Scatta l’allarme per la produzione di vini francesi. Una recente analisi di mercato ha trovato tracce di pesticidi e solfiti in ben 35 prodotti diversi
La produzione vinicola francese è una delle più importanti del mondo e una delle poche in grado di rivaleggiare con quella italiana.
Ma per chi ama i vini transalpini è arrivata qualche giorno fa una pessima notizia. Un test condotto dall’associazione Que Choisir su 35 prodotti francesi, ha rilevato tracce di sostanze potenzialmente pericolose per la salute umana come solfiti, pesticidi e ftalati nella maggior parte di essi.
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I risultati delle analisi di laboratorio
I risultati dei test di laboratorio hanno rilevato moltissime criticità nei vini francesi. In quasi la metà delle bottiglie analizzate sono state trovate tracce di 4 o più additivi, con i solfiti a farla da padrone. Solfiti che, secondo accreditate ricerche scientifiche, possono avere ricadute nocive sull’intestino e sul sistema nervoso.
Più nel dettaglio, le produzioni biologiche sono risultate più virtuose (30% di solfiti in meno), mentre nei bianchi sono state ritrovate più sostanze rispetto ai rossi.
Discorso simile anche per quanto riguarda la presenza di bisfenoli e ftalati, composti che possono interferire con il sistema endocrino umano. L’86% delle bottiglie analizzate conteneva tracce di questi contaminanti, spesso provenienti dai rivestimenti in plastica usati nei tini in cui il vino viene conservato e affinato.
Allarme pesticidi
Il dato più allarmante, però, è stato quello relativo alla presenza di pesticidi. Tra i vini senza certificazione biologica, l’80% di quelli analizzati presentava almeno uno dei pesticidi sospettati di essere nocivi per l’uomo dalle autorità sanitarie europee.
In questo senso spicca, in negativo il dato del Le Blanc Bordeaux, bottiglia con addirittura 9 pesticidi diversi all’interno, tra cui sostanze ritenute cancerogene e interferenti endocrini.
La questione pesticidi, inoltre, non riguarda soltanto chi il vino lo beve a tavola, ma anche chi lo produce. Alcuni studi francesi recenti hanno confermato che l’uso di queste sostanze è pericoloso per gli agricoltori e che aumenta il rischio di tumori pediatrici nelle zone distanti appena un chilometro dai vigneti.
Come scegliere un vino più “sano” e meno contaminato
I risultati dei test di Que Choisir invitano dunque a fare grande attenzione a quello che acquistiamo o, nel nostro caso, a quello che importiamo o compriamo online.
Ma questo non significa che tutti i vini francesi siano contaminati o da evitare. Esistono molti metodi per mettersi al riparo dalle sostanze pericolose e continuare a godersi ottimi prodotti. Il primo è quello di scegliere sempre bottiglie di vini biologici o biodinamici.
Il secondo è quello di controllare la gradazione alcolica del prodotto. Di solito i vini con meno gradi, oltre ad essere meno calorici, presentano meno tracce di etanolo.
Un altro aspetto importante per indirizzare l’acquisto è quello dei metodi di conservazione del vino. I tini con rivestimenti in plastica aumentano il rischio di contaminazione da bisfenoli e ftalati. Molto meglio optare per i vini conservati in tini di acciaio inox.
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