Tassa piatta al 5% sugli incrementi derivanti dai rinnovi contrattuali 2025 e 2026. Le novità in Legge di Bilancio.
Flat tax al 5% sugli aumenti contrattuali degli stipendi, questa è una delle misure contenute nella Legge di Bilancio 2026 approvata dal Consiglio dei Ministri idi oggi17 ottobre. Nel corso della conferenza stampa, che si è tenuta alla conclusione del Cdm, gli esponenti del Governo hanno illustrato la manovra facendo trapelare novità importanti sulle misure che erano state proposte.
Il Governo vuole puntare a incrementare il potere di acquisto dei lavoratori e per garantire un aumento di stipendio sta spingendo per favorire il rinnovo dei contratti collettivi di lavoro.
Per evitare che l’aumento venga vanificato dalla tassazione e si traduca invece in un reale incremento dello stipendio, la combinazione delle proposte della Ministra del Lavoro, Marina Calderone, e del sottosegretario Claudio Durigon, ha dato vita a una serie di interventi tra i quali anche la flat tax al 5% degli aumenti derivanti dai rinnovi contrattuali.
Flat tax al 5% sui rinnovi contrattuali
L’intenzione è quella di garantire ai lavoratori uno stipendio adeguato. Nella relazione illustrativa della misura si legge che:
La disposizione in esame interviene in materia di rinnovi contrattuali con il duplice obiettivo di assicurare ai lavoratori, in ossequio a quanto stabilito dall’articolo 36 della Costituzione, trattamenti retributivi adeguati, nonché di incentivare il rinnovo dei contratti collettivi nazionali nell’interesse dei lavoratori stessi. La previsione si inserisce all’interno di un più ampio quadro d’intervento del Governo e in coerenza con quanto previsto dalla legge delega al Governo in materia di retribuzione dei lavoratori e di contrattazione collettiva nonché di procedure di controllo e informazione, legge 26 settembre 2025, n. 144.
Per gli incrementi retributivi corrisposti per i rinnovi contrattuali del 2026 e quelli già avvenuti nel corso del 2025 sarà applicata un’aliquota Irpef ridotta al 5%. L’aliquota ridotta deve essere applicata a tutte le decorrenze che ricadono nel periodo di vigenza del rinnovo. Il beneficio sarà limitato solo a coloro che hanno un reddito entro i 28.000, ovvero gli esclusi dal taglio Irpef al ceto medio (che ricordiamo interessa chi ricade nel secondo scaglione e di riflesso anche chi ricade nel terzo).
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