Elezioni politiche, la sanità nei programmi elettorali: come dovrebbe cambiare per la politica

Claudia Mustillo

07/09/2022

Come viene vista la sanità pubblica nei programmi elettorali dei partiti candidati alle elezioni politiche 2022?

Elezioni politiche, la sanità nei programmi elettorali: come dovrebbe cambiare per la politica

«Negli ultimi dieci anni nessun esecutivo ha mai avuto il coraggio di mettere la sanità pubblica al centro dell’agenda politica, ignorando che la perdita di un servizio sanitario pubblico, equo e universalistico, oltre a compromettere la salute delle persone e a ledere un diritto fondamentale tutelato dalla Costituzione, porterà a un disastro sociale ed economico senza precedenti». Così nel 2019 il presidente della fondazione Gimbe, Nino Cartabellotta, lanciava il 4° Rapporto sulla sanità pubblica «La sanità pubblica, trascurata dalla politica, cade a pezzi e nel silenzio dei cittadini si avvia verso la privatizzazione».

A distanza di tempo e dopo la pandemia da Covid-19 la situazione non è cambiata. Gli ultimi anni, complice la diffusione del Coronavirus, hanno evidenziato ancora di più le mancanze del sistema sanitario nazionale e le differenze regionali: carenza di strutture e di personale sanitario in primis. Andiamo ad analizzare quali sono le proposte dei partiti candidati alle elezioni politiche del 25 settembre 2022.

L’argomento più discusso nei programmi elettorali è sicuramente la «medicina di prossimità», ma non si parla di soldi.

La sanità pubblica nei programmi elettorali

Nel programma elettorale del Partito Democratico si parla di investimenti per la «sanità pubblica e universale, perché a nessuno siano negati diritti essenziali» e poi ancora: «negli ultimi 2 anni, con 30.800 nuove borse studio, è stato finalmente superato lo storico problema dell’imbuto formativo che limitava l’accesso alle scuole di specializzazione dei neolaureati in medicina. Adesso, forti di questo risultato che ci consente di guardare con maggiore fiducia al futuro della sanità pubblica, serve uno sforzo straordinario per superare l’attuale condizione di stanchezza ed insoddisfazione delle professioni sanitarie messe a dura prova dall’emergenza Covid».

Il Partito Democratico sostiene l’aumento del numero di medici e la stabilizzazione dei lavoratori precari: "Investiremo sulle Case della Comunità come modello in grado di farsi prossimo alle esigenze di tutta la popolazione, in un’ottica di prossimità e multidisciplinarietà. Finanzieremo un Piano straordinario per il personale del Ssn, superando definitivamente i tetti di spesa in vigore da più di 10 anni, riducendo il ricorso a personale non strutturato (lavoratori precari, collaborazioni esterne ed esternalizzazioni), rafforzando ed incentivando la presenza sul territorio dei Medici di Medicina generale e degli infermieri di comunità, garantendo il tempestivo rinnovo dei contratti di lavoro. Un Piano finanziato attraverso un adeguato incremento del Fondo Sanitario Nazionale, affinché nessuno si ritrovi solo quando ha bisogno di assistenza.

Per quanto riguarda l’Alleanza Verdi-Sinistra Italiana gli obiettivi del programma elettorale sono:

  • Inserimento dell’obiettivo ‘salute’ in tutte le politiche, potenziamento dei servizi di prevenzione e tutela ambientale, superamento dell’attuale separazione tra gli stessi;
  • Un Piano di rafforzamento strutturale del personale dipendente, con l’assunzione di complessivi 40 mila operatori in tre anni, per riportare la dotazione di operatori ai livelli precedenti alla crisi, riducendo contestualmente la spesa per il lavoro precario, le collaborazioni esterne e le esternalizzazioni di servizi;
  • Un Piano straordinario di investimenti pubblici per l’ammodernamento strutturale e tecnologico della sanità pubblica.
  • Una nuova politica del farmaco, attraverso la promozione dell’uso dei farmaci equivalenti;
  • Abolizione dei vantaggi fiscali connessi alla sottoscrizione di polizze assicurative sanitarie e alla partecipazione a fondi sanitari integrativi.

