La diversificazione energetica europea, l’idrogeno e lo sviluppo dei Balcani

Domenico Letizia

12/05/2022

12/05/2022 - 18:51

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L’importanza del webinar è avallata dalla volontà di voler presentare previsioni e nuove opportunità per la produzione di idrogeno nella regione balcanica.

La diversificazione energetica europea, l’idrogeno e lo sviluppo dei Balcani

Le problematiche energetiche scatenate con il conflitto nell’Est dell’Europa spingono numerosi paesi a riflettere sull’importanza di una diversificazione energetica che sappia conciliare lo sviluppo sostenibile con l’innovazione scientifica.

Alcuni paesi della regione Balcanica, come Slovenia, Croazia, Romania, Bulgaria e Grecia non solo stanno tentando di intensificare la cooperazione sulla programmazione europea per l’idrogeno ma vogliono anche intensificare la produzione e la ricerca locale per sfruttare le risorse dell’idrogeno nei Balcani e nel Mediterraneo. Secondo alcune analisi pubblicate da importanti autorità energetiche, quali Acil Allen, BP Energy Outlook, Hydrogen Council, la domanda di idrogeno entro il 2030 raggiungerà la richiesta di 77 milioni di tonnellate.

La società di consulenza energetica internazionale “Vostock Capital UK ha richiamato l’attenzione sui progetti di investimento, da intraprendere nei Balcani, per la costruzione di nuovi impianti di produzione dell’idrogeno e l’ammodernamento delle capacità operative locali e del Mediterraneo, per sviluppare ricerca e industria sull’idrogeno, con un webinar che si terrà il 17 maggio. L’iniziativa si inserisce all’interno della visione europea del Green Deal e del Western Balkan 6 Initiative, che mira a sostenere la cooperazione tra i membri della Comunità energetica dell’Europa Sudorientale (Albania, Bosnia ed Erzegovina, Kosovo, Macedonia del Nord, Montenegro e Serbia) nel rafforzamento della crescita energetica sostenibile e l’occupazione.

Ai lavori parteciperanno l’ingegnere Antonino Fischetti della Energy Circle sh.pk, Nikolaos Ntavos, manager co-fondatore del Cluster della bioeconomia e l’ambiente della Macedonia occidentale, Angelo Raffaele Consoli Presidente del CETRI-TIRES, Thomai Tiriakidou della società “B&T Composites” e Aleksandra Binkowska, ceo di Hydrogen Utopia. L’importanza del webinar è avallata dalla volontà di voler presentare previsioni e nuove opportunità per la produzione di idrogeno nella regione balcanica, nel corso dei prossimi dieci anni, evidenziando e descrivendo alle imprese e agli innovatori l’importanza del settore.

D’altronde, gli analisti energetici concordano nell’affermare che, entro il 2050, gli investimenti europei legati alla produzione di “idrogeno pulito” raggiungeranno la cifra di 470 miliardi di euro. Soltanto in Bulgaria sono previsti investimenti sull’innovazione tecnologica per la produzione di idrogeno dal valore di 1,8 miliari di euro, da completare entro il 2030.

In questa chiave, diventa centrale il Mediterraneo, come regione di raccordo con i Paesi produttori di gas, una materia prima che rimarrà centrale a lungo termine, anche nelle catene del trasporto e dello stoccaggio, per il ruolo che può giocare nella distribuzione dell’idrogeno. La cooperazione energetica può divenire un nuovo tassello internazionale per la cooperazione dell’area balcanica con l’Italia e l’intera Europa, coinvolgendo il Medio Oriente e il Nord Africa.

Attualmente, l’Europa consuma l’11% dell’energia mondiale e mostra un migliore rapporto tra consumo di energia e Pil grazie ai molti investimenti nell’efficienza energetica.

Le interconnessioni già esistenti per il trasporto del gas naturale, come sostenuto dalle autorità dall’Azerbaigian in un recente incontro con il ministero degli Esteri italiano, possono svolgere un ruolo chiave nell’implementare la penetrazione dell’idrogeno e la creazione di un mercato mediterraneo dell’idrogeno verde, competitivo, sostenibile e altamente innovativo.

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