L’avvocato Massimo Lovati difende Andrea Sempio nell’indagine per l’omicidio di Chiara Poggi e intanto rilascia affermazioni interessanti (e divisive) sul delitto di Garlasco.
L’avvocato Massimo Lovati è una delle personalità più controverse del momento. Non potrebbe essere diversamente vista l’importanza giudiziaria e mediatica del caso di cui si occupa, in qualità di difensore, insieme alla collega Angela Taccia, di Andrea Sempio (in foto). Quest’ultimo è indagato per l’omicidio di Chiara Poggi, in concorso con Alberto Stasi o ignoti, a distanza di 18 anni dal delitto e nonostante la condanna definitiva e quasi espiata di Stasi. Una situazione di per sé piuttosto delicata, in cui le affermazioni dell’avvocato Lovati sul delitto di Garlasco, senza mezzi termini e divisive, non fanno che accendere la polemica e i dubbi.
Di fatto, il caso di Garlasco è ancora ricco di verità inesplorate, piste investigative e giornalistiche interminabili, responsabilità da accertare. A mani basse uno degli episodi di cronaca nera nostrana più particolare e per certi versi più spaventoso. Da qualsiasi parte la si guardi, infatti, la vicenda è molto inquietante. Innanzitutto c’è il brutale omicidio di Chiara, uccisa in casa propria, in un contesto sicuro e tranquillo, peraltro conducendo una vita ordinaria, ricca di affetti e gentilezza. C’è la condanna di Stasi e i dubbi che accompagnano la sua posizione fin dal primo arresto, la paura di trovarsi in una situazione analoga pur innocenti (che oggi Stasi non è agli occhi della legge).
C’è la nuova indagine su Sempio, una vita stravolta più volte, anche a distanza di tempo dal delitto, che intimorisce ugualmente. Ecco perché il sentimento generale del pubblico è di inquietudine, indipendentemente dalle opinioni personali o professionali. Nel caso di Garlasco anche i professionisti faticano a trovare un accordo, aumentando l’incertezza. Tra le opinioni più discusse ci sono proprio quelle dell’avvocato Lovati, fermamente convinto dell’innocenza non soltanto del proprio assistito ma anche di Alberto Stasi.
Chi è l’avvocato Massimo Lovati
Nell’ultimo anno tutti si sono chiesti almeno una volta chi fosse l’avvocato Massimo Lovati, al centro della nuova indagine su Garlasco, con una personalità decisa, sicura e irriverente che non è affatto nuova in questo contesto. L’avvocato, infatti, ha seguito la difesa di Andrea Sempio già nel corso della prima indagine del 2016, anche in quell’occasione rilasciando alcune dichiarazioni forti e clamorose. Della sua vita privata non si sa nulla, se non che è nato a Vigevano il 13 agosto 1952 ed è iscritto all’Ordine degli Avvocati di Pavia dal 1982.
Con 43 anni di professione alle spalle, Lovati conserva oggi una completa passione nel proprio lavoro e una dedizione invidiabile. Proprio grazie a questo e alla consolidata carriera, l’avvocato non teme affatto di assumere posizioni controcorrente, né si preoccupa di alcuni giudizi che lo vedono scatenare appositamente il clamore mediatico. Dice quello che preferisce, come e quando lo ritiene opportuno, conservando magistralmente il riserbo sulle questioni da affrontare in privato con Sempio e l’avvocato Taccia.
Cosa afferma Lovati sul delitto di Garlasco?
L’avvocato Lovati ha affermato diverse ipotesi particolari per provare a spiegare il delitto di Garlasco. Intanto, sostiene con convinzione l’innocenza di Sempio (e non sorprende) e anche quella di Stasi (che invece sorprende, per lo meno dal punto di vista strategico). Lovati ha detto più volte che ritiene Alberto Stasi, fidanzato di Chiara Poggi all’epoca dei fatti e oggi unico condannato per il suo omicidio, innocente. Non avrebbe neanche mai scavalcato il cancello che porta a casa Poggi, ma conoscerebbe l’assassino, da cui sarebbe stato intimidito. Una simile tesi è stata estesa dall’avvocato anche alla difesa di Stasi, oggi composta dall’avvocato Antonio De Rensis e dall’avvocato Giada Bocellari, la quale segue l’assistito dal 2014.
L’avvocato Lovati ha spiegato che l’esecutore dell’omicidio di Chiara sarebbe un sicario, nella sua opinione, mandato con l’obiettivo di mettere a tacere la ragazza su presunti segreti indicibili legati alla Chiesa nella periferia di Garlasco, su cui fioccano accuse legate alla pedofilia e agli esorcismi. In proposito, Lovati ha detto di aver fatto un sogno, nel quale appunto la prematura morte di Chiara Poggi era legata alla Chiesa.
Lovati, che non approva l’operato dell’accusa, è così determinato a dimostrare l’innocenza di Sempio, definito come “un disadattato” ma estraneo al delitto.
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