    Per quanto riguarda il programma elettorale di «Impegno Civico», guidato da Luigi di Maio, bisogna investire su nuove risorse e nella ricerca. In particolare, si legge nel programma: «La pandemia ha confermato l’importanza di avere un sistema sanitario nazionale diffuso e radicato nel territorio. Malgrado la carenza di materiali e di strutture adeguate, l’eroico impegno di medici e infermieri ha consentito una grande risposta all’emergenza Covid, di questo il Paese sarà sempre riconoscente. La salute si sta inoltre affermando come valore guida degli stili di vita dei cittadini. Per questo dobbiamo sviluppare i servizi sanitari di prossimità e prevenzione, investire su nuove risorse e soprattutto sulla ricerca, che è stata essenziale per produrre il vaccino anti Covid. Per una sanità pubblica efficiente occorre incoraggiare lo sviluppo di un mercato dei servizi sanitari di prossimità sui territori, che sia destinato a integrare il Servizio sanitario nazionale e la medicina di base e ambulatoriale. Importantissimo, nella prevenzione e promozione della salute, l’investimento sulle politiche sportive e l’attenzione a nuovi fenomeni amplificati dal Covid come quello della DCA (Disturbo del Comportamento Alimentare), che colpisce in particolare i giovanissimi».

La sanità pubblica nel programma del centrodestra

Nel programma elettorale del centrodestra il tema della sanità pubblica viene affrontato in sette punti principali:

  • Sviluppo della sanità di prossimità e della medicina territoriale, rafforzamento della medicina predittiva e incremento dell’organico di medici e operatori sanitari;
  • Aggiornamento dei piani pandemici e di emergenza e revisione del Piano sanitario nazionale;
  • Oltre la pandemia: ripristino delle prestazioni ordinarie e delle procedure di screening, abbattimento dei tempi delle liste di attesa;
  • Estensione prestazioni medico sanitarie esenti da ticket;
  • Contrasto alla pandemia da Covid-19 attraverso la promozione di comportamenti virtuosi e adeguamenti strutturali - come la ventilazione meccanica controllata e il potenziamento dei trasporti - senza compressione delle libertà individuali;
  • Riordino delle scuole di specializzazione dell’area medica;
  • Revisione del piano oncologico nazionale.

La sanità pubblica nel programma del Movimento 5 Stelle

All’interno del programma elettorale del Movimento 5 Stelle si trova il punto dedicato alla sanità: «Dalla parte della salute: per il diritto universale alle cure, per una sanità territoriale e nazionale». Quattro i punti principali portati avanti dal Movimento:

  • Basta interferenze della politica nelle nomine dei dirigenti sanitari;
  • Riforma del titolo V della Costituzione per riportare la salute alla gestione diretta dello Stato ed evitare le attuali disfunzioni dei 20 sistemi regionali, a maggior ragione emerse con la pandemia;
  • Potenziamento e accessibilità alle terapie innovative e avanzate, incentivi per i pronto soccorso;
  • Aumento delle retribuzioni per il personale sanitario.

La sanità pubblica nel programma del Terzo Polo

Per il terzo polo la pandemia ha «reso evidente come la vulnerabilità di un sistema sanitario possa avere profonde ripercussioni, sia sulla salute degli individui, che sulla crescita economica e dell’assistenza territoriale, la scarsa integrazione tra assistenza sanitaria e assistenza sociale, l’impressionante carenza di personale».

Alla luce di questo il programma si muove intorno nove punti principali:

  1. Riformare i meccanismi di governance e coordinamento tra Stato e regioni;
  2. Rapporto tra medicina ospedaliera, assistenza primaria, medicina territoriale e servizi sociali;
  3. Rapporto tra pubblico e privato accreditato, sia in termini di finanziamento che di funzionamento;
  4. Strutturazione di un adeguato sistema di prevenzione e preparedness;
  5. Formazione e la gestione delle risorse umane;
  6. Piano straordinario delle liste di attesa;
  7. Piano strategico nazionale per le filiere dell’innovazione;
  8. Malattie rare, tumori rari e malattie croniche invalidanti;
  9. Finanziamento stabile e adeguato a medio termine.

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