La disfatta di Netflix: abbonati in netto calo, azioni crollano

Violetta Silvestri

20 Aprile 2022 - 10:13

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Azioni Netflix affondano del 25% nell’after-hour dopo la sorpresa di abbonamenti in netto calo come non accadeva da 10 anni. Perché il colosso dello streaming è in crisi? I dettagli dalla trimestrale.

La disfatta di Netflix: abbonati in netto calo, azioni crollano

Trimestrale da incubo per Netflix: la società ha registrato una perdita di 200.000 abbonati durante il primo trimestre - il primo calo degli utenti a pagamento in più di un decennio - e ha avvertito che i problemi si aggraveranno nei prossimi mesi.

Le azioni Netflix sono crollate di oltre il 25% nell’after-hour. Anche i titoli di streaming Roku, Spotify e Disney sono affondati nel mercato after-hour dopo il brutale aggiornamento del colosso.

Perché Netflix è in crisi e come agirà l’azienda dopo la deludente trimestrale?

Netflix perde abbonati e stima il peggio

Netflix ha affermato che la sua serie decennale di crescita degli abbonati si è conclusa nel primo trimestre e ha ammesso che stava diventando “difficile aumentare l’adesione” in molti mercati, facendo precipitare le sue azioni del 25% nel trading after-hour.

Il pioniere dello streaming video ha scioccato gli investitori prevedendo che il suo numero di abbonati sarebbe diminuito di altri 2 milioni nel trimestre in corso, a circa 219,6 milioni, dopo essere sceso di circa 200.000 nel primo trimestre. Gli investitori si aspettavano un aumento di 2,6 milioni di iscritti.

Per quanto riguarda gli altri risultati finanziari, le entrate della società sono aumentate di quasi il 10% a 7,87 miliardi di dollari, ma sono state inferiori alle aspettative degli analisti di 7,93 miliardi di dollari.

L’utile netto durante il trimestre terminato il 31 marzo è sceso del 6,4% a 1,6 miliardi di dollari, in calo rispetto a 1,7 miliardi di dollari dell’anno precedente.

Netflix ha attribuito il drammatico rallentamento in parte alla saturazione nei suoi mercati più grandi. Ma ha anche riconosciuto l’impatto della crescente concorrenza dei servizi di streaming lanciati da gruppi di media tradizionali come Disney, Warner Bros Discovery e Paramount. Insieme, questi fattori avevano creato “venti contrari alla crescita dei ricavi”, ha affermato la società.

Inoltre, sta emergendo più come problema che in qualità di risorsa la questione - finora difesa - della condivisione della password. La società ha affermato che ci sono più di 100 milioni di famiglie che utilizzano il suo servizio e non lo pagano, oltre ai suoi 221,6 milioni di abbonati.

In più, in discussione c’è anche la scelta di non inserire pubblicità nel servizio streaming: è ancora sostenibile?

In questo contesto, occorre sottolineare che le azioni Netflix sono sprofondate del 40% da inizio anno.

Come potrebbe cambiare Netflix per evitare la crisi

Netflix ha affermato che cercherà di far ripartire la crescita migliorando la “qualità della nostra programmazione” e cercando di addebitare costi ad alcune delle 100 milioni di famiglie che condividono gli account di altri utenti.

Reed Hastings, co-amministratore delegato, ha infatti dichiarato che la condivisione dell’account, che è sempre stata una questione complessa per Netflix, sta ora venendo a galla. “Quando stavamo crescendo velocemente non era una priorità assoluta, ma ora ci stiamo lavorando sopra”, ha detto Hastings. La società sta testando come addebitare gli account condivisi in mercati di Cile e Perù.

Hastings ha anche affermato che Netflix ha pianificato di lanciare un servizio di streaming supportato da pubblicità, un’idea a cui aveva resistito a lungo.

“È qualcosa che stiamo guardando ora e che verrà lanciato nel prossimo anno o due”, ha detto.

La trimestrale, inoltre, probabilmente intensificherà le preoccupazioni degli investitori sul costo delle guerre di streaming e sulla potenziale dimensione dei profitti in gioco.

Netflix spenderà 19,2 miliardi di dollari in contenuti quest’anno, secondo le stime di Uerkwitz, in quanto aumenta la competizione con Amazon, Apple, Disney e altri che stanno investendo molto.

Tuttavia, Spencer Neumann, chief financial officer di Netflix, ha affermato che la società ritirerà parte della crescita della spesa sia per i contenuti che per altre voci nei prossimi 18-24 mesi, a causa di ricavi non soddisfacenti finora.

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