Diga di Kakhova distrutta, perché adesso può esserci un nuovo allarme nucleare?

Alessandro Nuzzo

6 Giugno 2023 - 12:40

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Gli ucraini incolpano i russi per l’attentato, Mosca invece attribuisce responsabilità ai bombardamenti nemici. Fatto sta che la distruzione potrebbe causare problemi alla vicina centrale nucleare.

Diga di Kakhova distrutta, perché adesso può esserci un nuovo allarme nucleare?

La diga di Kakhova, nella zona controllata dagli ucraini nella regione di Kherson, non esiste più, fatta saltare in aria - secondo gli ucraini - dai russi per impedire all’esercito di attraversare il fiume Dnipro. A dirlo la portavoce del Comando militare del sud dell’Ucraina, Natalia Humeniuk: "erano consapevoli che il movimento delle forze di difesa avrebbe avuto luogo, e in questo modo hanno cercato di influenzare le forze di difesa in modo che l’attraversamento del fiume Dnipro, che temevano, non avvenisse" - le sue parole.

Dall’altra parte invece Mosca respinge ogni accusa di aver fatto saltare la diga e attribuisce le responsabilità alla controffensiva ucraina in atto in quella regione. Fatto sta che la diga di Kakhova è un bacino molto importante sia per la vicina centrale nucleare di Zaporizhzhia sia per la produzione di energia elettrica e l’irrigazione dei campi.

Diga di Kakhova distrutta, pericolo per la centrale nucleare di Zaporizhzhia?

La diga di Kakhova è una centrale elettrica fluviale sul fiume Dnipro a Nova Kachovka. Lo scopo principale è produrre energia idroelettrica e irrigare i campi. È alta 30 metri, larga centinaia e la sua costruzione risale al 1956. La rottura della diga potrebbe causare inondazioni negli insediamenti sottostanti, in particolare la città di Kherson sotto il controllo ucraino ormai da diversi mesi. L’acqua del bacino è molto importante anche per la centrale nucleare di Zaporizhzhia visto che viene usata per raffreddare l’infrastruttura. Con la rottura della diga anche la centrale idroelettrica avrà problemi e questo potrebbe causare blackout energetici.

La centrale nucleare di Zaporizhzhia, sotto il controllo russo, riceve dalla diga l’acqua di raffreddamento dal serbatoio. L’Aiea, l’Agenzia internazionale per l’energia atomica sta monitorando la situazione per capire se il minore afflusso di acqua può causare un riscaldamento anomalo. Al momento "non vi è alcun rischio immediato per la sicurezza nucleare dell’impianto" - ha fatto sapere l’agenzia su Twitter.

Sulla stessa linea anche la società statale russa per l’energia nucleare Rosatom che ha dichiarato che non vi è alcuna minaccia per la centrale nucleare controllata da Mosca.

Energoatom, la compagnia statale ucraina di energia nucleare è invece di tutt’altro avviso dichiarando che la rottura della diga può avere conseguenze negative per la centrale nucleare di Zaporizhzhia. L’agenzia ha spiegato che il livello dell’acqua in diminuzione nel bacino può rappresentare una minaccia per la centrale nucleare di Zaporizhzhia temporaneamente occupata. Al momento però non ci sono allarmi particolari visto che i serbatoi di raffreddamento della centrale sono pieni. La vasca di raffreddamento della stazione è al momento piena: alle 8:00 il livello dell’acqua era di 16,6 metri, sufficiente per le esigenze della stazione.

La situazione è comunque monitorata costantemente. La Russia da mesi sta cercando di colpire infrastrutture molto importanti per l’Ucraina. La rottura della diga ha causato uno stop al movimento dell’esercito e potrebbe causare un problema per la popolazione che potrebbe restare senza energia elettrica e senza acqua a sufficienza per irrigare i campi.

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