Il delitto di Garlasco si fa sempre più complesso, ma sempre nella speranza di vedere i nodi venire al pettine. L’arresto di Flavius Savu potrebbe c’entrare davvero?
Contro ogni aspettativa (o forse no) non sono ancora finiti i colpi di scena nel caso di Garlasco. L’omicidio di Chiara Poggi, per cui Alberto Stasi sta scontando la sentenza definitiva e Andrea Sempio è indagato in concorso, ha ora un nuovo protagonista. Si tratta di Flavius Savu, arrestato a Zurigo e a quanto sappiamo contrario all’estradizione, che potrebbe svelare un pezzo di puzzle in più sul delitto di 18 anni fa. Come tutti gli altri volti, a dire il vero, non si tratta di una vere novità. La figura di Savu si era già intrecciata con le indagini per l’omicidio di Chiara Poggi nel 2007 e oggi torna all’attenzione.
Le indagini, per quanto noto, e le inchieste sembrano complicarsi ogni giorno di più e non resta che aspettare il momento in cui ogni elemento troverà il suo posto, sfilando piano piano ogni singolo intreccio. Tutti i dubbi devono essere fugati per dare giustizia a Chiara Poggi e a tutte le altre persone coinvolte nella vicenda in un modo o nell’altro, cominciando ovviamente dalla famiglia della vittima.
Riprendendo le parole dell’avvocato De Rensis, che assiste Stasi, questa è una storia di dolore da qualunque parte la si guardi. E anche per questo tiene incollato il pubblico con tanto fervore, riempiendo di paure che vanno ben oltre la cronaca. Proviamo quanto meno a fare chiarezza sul presunto coinvolgimento di Savu, un nome nuovo nell’intricata rete di persone che ruotano intorno al caso, anche ora che il cerchio cominciava a stringersi.
Chi è Flavius Savu e perché è stato arrestato
Il nome di Flavius Savu non è tornato alla ribalta per caso e nemmeno per qualche bizzarro dirottamento dell’opinione pubblica. Si parla di nuovo di Savu perché l’uomo è stato appena arrestato a Zurigo dopo anni di latitanza. L’uomo, che oggi ha 43 anni, ha infatti ancora poco più di 4 anni da scontare per l’estorsione ai danni di don Gregorio Vitali, ex rettore del Santuario della Bozzola a Garlasco. In particolare, stando alla condanna, avrebbe preteso con l’aiuto di un complice il pagamento di circa 250.000 euro per non divulgare delle registrazioni a carattere erotico.
Le indagini si sono concluse con la condanna di Savu, ma la vicenda ha comunque oscurato irreparabilmente l’apparenza patinata del Santuario, che ormai viene citato esclusivamente in riferimento a fatti indicibili. In ogni caso, la condanna di Savu, la latitanza e la stessa estorsione non hanno legami diretti con l’omicidio di Chiara Poggi o con le relative indagini. A quanto pare, Flavius Savu potrebbe semplicemente avere delle informazioni utili agli inquirenti. Non sappiamo se siano effettivamente rilevanti o attendibili, quanto meno non dovrebbe essere la sua posizione a fare luce definitiva sul caso, ma è oggi chiaro che ogni pista deve essere approfondita per arrivare davvero alla verità.
Cosa c’entra con il delitto di Garlasco
Cleo Stefanescu, nipote di Savu, aveva scritto un memoriale in carcere (nulla di collegato al delitto di Garlasco, precisiamo). Proprio da qui il nome di Savu viene collegato in qualche modo al caso, poiché Stefanescu racconta che lo zio era stato informato da una ragazza riguardo a “un grosso giro di pedofilia e una specie di prostituzione riguardo il Santuario delle Bozzole”. Un passaggio evidenziato anche dall’avvocato Massimo Lovati, difensore di Andrea Sempio, ritenendo rilevanti le informazioni arrivate da Savu ai giornalisti.
L’uomo aveva infatti parlato a Chi l’ha visto?, dichiarando che Chiara Poggi “aveva scoperto un giro di scandali sessuali nel santuario e aveva detto che avrebbe parlato”. Un’idea almeno suggestiva, rinforzata anche da altri elementi, ma che al momento non trova riscontro nelle indagini, perlomeno in base ai dettagli resi pubblici. Lo stesso avvocato Roberto Grittini, che assiste Savu, ha confermato che l’assistito potrebbe essere sentito in merito all’indagine sull’omicidio di Chiara Poggi.
Tra le numerose persone sentite dagli inquirenti, supertestimoni ed esperti di ogni genere, le dichiarazioni di Flavius Savu potrebbero non apparire come determinanti. Molto probabilmente non lo saranno, non per un giudizio sulla fonte ma perché realisticamente potranno soltanto offrire uno spunto investigativo più che vere e proprie informazioni. Allo stesso tempo, però, sarebbe bene ricordare che Savu, come peraltro il nipote, sono tra i pochi potenziali detentori di informazioni del tutto disinteressati.
Questo è almeno quanto appare, anche se spingere l’indagine in una certa direzione potrebbe avere qualche beneficio aggiuntivo. Savu ha infatti raccontato a Ignoto X di non essere disposto all’estradizione dalla Svizzera per paura. Se questa paura riguardasse delle ritorsioni, ad esempio, avrebbe senso un approfondimento sulle persone legate al Santuario. Aspetti che saranno debitamente valutati nelle indagini ed eventualmente dai giudici, ma che anche il pubblico pretende ormai di comprendere.
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