Quanto petrolio da sfruttare ha ancora la Norvegia? Un rapporto risponde al quesito, con prospettive sulla potenziale produzione di greggio nel Paese fino al 2050.
Quanto petrolio ha ancora la Norvegia? La risposta è arrivata dal rapporto dell’autorità responsabile della produzione di greggio e gas norvegese, nel quale vengono illustrate la situazione attuale e le prospettive future dei giacimenti al largo delle coste del Paese.
Conoscere nel dettaglio il potenziale energetico della nazione è molto importante, considerando che la Norvegia gioca un ruolo cruciale per l’approvvigionamento di petrolio e gas in Europa, soprattutto dopo gli sconvolgimenti del settore in seguito alla guerra della Russia in Ucraina.
Il rapporto ha evidenziato che ci sono ancora abbondanti riserve di petrolio e gas da trovare. Delle scoperte fatte negli ultimi 20 anni, solo un quarto è stato recuperato. Circa 50 dei 190 reperti sono stati sviluppati e sono in produzione, con tre quarti dei ritrovamenti ancora da estrarre.
L’abbondante quantità di petrolio e gas al largo delle coste norvegesi garantisce quindi una produzione, esportazioni e la creazione di valore sufficienti per il Paese per molto tempo a venire, ha mostrato il report. La notizia dovrebbe rassicurare anche gli Stati che importano energia.
Petrolio in Norvegia, gli scenari al 2050
Nel rapporto, l’autorità ha indagato su come potrebbe essere la produzione di gas e petrolio nel Paese fino al 2050.
Tutti gli scenari presi in considerazione presuppongono che la produzione diminuirà in vista del passaggio del mondo dall’energia fossile a quella rinnovabile. Le previsioni sono quindi incerte su quanto velocemente si procederà allo sfruttamento dei rimanenti giacimenti.
Ciò ha un impatto soprattutto sulla rapidità con cui vengono sfruttate le risorse naturali norvegesi. Se la domanda scende, probabilmente diminuirà la redditività e quindi la produzione, ha affermato il rapporto.
Nello scenario più positivo, lo sfruttamento è visto continuare ancora a un ritmo elevato e la produzione di petrolio contribuire a smorzare le perdite di entrate petrolifere statali. Nello scenario opposto, l’inevitabile perdita dei proventi petroliferi avverrà rapidamente.
Secondo l’autorità, l’esito dipenderà tra l’altro dalla volontà di investire in Norvegia e dalla situazione del mercato dei combustibili fossili. Si stima che i giacimenti di petrolio e gas attualmente scoperti e non sfruttati valgano oltre 6.000 miliardi di corone norvegesi.
Il fondo petrolifero è già più redditizio del petrolio
Il Norwegian Oil Fund, il più grande fondo azionario del mondo, è stato costituito con i rendimenti della produzione norvegese di petrolio e gas. Oggi viene gestito un capitale così grande che la proprietà del fondo corrisponde all’1,5% di tutte le società quotate in borsa a livello mondiale.
Poiché il reddito derivante dal petrolio è diminuito e il fondo è cresciuto, il rendimento del fondo petrolifero ha già superato il reddito annuale del petrolio. Se il fondo petrolifero continua a battere i record e la produzione di petrolio continua a rallentare, il divario tra i due flussi di entrate non potrà che aumentare per la Norvegia.
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