Utili in calo per ENI, che ha definito comunque i conti parlando di “eccellenti risultati”. Il commento di Descalzi, il nuovo outlook. Focus azioni a Piazza Affari.
ENI, il colosso petrolifero guidato dal CEO Claudio Descalzi, ha annunciato di aver riportato nel primo semestre del 2025 un utile netto di 1,715 miliardi di euro, in calo dell’8% rispetto agli 1,872 miliardi del primo semestre del 2024.
L’utile netto del secondo trimestre si è attestato a 543 milioni di euro, in flessione del 18% rispetto ai 661 milioni di euro dello stesso periodo dell’anno scorso.
Utili giù, ma per ENI comunque “eccellenti risultati”
L’utile netto adjusted di ENI, relativo al primo semestre del 2025 è stato pari a 2,546 miliardi, in ribasso del 18% rispetto ai 3,101 miliardi incassati nel primo semestre del 2024, attestandosi nel secondo trimestre dell’anno a 1,134 miliardi, in calo del 25% rispetto agli 1,519 miliardi dei primi sei mesi dello scorso anno.
Il gruppo ha commentato i conti parlando di “eccellenti risultati” nonostante la flessione degli utili, riportati grazie alla “solidità della nostra strategia” e alla “capacità esecutiva”, nonostante il contesto difficile caratterizzato dallo sfavorevole scenario dei prezzi e dell’euro-dollaro.
Occhio alla reazione delle azioni ENI scambiate sul Ftse Mib di Piazza Affari, che avanzano dello 0,60% circa a quota 14,45 euro.
ENI, Descalzi commenta i conti, “Più forte struttura patrimoniale mai registrata”
Sulla scia dei risultati di bilancio riportati, ENI ha migliorato le stime per l’intero esercizio 2025, confermando il piano di remunerazione a favore degli azionisti.
In evidenza le dichiarazioni del CEO Claudio Descalzi:
“La costante attenzione con la quale ENI continua ad attuare la propria strategia ha determinato gli eccellenti risultati del secondo trimestre ’25. Nonostante uno scenario di mercato sfidante, il modello di business ENI conferma robustezza e flessibilità. La rigorosa disciplina finanziaria, un portafoglio sempre più solido e il contenuto prezzo di pareggio dei progetti sostengono il modello assicurando una strategia di crescita autofinanziata. Al tempo stesso, continuiamo a generare valore per gli azionisti, con la più forte struttura patrimoniale mai registrata”.
Descalzi ha fatto notare che nel secondo trimestre dell’anno “abbiamo continuato a generare crescita e valore in tutti i nostri business”, rilevando che, “nell’ambito dei satelliti della transizione, abbiamo definito i termini per un investimento del 20% da parte di Ares in Plenitude come pure per costituire una nuova entità congiunta con GIP che gestirà il nostro business della CCUS”.
“Nell’upstream”, ha continuato l’amministratore delegato del gruppo, “prevediamo in linea con i tempi programmati di lanciare il nuovo satellite con Petronas, che sarà focalizzato sulla valorizzazione delle risorse gas dei due partner in Indonesia/Malesia. Inoltre, l’attesa decisione finale di investimento del progetto Argentina LNG rappresenta un passo significativo nell’espansione del nostro business del GNL”.
Infine, ha concluso Descalzi, “abbiamo identificato ulteriori iniziative di cassa che nel complesso ci consentiranno di generare circa €3 miliardi di contributo alla nostra posizione finanziaria”.
Il CEO ha messo in evidenza che “la gestione industriale ha realizzato €2,7 miliardi di EBIT proforma adjusted, €1,13 miliardi di risultato netto adjusted e €2,8 mld di flusso di cassa operativo, superiore ai fabbisogni per gli investimenti di €2 miliardi”, aggiungendo che “ nonostante l’evoluzione sfavorevole del cambio EUR-USD , abbiamo mantenuto un rapporto d’indebitamento proforma estremamente contenuto a 0,10, limite inferiore dell’intervallo da noi dichiarato”.
Di conseguenza, “guardando al futuro, riteniamo che la nostra solida posizione finanziaria, la strategia distintiva e differenziata e la capacità di rimanere flessibili e rapidi, continueranno a concorrere al nostro posizionamento ottimale per affrontare la volatilità di questa fase di mercato e per continuare ad assicurare competitivi ritorni ai nostri azionisti ”.
ENI migliora la guidance nonostante effetto negativo cali petrolio e dollaro USA
Per quanto riguarda l’outlook, l’azienda guidata da Descalzi ha annunciato che, nonostante l’effetto negativo del calo sia dei prezzi delle materie (occhio alla recente svolta sul petrolio da parte dell’OPEC) prime che del dollaro USA, le previsioni di generazione di cassa per il 2025 sono state riviste al rialzo, e che di conseguenza, in questo nuovo scenario:
- il CFFO adjusted di Gruppo è atteso in aumento a circa €11,5 mld allo scenario aggiornato, rappresentando un incremento di €0,5 miliardi rispetto alla previsione iniziale.
- Le iniziative di cassa e le altre misure organiche sono attese generare fino a €3 miliardi di liquidità, in aumento rispetto alla previsione iniziale di €2 miliardi al fine di mitigare gli effetti dello scenario.
- Ancora, le previsioni sull’intero EBIT proforma adjusted di GGP puntano a un aumento a circa €1 miliardi (rispetto ai precedenti €0,8 miliardi) “grazie ai migliori esiti rispetto alle stime iniziali delle rinegoziazioni e degli accordi commerciali e alle ottimizzazioni di portafoglio”.
ENI ha presentato anche le seguenti stime relative agli investimenti lordi e netti:
- Investimenti lordi ad un valore inferiore a €8,5 mld, in riduzione rispetto alla previsione iniziale di circa €9 miliardi.
- Investimenti netti inferiori a €6 mld, rispetto alla previsione iniziale di €6,5-7 miliardi.
Il gruppo ha ribadito inoltre la previsione della produzione di petrolio e gas a 1,7 mln di boe/giorno, in linea con le assunzioni iniziali, aggiungendo che nel terzo trimestre la produzione è prevista nell’intervallo di 1,7 – 1,72 milioni di boe/giorno.
Confermato inoltre l’outlook per Enilive e Plenitude con EBITDA proforma adjusted dell’anno previsto rispettivamente pari a circa €1 mld e superiore a €1,1 mld; e capacità rinnovabile installata prevista a fine anno ad oltre 5,5 GW (Plenitude @100%); capacità di bio-raffinazione a 1,65 MTPA, alla quale si aggiunge 1 MTPA in costruzione.
Confermata guidance dividendi e buyback
ENI ha infine reiterato la guidance per i ritorni previsti per gli azionisti nel 2025, ripetendo di prevedere un aumento del dividendo del 5% a €1,05 per azione e l’esecuzione di un programma di riacquisto azioni da almeno €1,5 mld.
Nello specifico, la messa in pagamento della prima tranche del dividendo 2025 pari a €0,26 per azione è prevista il 24 settembre 2025 (record date 23 settembre).
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