Europa verso una nuova crisi energetica: la previsione che spaventa

Violetta Silvestri

18/07/2023

18/07/2023 - 10:41

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Una nuova crisi energetica potrebbe scuotere l’Europa il prossimo inverno: la previsione, allarmante, è dell’AIE. Nel suo rapporto sul mercato del gas ci sono indicazioni sulla sicurezza energetica.

Europa verso una nuova crisi energetica: la previsione che spaventa

Ci sono ancora possibilità concrete che l’Europa affronti una crisi energetica il prossimo inverno, con prezzi del gas pronti a schizzare di nuovo.

Nello specifico, l’Agenzia internazionale per l’energia ha avvertito che il vecchio continente potrebbe ancora affrontare un periodo difficile se la Russia interrompe le rimanenti forniture di gas al continente e se la regione sperimenta temperature molto fredde.

L’AIE ha affermato che anche se i siti di stoccaggio del gas in Europa saranno riempiti quasi al 100% della capacità prima di ottobre - la cui aspettativa ha contribuito a ridurre i prezzi negli ultimi mesi - questa non è “una garanzia” contro future tensioni del mercato.

Cosa aspettarsi in Europa e perché la crisi energetica rimane una minaccia.

Crisi energetica: l’Europa in pericolo, ecco perché

L’AIE ha lanciato un allarme sulla sicurezza energetica europea nel suo rapporto annuale sul mercato del gas: “le nostre simulazioni mostrano che un inverno freddo, insieme a una completa interruzione delle forniture di gas russo all’Ue...potrebbe facilmente rinnovare la volatilità dei prezzi.

L’avvertimento sottolinea la potenziale esplosione di un nuovo conflitto energetico con Mosca, nonostante un calo sostenuto dei prezzi da dicembre che ha rafforzato la convinzione che il peggio della crisi del gas in Europa sia passato. La Russia fornisce ancora circa il 10% delle importazioni di gas dell’Ue, con una quantità ancora maggiore fornita sotto forma di gas naturale liquefatto.

Il TTF, il prezzo del gas di riferimento in Europa, è intanto sceso a 24,63 euro per megawattora nelle contrattazioni di lunedì 17 luglio, il più basso dall’inizio di giugno, e circa il 90% in meno rispetto al prezzo di fine agosto dello scorso anno al culmine della crisi energetica, quando ha superato i €340/mwh. martedì 18 luglio viaggia sui 25 euro per megawattora.

Lo stoccaggio di gas nell’Ue attualmente supera l’80% della capacità, quasi 20 punti percentuali sopra la media quinquennale precedente, secondo l’ente industriale Gas Infrastructure Europe. Gli analisti si aspettavano che i siti di stoccaggio, in grado di contenere circa 100 miliardi di metri cubi di gas, raggiungessero il 90% dell’obiettivo Ue fissato entro novembre.

Tuttavia, l’AIE ha affermato che in uno scenario in cui vi è una combinazione di un inverno freddo, un arresto completo del gas dalla Russia e una scarsa disponibilità di gas naturale liquefatto, lo stoccaggio dell’Ue potrebbe entrare nel prossimo aprile con solo il 20% di gas, un livello che minacciare interruzioni dell’approvvigionamento.

In una situazione così allarmante, a cambiare sarebbero anche i prezzi, pressati da una domanda che non trova l’offerta adeguata e che potrebbero impennarsi nuovamente. Con un effetto dannoso su inflazione e redditi familiari.

Così l’Europa può salvarsi dalla crisi del gas

In uno scenario in cui l’Europa ha di nuovo un inverno mite e i flussi di Gnl rimangono vicini ai livelli record dello scorso anno, “i siti di stoccaggio finirebbero la stagione del riscaldamento con livelli di inventario superiori al 50% della capacità anche senza il gas di conduttura russo”, ha affermato l’AIE.

Continue riduzioni strutturali della domanda di gas come una migliore efficienza energetica, il rapido sviluppo delle energie rinnovabili e l’installazione di pompe di calore “saranno necessarie per garantire un bilancio del gas sicuro per l’inverno 2023/24”, ha aggiunto.

Il rapporto ha anche rivisto al ribasso le sue prospettive di medio-lungo termine per la domanda di gas naturale, a causa della crisi globale innescata dalla Russia.

“Il forte aumento dei prezzi del gas naturale ha ridotto la sua competitività rispetto ad altre fonti di approvvigionamento energetico, mentre la sua immagine di combustibile ’affidabile’ è stata messa in discussione dai forti tagli alla fornitura di gas russo”, ha sottolineato l’AIE.

La crescita della domanda globale di gas per il periodo tra il 2020 e il 2024 è stata ridotta a 200 miliardi di metri cubi dai precedenti 350 miliardi di metri cubi e l’Europa da sola rappresenta oltre la metà della revisione.

Ciò riflette standard di efficienza energetica più rigorosi, la diffusione accelerata delle energie rinnovabili e l’elettrificazione più rapida del calore, nonché un ruolo ridotto del gas naturale nell’industria. Con questi fattori, l’Europa può sperare di superare i rischi di una crisi del gas.

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