Un colosso tedesco è stato costretto a dichiarare fallimento a causa di un attacco hacker iniziato nel 2023. E, purtroppo, non è l’unico caso degli ultimi mesi
La sicurezza informatica è uno dei temi più sensibili in questo periodo storico. Sia per gli utenti privati che per le aziende. Per i primi essere vittime di attacchi hacker significa rischiare di perdere i dati personali e i risparmi sul conto corrente.
Per le società, come stiamo per scoprire, può addirittura portare al fallimento.
È questo il caso dalla tedesca Einhaus Group, azienda specializzata in riparazioni e assicurazioni per gli smartphone, che a marzo 2023 ha subito un attacco informatico che ha portato prima al blocco delle operazioni e, qualche giorno fa, al fallimento.
L’attacco hacker che ha messo in ginocchio l’azienda
A marzo 2023, Wilhelm Einheit, fondatore dell’azienda Einhaus Group ha ricevuto una bruttissima sorpresa: tutte le stampanti dell’ufficio hanno “prodotto” in contemporanea una pagina con un annuncio inquietante. Ovvero “vi abbiamo trovato. Tutte le informazioni aggiuntive sono disponibili sul dark web”. Subito dopo si sono bloccati tutti i computer aziendali.
Sugli schermi sono poi arrivate le istruzioni per accedere alla pagina preparata dal gruppo hacker Royal per poter ritornare ad accedere ai dati. Il tutto accompagnato da una richiesta di riscatto di circa 200.000 euro da pagare in Bitcoin.
Un riscatto che la società, dopo accesi confronti con gli esperti legali e quelli di sicurezza informatica, ha deciso di pagare. Le perdite causate dal downtime stavano iniziando a superare la somma chiesta dagli hacker e la decisione è stata obbligata.
Purtroppo, però, il danno economico, stimato in diversi milioni di euro, e quello di reputazione, si sono rivelati irreversibili.
I tentativi di ripartenza
Quello che stupisce è che non stiamo parlando di una piccola azienda locale che, per forza di cose, non ha a disposizioni enormi risorse da investire in cybersecurity. Il Gruppo Einhaus era invece un colosso con 70 milioni di euro di fatturato e circa 170 dipendenti.
Dipendenti che, al momento sono diventati appena 8, costretti ogni giorno a elaborare le domande e a gestire la documentazione quasi manualmente.
Neanche il taglio della forza lavoro, però, ha arginato la caduta. A metà marzo l’azienda è stata costretta a vendere la sua sede principale e a liquidare alcuni investimenti. E a nulla è servito l’arresto di alcuni degli hacker presunti responsabili dell’attacco che ha portato a una confisca di criptovalute che, però, non sono ritornate a disposizione di Einhaus.
La conseguenza, purtroppo, è stata l’istanza di fallimento presentata da tre società collegate al Gruppo Einhaus. L’ultimo passo prima della definitiva liquidazione.
I casi simili
Purtroppo, il caso Einhaus Group non è un’eccezione. Pochi giorni fa è toccato alla celebre società di trasporti inglese Knights of Old, nata più di 150 anni fa, annunciare fallimento per colpa di un attacco ransomware. Questa volta i responsabili sono stati individuati nel gruppo Akira ma il risultato è stato il medesimo: azienda fallita e oltre 700 persone ritrovatesi improvvisamente senza occupazione.
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