Fino a che età i figli sono a carico

Patrizia Del Pidio

12 Giugno 2024 - 16:08

I figli fino a che età devono essere considerati a carico dei genitori? Cosa succede se non hanno la stessa residenza? Fino a quando il genitore ha il dovere di mantenimento?

Fino a che età i figli sono a carico

Fino a che età sono a carico i figli? Una domanda che molti genitori con i figli grandi si pongono è proprio questa, sapere fino a quando potranno sfruttare il carico fiscale dei figli e fino a quando sono tenuti al mantenimento della prole. In un periodo in cui è sempre più difficile trovare lavoro, infatti, non è raro trovare figli adulti che ancora vivono con i genitori e si fanno mantenere.

Con la due parole “figlio a carico”, infatti, si possono intendere due cose diverse: una è riferita al carico fiscale e alle relative detrazioni, l’altra, invece, è riferita all’obbligo di mantenere un figlio fino alla sua autonomia economica.

Prima di affrontare la questione del carico fiscale, cerchiamo di chiarire la seconda questione, ovvero il dovere di mantenere un figlio: fino a quando si è obbligati?

Fino a quando un figlio è a carico per gli alimenti?

I genitori devono sempre provvedere al mantenimento e ai bisogni di un figlio minorenne. Per il figlio maggiorenne, invece, ci sono due situazioni:

  • maggiorenne con handicap;
  • maggiorenne che non è autosufficiente.

Per il figlio maggiorenne con handicap grave, certificato dalla Legge 104 con artico 3, comma 3, l’obbligo di mantenimento è per tutta la vita. Ovviamente, se nonostante l’handicap il figlio riesce a rendersi autonomo è sempre meglio (anche per la sua autonomia personale), ma in ogni caso per questa tipologia di figli non vi è nessun limite di età.

Per il figlio maggiorenne che ancora non è autonomo economicamente, invece, il genitore deve provvedere al mantenimento fino a che non trova lavoro.

Il figlio è considerato autonomo a livello economico non appena trova un lavoro, anche part time o a tempo determinato, l’importante è che non si tratti di un lavoro di breve durata.

Il genitore è tenuto a mantenere il figlio maggiorenne che non è ancora autonomo a patto che il giovane stia continuando a studiare con profitto o nel caso stia cercando in tutti i modi di trovare un lavoro, pur non riuscendoci.

Con una sentenza di qualche anno fa la Corte di Cassazione ha affermato che un figlio che raggiunge l’età dei 30/35 anni senza essere autonomo, per legge perde il diritto al mantenimento da parte dei genitori perché la mancanza di lavoro viene vista come un’inerzia volontaria.

Figli, quando a che età sono a carico?

Il carico fiscale dei figli dipende dal reddito che questi ultimi producono. È considerato, infatti, fiscalmente a carico:

  • il figlio con età fino a 24 anni con reddito non superiore a 4.000 euro annui;
  • il figlio con età superiore a 24 anni con reddito che non superi i 2840,51 euro annui.

La confusione, più che legittima, è provocata dalla considerazione dei redditi ai fini dell’assegno unico che prevede che il figlio maggiorenne che svolga tirocinio o attività lavorativa con reddito annuo non superiore agli 8.000 euro possa percepire lo stesso il beneficio. Questo, però, non comporta che allo stesso tempo possa essere considerato fiscalmente a carico.

Differenza tra figlio a carico e beneficiario di assegno unico

Il carico fiscale di un figlio, come specificato sopra, è determinato dal reddito complessivo annuo del figlio stesso. Quando il figlio è considerato fiscalmente a carico il genitore ha diritto, dal compimento dei 21 anni in poi, a detrazioni in busta paga per figlio a carico e a portare in detrazione anche le spese sostenute nell’interesse del figlio (spese sanitarie, di istruzione, per abbonamento trasporti pubblici, ecc...).

L’assegno unico, invece, non prende in considerazione solo il carico fiscale dei figli perchè è riconosciuto:

  • per figli minorenni a carico;
  • per figli maggiorenni fino al compimento dei 21 anni a patto che frequentino un corso di formazione o un corso di laurea, svolgano tirocini o attività lavorativa nel limite degli 8.000 euro l’anno, siano disoccupati o svolgano servizio civile;
  • per i figli disabili senza limiti di età.

Fino a che età il figlio può essere a carico?

I figli, nel rispetto dei limiti di reddito sopra descritti (4.000 euro fino a 24 anni e 2.840,51 euro dopo i 24 anni) possono rimanere a carico dei genitori indipendentemente dall’età. Fino a quando, quindi, il figlio non raggiunge e supera i limiti di redditi previsti dalla normativa, resta fiscalmente a carico dei genitori.

Rientrano nel diritto o figli biologici, quelli adottivi, affidati e affiliati e non importa che risultino studenti, disoccupati o tirocinanti. Ai fini dell’attribuzione della detrazione per figli a carico, quindi, non è prevista un’età limite entro la quale il figlio non sia più considerato fiscalmente a carico. Tutto questo senza che la convivenza tra genitori e figli sia un requisito obbligatorio: può essere considerato a carico anche il figlio non convivente.

Da specificare, inoltre, che il figlio che lavora può tornare fiscalmente a carico dei genitori nel caso che il suo reddito torni al di sotto dei limiti indicati dalla normativa. Uscire, quindi, dallo status di figlio a carico non preclude il fatto che negli anni successivi si possa tornare a essere a carico dei propri genitori.

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