La legge di Bilancio 2023 ha previsto l’esenzione Imu nel caso di immobili occupati, ma è possibile avvalersene già per il 2023? Ultime notizie in vista della scadenza del saldo.
È in vigore l’esenzione Imu per gli immobili occupati? Questa la domanda che si pongono molti contribuenti che attendono l’attuazione della legge di Bilancio 2023.
Il comma 81 dell’articolo 1 della legge di bilancio per il 2023, legge 197 del 2022, ha previsto l’esenzione dal pagamento dell’IMU per gli immobili occupati.
Questa norma risponde alle esigenze di moltissimi proprietari di casa che si sono ritrovati l’immobile occupato, hanno difficoltà ad eseguire lo sfratto e allo stesso tempo devono pagare le imposte.
L’Imu è l’Imposta municipale unica, sono tenuti al versamento della stessa i proprietari di fabbricati, aree fabbricabili e terreni agricoli. Tra le esenzioni più importanti vi è quella per la prima casa, tranne il caso in cui sia classificata come “di lusso”.
Purtroppo è capitato spesso che proprietari che, ad esempio, hanno ereditato un immobile da un genitore e che non lo abitano, spesso vivono anche in altre città, si siano ritrovati l’immobile occupato abusivamente e che siano stati chiamati, nonostante questo, a versare l’Imu. Per questa categoria di persone si è pensato a una protezione, la stessa però è subordinata al verificarsi di determinate condizioni. Vediamo in quali casi vi è l’esenzione Imu per gli immobili occupati.
IMU immobili occupati
A dettare le regole per l’esenzione Imu immobili occupati è il comma 81 dell’articolo 1 legge di bilancio 2023 che stabilisce quali sono le condizioni per far valere l’esenzione. Deve trattarsi di immobili non utilizzabili né disponibili, per i quali sia stata presentata denuncia all’autorità giudiziaria in relazione ai reati di cui agli articoli 614, secondo comma, o 633 del codice penale o per la cui occupazione abusiva sia stata presentata denuncia o iniziata azione giudiziaria penale.
Per ottenere l’esenzione Imu immobili occupati è necessario comunicare al Comune interessato il possesso dei requisiti per l’esenzione. C’è però un dettaglio, infatti il comma 81 prevede anche che il Ministro dell’economia e delle finanze debba provvedere, entro 60 giorni dall’entrata in vigore della legge di bilancio 2023, all’emanazione di un decreto attuativo per delineare le modalità telematiche attraverso le quali il contribuente deve comunicare al Comune la persistenza delle condizioni per l’esenzione Imu per gli immobili occupati.
Il decreto però a distanza di mesi non è mai arrivato lasciando i contribuenti nella confusione sul da farsi.
È possibile far valere l’esenzione Imu immobili occupati?
Si è detto che manca il decreto attuativo per rendere operativa l’esenzione Imu per gli immobili occupati. Nel frattempo quindi i proprietari si chiedono come procedere. In realtà è possibile fare riferimento a delle sentenze del passato.
Nel caso in esame una società proprietaria di un immobile di circa 8.000 metri quadrati occupato abusivamanete da circa 150 persone chiede al Comune il rimborso dell’Imu per l’anno 2013. A fronte del silenzio-rifiuto da parte dell’Amministrazione, presenta un ricorso alla Commissione tributaria provinciale. Questa accoglie parzialmente il ricorso, riconoscendo non già il diritto al rimborso ma alla riduzione del 50% dell’imponibile, come previsto per i fabbricati inagibili o inabitabili.
Il Comune impugna la sentenza di fronte alla Commissione tributaria regionale che respinge e sposa la tesi del giudice di primo grado sottolineando che nel caso in esame manca il possesso dell’immobile.
La società ha infatti dimostrato di aver intrapreso le azioni necessarie per evitare l’occupazione abusiva attraverso l’uso della sorveglianza privata e con la denuncia all’autorità dell’occupazione abusiva.
Inoltre in sede penale il Gip ha disposto il sequestro preventivo dell’immobile, l’esecuzione del provvedimento di sgombero è stato affidato alla Digos che ha tentato lo sgombero ma ha dovuto desistere in quanto il Comune non è in condizione di fornire alloggi per gli occupanti dopo il loro allontanamento.
Si ravvisa quindi che la società ha perso il possesso dell’immobile.
L’ente impositore ricorre in Cassazione, mentre la società contribuente si rivolge alla CEDU, Corte Europea dei diritto dell’Uomo, che ha condannato lo Stato italiano al risarcimento del danno (Corte EDU, sent. 67944/13/2019) per la mancata esecuzione del sequestro preventivo ordinato dal Gip. Si ravvisa la violazione delle norme in materia di protezione delle proprietà.
La Corte di Cassazione invece con sentenza 4 ottobre 2018, n. 24198 (Cassazione Civile) sottolinea che
in uno Stato di diritto la pubblica amministrazione abbia l’obbligo ineludibile di dare attuazione ai provvedimenti giurisdizionali è questione talmente ovvia ed elementare che pare a questa Corte sinanche ultroneo dovervisi soffermare vieppiù.
Di conseguenza, in attesa del decreto attuativo dell’esenzione Imu per gli immobili occupati si può tentare la via giudiziaria per ottenere tutela.
Altri casi di esenzione Imu
La prima cosa da sottolineare è che, vista la legge di bilancio 2023, sebbene manchi il decreto attuativo, molti comuni hanno deciso di applicare l’esenzione Imu per gli immobili occupati abusivamente. In ogni caso è sempre necessario verificare le norme adottate dal Comune in cui è ubicato l’immobile.
Gli altri casi di esenzione sono:
- prima casa;
- coniuge non assegnatario in caso di separazione o divorzio;
- fabbricati rurali concessi in comodato a un imprenditore agricolo;
- immobili posseduti e condotti da coltivatori diretti e dagli Imprenditori Agricoli Professionali (Iap);
- esenzione per importo basso.
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