.

Salvati i Bossi?

Ma assieme al processo vengono salvati anche l’ex senatùr Umberto Bossi e il figlio ’Trota’. Il ministro dell’Interno ha infatti scelto di non sporgere querela nei loro confronti, nonostante ieri a Genova siano state confermate le condanne per tutti gli imputati. 1 anno e 10 mesi al fondatore del partito, e 3 anni e 9 mesi a Francesco Belsito. Allo stesso modo è stata confermata la confisca dei 49 milioni di euro.

Per il fondatore della Lega e il figlio, stando a fonti legali, il procedimento dovrebbe risolversi in un non luogo a procedere nel processo d’appello nato dall’inchiesta The Family. Starà alla Corte d’Appello valutare se la querela è estensibile ai Bossi. In primo grado il senatùr e il figlio erano stati condannati rispettivamente a 2 anni e 3 mesi e a 1 un anno e 3 mesi.

Tra il 2009 e il 2011, secondo la ricostruzione degli inquirenti, l’ex tesoriere si sarebbe appropriato di circa 2,4 milioni, Bossi senior di 208mila euro e Renzo di oltre 145mila.

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