Due ex associati della banca svizzera Pictet si trasferiscono in Italia per il forfait fiscale previsto. In questo caso l’Italia è un paradiso fiscale.
Bertrand Demole, ex socio della banca Svizzera Pictet, si è trasferito in Italia per la clemenza fiscale. Se gli italiani pensano di scappare dal nostro Paese per il peso delle tasse c’è, invece, chi considera l’Italia una sorta di paradiso fiscale e la sceglie come residenza per pagare meno tasse.
Chi è Bertrand Demole? Entrato in Pictet nel 2001, dieci anni dopo è diventato socio. Nel 2023 si è dimesso dal ruolo esecutivo che ricopriva mantenendo la carica di vicepresidente non esecutivo nel cda di Pictet Alternative Advisors, società del gruppo Pictet che si occupa di investimenti alternativi.
Nel 2023, nel comunicato stampa che annunciava il suo pensionamento, Demole ha affermato
«Ho iniziato il mio primo tirocinio presso Pictet all’età di 13 anni e ho dedicato la mia carriera a questa maison per passione e per il suo patrimonio unico. [...] Resterò un ambasciatore permanente di Pictet.»
Ma il recente trasferimento di Demole per motivi fiscali mal si coniuga con l’immagine dell’istituto, che rischia di uscirne danneggiata.
L’Italia è un paradiso fiscale per molti
Bertrand Demole, come Renaud de Planta (altro ex associato della banca privata Pictet), ha deciso di trasferirsi in Italia per approfittare del regime fiscale introdotto nel 2017 che consente di pagare sui redditi esteri un’imposta forfettaria di 200.000 euro per i nuovi residenti, con la possibilità di estendere il beneficio fiscale anche ai familiari.
La scelta dei due ex associati della banca Pictet, tuttora membri del consiglio d’amministrazione del consiglio d’amministrazione, provoca disagio negli ambienti ginevrini a causa del messaggio che si trasmette con un trasferimento in Italia per fini fiscali.
La Svizzera, da sempre, è molto competitiva in ambito di fiscalità ordinaria rispetto a quasi tutti i Paesi europei, ma l’Italia offre un regime di vantaggio fiscale sui redditi esteri agli stranieri che spostano la residenza nella Penisola.
Le motivazioni dietro la scelta
Il trasferimento di Demole e de Planta, anche se sono difficili da accettare negli ambienti finanziari di Ginevra, sono considerati comprensibili dall’opinione pubblica. Il contesto fiscale e politico locale, infatti, sta diventando molto dissuasivo per chi è ricco con una pressione fiscale eccessiva.
C’è da considerare che l’Italia, agli occhi dei ricchi svizzeri, è doppiamente allettante: da una parte il forfait fiscale per chi trasferisce la residenza, dall’altra anche il costo della vita decisamente più basso rispetto alla Svizzera e il settore immobiliare particolarmente vantaggioso.
Se un tempo, quindi, era la Svizzera ad attirare miliardari stranieri grazie alla fiscalità vantaggiosa, l’Italia, a sua volta, potrebbe attrarre i milionari svizzeri per lo stesso motivo.
Da ricordare che già nel 2023 de Planta aveva commentato che le persone benestanti in Svizzera erano quelle maggiormente tassate e che il susseguirsi di iniziative volte ad aumentare le imposte sui più ricchi sta trasformando Ginevra in un vero e proprio inferno fiscale. Non deve stupire, quindi, il trasferimento dei due ex associati della banca Pictet.
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