Esiste una legge sui bicchieri d’acqua. I ristoranti devono darla gratis in questo Paese

Ilena D’Errico

8 Novembre 2025 - 20:46

In questo Paese esisterà presto una legge sui bicchieri d’acqua, che i ristoranti dovranno dare gratis ai richiedenti.

Esiste una legge sui bicchieri d’acqua. I ristoranti devono darla gratis in questo Paese

Sicuramente sembrerà molto strano in Italia, dove abbiamo anche l’insolita abitudine di chiedere il pagamento del coperto al ristorante, ma c’è un Paese in cui esiste una legge sui bicchieri d’acqua. Per la precisione si tratta di una proposta che deve essere ancora approvata in via definitiva, ma il Parlamento del Cile sta discutendo proprio in questi giorni sull’obbligo per i ristoranti di dare l’acqua gratis a chiunque ne abbia necessità.

Ovviamente, bere è un bisogno primario e in linea di massima dovrebbe essere garantito a tutti poterlo soddisfare. Ciò però non significa che gli esercizi commerciali abbiano delle responsabilità in merito, per quanto potrebbero decidere spontaneamente di offrire da bere a chi è in difficoltà. Obbligare i ristoranti a garantire i bicchieri d’acqua gratis ai richiedenti è un impegno piuttosto elevato, tanto da non avere alcun precedente noto.

Il Cile sta quindi affrontando un percorso straordinario da questo punto di vista, tant’è che questa iniziativa è in discussione già dal 2018, da quando è stata già oggetto di numerose modifiche. Pare che adesso la cosiddetta “legge del bicchiere d’acqua” si stia finalmente avvicinando all’approvazione, anche se non si possono ancora escludere ulteriori novità in merito.

La legge sui bicchieri d’acqua del Cile

La cosiddetta legge sui bicchieri d’acqua del Cile prevede che tutti gli esercenti commerciali nell’ambito della ristorazione, quindi ristoranti, fast food e anche distributori automatici, debbano garantire l’acqua potabile gratuita a tutti i clienti. Attualmente il disegno di legge è in discussione al Senato e se non saranno sollevate ulteriori questioni passerà alla Camera per l’approvazione definitiva. A occuparsi dell’iniziativa è direttamente la commissione per la Salute, visto che il diritto a un bicchiere d’acqua gratis poggia proprio su una questione di sanità.

Ciò non significa che in Cile i cittadini possano ottenere gratuitamente tutta la quantità di acqua che desiderano senza pagare nulla. Non si parla certo a caso di “bicchiere d’acqua”, in quanto dovrà comunque essere limitata la quantità di acqua per bilanciare gli interessi in gioco ed evitare un onere eccessivo per gli esercenti. Bisogna comunque attendere che l’iter legislativo sia completato per essere certi dei nuovi obblighi di legge, che entreranno in vigore a seguito della pubblicazione sulla Gazzetta ufficiale cilena.

Come funziona in Italia

In Italia non esiste alcun diritto al bicchiere d’acqua gratuito, anche se pure qui la questione è stata spesso oggetto di dibattito pubblico. Basti pensare che nell’estate del 2024 per chiarire le regole è dovuto intervenire, attraverso i propri canali social, il presidente dell’Unione nazionale dei consumatori, Massimiliano Dona. Quest’ultimo ha spiegato che i gestori dei bar, ma vale per tutti gli esercenti, possono legittimamente far pagare il bicchiere d’acqua, come tutte le altre richieste fatte dai clienti.

Senza dubbio ci sono alcuni locali, sempre di meno a dire il vero, che offrono l’acqua gratuitamente, almeno quando si tratta di un semplice bicchiere. Ciò però non significa che ci sia un obbligo in merito, visto che ogni servizio e prodotto deve essere pagato quanto pattuito. A tal proposito, si ricorda che gli esercizi commerciali non possono però rifiutarsi di servire i clienti che facciano richieste previste dall’offerta del locale e che paghino.

Allo stesso tempo, il bicchiere d’acqua pagato deve essere correttamente indicato nello scontrino fiscale, come tutte le altre voci di spesa. Non ci sono differenze tra l’acqua del rubinetto e quella proveniente dalla bottiglia, visto che entrambe comportano dei costi per l’esercente. Quest’ultimo è però obbligato dalla legge ad avere una fonte di acqua potabile idonea in base alle normative di igiene e sicurezza. Vale poi la regola generale che ogni costo deve essere correttamente indicato al cliente e deve essere presente nel listino.

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