«Fare scorta immediata di cibo e acqua», perché sempre più Governi lo consigliano?

Luna Luciano

26 Giugno 2025 - 19:56

Sempre più governi invitano i cittadini a prepararsi ad emergenze gravi. Cosa sta succedendo e quali scorte servono davvero in caso di crisi? Ecco tutto quello che c’è da sapere.

«Fare scorta immediata di cibo e acqua», perché sempre più Governi lo consigliano?

I cittadini sono stati avvisati: è bene fare scorta immediata di acqua e cibo.

L’avviso è stato emesso dal Regno Unito e l’Irlanda ha invitato i civili a recarsi nei supermercati. A far scattare l’allerta è stata la pubblicazione, da parte del governo britannico, di una nuova strategia di sicurezza nazionale che prevede la possibilità concreta di affrontare, “per la prima volta da molti anni”, uno scenario bellico sul suolo britannico.

L’Irlanda ha subito risposto rilanciando un messaggio alla popolazione: prepararsi non solo a eventuali conflitti, ma anche ad altri scenari gravi come blackout prolungati, eventi climatici estremi o siccità improvvisa.

Se si pensa a possibili scenari di guerra, Dublino, in particolare, si trova in una posizione delicata. L’Irlanda investe appena lo 0,2% del suo PIL nella difesa, una delle percentuali più basse in Europa. Questa scelta riflette una precisa strategia di disimpegno militare, in linea con la sua tradizione di neutralità. Tale impostazione ha permesso al Paese di potenziare altri settori del welfare, come la sanità e l’istruzione.

Tuttavia, proprio in un contesto geopolitico instabile, l’assenza di una robusta infrastruttura militare lascia aperte domande sulla capacità dell’Irlanda di rispondere rapidamente a crisi su larga scala. Ecco perché l’appello del governo a fare scorta di beni essenziali assume oggi un significato cruciale. Ma perché sempre più governi invitano i cittadini a preparare un “kit d’emergenza”? La stessa Europa ha invitato le famiglie ha procurarsi un kit di sopravvivenza per 72 ore, ma quali sono le ragioni e cosa bisogna mettere nel kit? Scopriamolo insieme: di seguito tutto quello che serve sapere a riguardo.

Perché sempre più governi consigliano di fare scorte di viveri?

Le recenti tensioni internazionali hanno riportato l’attenzione dei governi europei (e non solo) sulla necessità di preparare le popolazioni a scenari di emergenza. Solo pochi giorni fa, il mondo ha assistito con preoccupazione a un possibile punto di non ritorno: il bombardamento autorizzato da Trump in territorio iraniano ha fatto temere un’escalation di portata globale. Per ore si è temuto che la risposta iraniana potesse coinvolgere direttamente altri Paesi, innescando un conflitto su vasta scala con possibili implicazioni nucleari.

A questo scenario si sommano altri fattori di instabilità: la guerra in Ucraina che perdura da oltre due anni, le tensioni tra Cina e Taiwan, gli attacchi informatici alle infrastrutture critiche e l’aumento della frequenza e intensità degli eventi climatici estremi. Tutto questo ha portato diversi governi europei, tra cui Germania, Francia, Paesi Bassi e Regno Unito, a pubblicare nuove linee guida per la protezione civile.

Non si tratta solo di prevenire i danni di una guerra vera e propria. Le emergenze possono assumere diverse forme: una tempesta che isola un’intera città, un blackout che paralizza ospedali e comunicazioni, come accaduto in Spagna, una pandemia che costringe a lunghi periodi di isolamento. L’insegnamento lasciato dal Covid-19 è ancora vivido, e molti governi ora preferiscono prevenire che curare. Per tale ragione oggi si parla di “resilienza domestica”: ogni famiglia deve essere pronta a “cavarsela”, almeno per qualche giorno, anche in assenza di supporto esterno.

Kit d’emergenza: ecco di cosa bisogna fare scorta

Di fronte a possibili scenari bellici ed emergenziali, i governi come l’Irlanda hanno fornito indicazioni pratiche su cosa mettere da parte in caso di emergenza. Il sito britannico PrepareUK, uno dei più aggiornati in Europa su questo tema, consiglia di iniziare dalle basi:

  • acqua;
  • cibo non deperibile;
  • medicinali;
  • strumenti per l’autosufficienza domestica.

Per quanto riguarda l’acqua, l’Organizzazione Mondiale della Sanità raccomanda almeno 2,5-3 litri al giorno per persona, solo per bere. Tuttavia, per garantire anche una minima igiene e la preparazione dei cibi, si suggerisce una scorta di 10 litri a testa al giorno. Le esigenze aumentano se ci sono neonati per via del latte in polvere; persone con problemi di salute per i quali sono necessari dispositivi medici che richiedono acqua o animali domestici.

Sul fronte alimentare, si suggerisce di accumulare prodotti a lunga conservazione:

  • carne e verdure in scatola;
  • frutta secca;
  • biscotti secchi;
  • cereali;
  • pasta;
  • riso;
  • legumi.

È bene avere anche:

  • un apriscatole manuale;
  • una torcia con batterie;
  • un piccolo fornello a gas;
  • alcuni farmaci di prima necessità.
  • una radio a manovella o a batteria per ricevere aggiornamenti in caso di interruzioni elettriche.

Le autorità consigliano di non fare acquisti compulsivi, ma di costruire il proprio kit in modo graduale, aggiungendo ogni settimana un paio di articoli extra alla spesa quotidiana. Questo approccio è sostenibile, economico e consente di adattare la scorta alle reali esigenze della propria famiglia.

Infine, è importante conservare i documenti importanti (carte d’identità, certificati medici, assicurazioni) in un luogo facilmente accessibile e sicuro, insieme a una copia digitale. E verificare periodicamente il funzionamento degli allarmi antincendio, delle torce e la scadenza dei prodotti conservati. In un mondo che cambia rapidamente e in cui l’imprevisto è sempre dietro l’angolo, prepararsi è un atto di responsabilità.

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