La Legge di Bilancio 2026 potrebbe intervenire anche sul Salva casa alleggerendo le sanzioni e prevedendo altre semplificazioni nella regolarizzazione dei piccoli abusi.
Il piano Salva casa potrebbe arricchirsi di un maxi sconto sulle sanzioni grazie a un emendamento. Il Salva casa è stato previsto dal decreto n. 69 del 2024 per sanare le piccole difformità edilizie realizzate in quasi tutti gli immobili italiani. Si tratta di una sorta di mini condono per sanare i piccoli abusi interni delle case (l’aver spostato un muro, aver diviso una camera in due vani distinti, aver creato un secondo bagno nell’appartamento) che non ne hanno modificato, tuttavia, la volumetria.
Ora nella Legge di Bilancio 2026 potrebbe entrare un emendamento che modifica le sanzioni da versare per sanare le difformità: l’importo da versare sarebbe ridotto a un quinto della sanzione inizialmente prevista con la possibilità di diminuire ancora in alcuni casi.
Piano Salva casa, cosa prevede?
Il Salva casa era un piano specifico che permetteva ai proprietari di milioni di immobili di sanare i piccoli abusi e le piccole difformità edilizie, senza portare specifiche deroghe alle norme ordinarie. Il nodo è da ricercare nel fatto che un immobile difforme non può essere venduto e molti proprietari si trovano nella condizione di non poter cedere la proprietà e allo stesso tempo di non poter sanare l’abuso per la burocrazia che lo impedisce.
A questo punto entra in scena il Salva casa che fa venire meno la necessità della doppia conformità per facilitare l’accesso alla sanatoria a pagamento. Prima era necessario, invece, dimostrare la conformità dell’immobile al momento della presentazione della domanda e al momento della realizzazione dell’intervento: l’immobile doveva essere conforme alle regole vigenti in due momenti diversi. Con l’eliminazione della doppia conformità, si richiede che l’immobile sia conforme alla disciplina urbanistica vigente al momento di presentazione della domanda e alla disciplina edilizia vigente al momento in cui l’intervento è stato effettuato.
Cosa cambia con l’emendamento?
L’emendamento rende ancora più semplici i passaggi prevedendo che il responsabile dell’abuso o il proprietario dell’immobile possono richiedere e ottenere il permesso di costruire in sanatoria se l’intervento realizzato (quello da sanare) è conforme alla disciplina urbanistica ed edilizia vigente al momento della presentazione della domanda.
Si eliminerebbe del tutto, quindi, la conformità al momento della realizzazione dell’intervento e la doppia conformità sarebbe cancellata del tutto.
Cambiano anche le sanzioni
L’emendamento prevede anche un corposo sconto sulle sanzioni previste per sanare il piccolo abuso. Attualmente i criteri di calcolo sono molto complessi e coinvolgono anche l’Agenzia delle Entrate. Proprio per chiarire i criteri, dopo l’approvazione della norma, è dovuto intervenire il ministero delle Infrastrutture. Ora con l’emendamento si vorrebbe semplificare anche questo punto.
Per gli interventi eseguiti senza titolo edilizio o in difformità della normativa, che sono le irregolarità più gravi, la sanzione massima passerebbe dagli attuali 10.328 euro a 2.068 euro, ma in alcuni casi la somma sarebbe destinata a scendere ancora. Per chi vuole regolarizzare una difformità, quindi, non solo sarebbe previsto un maxi sconto sulla sanzione, ma sarebbe cancellato anche qualsiasi riferimento agli uffici territoriali dell’Agenzia delle Entrate, rendendo il lavoro degli uffici e dei professionisti più snello e veloce.
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