Le spese di istruzione danno diritto a una importante detrazione nel 730/2025: dalle spese per l’asilo nido a quelle universitarie, vediamo come si indicano nel quadro E.
Nel modello 730/2025 si può fruire della detrazione spese d’istruzione che ha un tetto massimo per ogni figlio, ma che richiede la compilazione di un rigo diverso per ognuno degli studenti. Si tratta di tutte quelle spese sostenute per la scuola e l’università dei figli che prevedono uno sconto di imposta al 19% in dichiarazione dei redditi in caso di Irpef da versa. Nel caso, invece, di lavoratori dipendenti e pensionati che hanno già versato l’imposta, la detrazione si traduce in un rimborso fiscale.
Vediamo come le spese scolastiche sostenute per tutta l’istruzioni dei propri figli, dall’asilo fino all’università, possono concorrere ad abbassare l’Irpef, ricordando che per la dichiarazione dei redditi 2025 (anno di imposta 2024) il limite massimo che è possibile portare in detrazione per ogni studente a carico rimane invariato a 800 euro. Nella dichiarazione del prossimo anno, per le spese sostenute nel 2025, invece, la detrazione sale a una spesa massima di 1.000 euro per ogni figlio.
Anche per il 2025 permane l’obbligo di tracciabilità dei pagamenti per poter fruire della maggior parte delle detrazioni, il rimborso sull’Irpef delle spese sostenute, infatti, spetta soltanto se queste ultime sono state pagate con un mezzo tracciabile come bonifico o carta di credito, assegno o bancomat (fanno eccezione alcune spese sanitarie).
La stagione della dichiarazione dei redditi è iniziata il 30 aprile, con la messa a disposizione dei modelli precompilati da parte dell’Agenzia delle Entrate, ma va ricordato che per le modifiche e l’invio è necessario attendere il 15 maggio. Vediamo quali sono le spese di istruzione che è possibile portare in detrazione, quali documenti di pagamento è necessario avere a disposizione e come deve essere compilato il quadro E per fruire della detrazione delle spese scolastiche.
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Detrazione spese universitarie nel modello 730/2025: per quali corsi?
Partiamo dalle spese universitarie, che si riferiscono agli importi sostenuti per la frequenza di corsi accademici come:
- corsi di istruzione universitaria presso università statali e non statali;
- corsi di perfezionamento e/o di specializzazione universitaria;
- tenuti presso università o istituti pubblici o privati, italiani o stranieri.
Le spese si possono riferire anche a più anni, compresa l’iscrizione fuori corso. Inoltre, si possono portare in detrazione anche le spese sostenute per:
- tasse di immatricolazione e iscrizione (è valida anche per gli studenti fuori corso);
- soprattasse per esami di profitto e laurea;
- la partecipazione ai test di accesso ai corsi di laurea, se previsti dalla facoltà, poiché la prova di preselezione è propedeutica per l’accesso ai corsi di istruzione universitaria;
- la frequenza dei Tirocini Formativi Attivi (TFA) per la formazione iniziale dei docenti.
Modello 730/2025: limiti e istruzioni detrazione spese universitarie
I limiti per la detrazione delle spese universitarie variano a seconda dell’area geografica dove si trova l’università e dell’area disciplinare cui appartiene il corso d’istruzione:
Area disciplinare corsi istruzione | Nord | Centro | Sud e isole |
---|---|---|---|
Medica | € 3.900 | € 3.100 | € 2.900 |
Sanitaria | € 3.900 | € 2.900 | € 2.700 |
Scientifico-Tecnologica | € 3.700 | € 2.900 | € 2.600 |
Umanistico-sociale | € 3.200 | € 2.800 | € 2.500 |
I righi da compilare nel modello 730/2025 vanno da E8 a E10 della dichiarazione dei redditi, utilizzando il codice 13. Queste indicazioni valgono per la detrazione delle spese sostenute per le università sia pubbliche che private.
Non possono essere indicate le spese sostenute nel 2024 e che sono state rimborsate dal datore di lavoro in sostituzione delle retribuzioni premiali e indicate nella sezione “rimborsi di beni e servizi non soggetti a tassazione – art. 51 tuir” della Certificazione Unica.
Detrazione spese scolastiche nel modello 730/2025
Il tetto massimo detraibile per le spese scolastiche è 800 euro per ogni figlio.
È possibile detrarre le spese di istruzione sostenute per la frequenza di:
- scuole dell’infanzia;
- del primo ciclo di istruzione, ovvero la scuola elementare;
- della scuola secondaria di secondo grado del sistema nazionale di istruzione.
La detrazione spetta sia per le spese sostenute per i familiari a carico sia per il contribuente stesso.
Di seguito, l’elenco delle spese scolastiche detraibili:
- tasse;
- i contributi obbligatori;
- l’importo sostenuto per l’ampliamento dell’offerta formativa;
- il servizio di mensa scolastica;
- servizio di pre e post scuola;
- assicurazione della scuola;
- corsi di teatro organizzati dalla scuola;
- corsi di lingua organizzati dalla scuola;
- assistenza al pasto;
- le gite.
Se la spesa riguarda più di un alunno, occorre compilare più righi da E8 a E10 riportando in ognuno di essi il codice 12 e la spesa sostenuta con riferimento a ciascun ragazzo.
L’importo deve comprendere le spese indicate nella sezione “Oneri detraibili” (punti da 341 a 352) della Certificazione Unica con il codice onere 12.
730/2025 e detrazioni spese istruzione: come pagare
Per la detrazione delle spese d’istruzione, così come per molte altre spese, dal 1° gennaio 2020 è diventato obbligatorio pagare con mezzi tracciabili.
Questo significa che se si vuole avere il rimborso Irpef del 19% delle spese d’istruzione (sia universitarie che scolastiche) indicate, bisogna aver pagato con bancomat e carte o, in alternativa, assegni o bonifici.
Detrazione spese universitarie e scolastiche: i documenti da conservare
Per poter provare che il pagamento è stato effettuato con metodi idonei e che legittimano la richiesta della detrazione, bisognerà inoltre aver cura di conservare i documenti che attestano l’utilizzo di strumenti tracciabili.
Il contribuente deve conservare tutte le ricevute relative a gite d’istruzione, mensa e altre spese. Per quanto riguarda le spese universitarie occorre conservare le fatture relative a:
- tasse di immatricolazione e iscrizione (anche per gli studenti fuori corso);
- soprattasse per esami di profitto e laurea;
- la partecipazione ai test di accesso ai corsi di laurea, eventualmente previsti dalla facoltà, in quanto lo svolgimento della prova di preselezione costituisce una condizione indispensabile per l’accesso ai corsi di istruzione universitaria;
- la frequenza dei Tirocini Formativi Attivi (TFA) per la formazione iniziale dei docenti istituiti presso le facoltà universitarie o le istituzioni di alta formazione artistica, musicale e coreutica.
Per tutte le spese sostenute nel 2024 si consiglia di conservare sia la copia della fattura o dello scontrino, così come la copia del pagamento pos o altro giustificativo di spesa.
Rimborso tasse scolastiche non dovute
I chiarimenti dell’Agenzia delle Entrate sul rimborso delle tasse scolastiche non dovute si trovano nella [consulenza giuridica numero 3 del 20 febbraio 2020.
Si tratta di un meccanismo automatizzato con cui l’Agenzia delle Entrate provvede ai rimborsi di tasse e imposte, sia dirette che indirette, versate e non dovute.
Una volta predisposti i dati occorrenti per i rimborsi, l’Agenzia delle Entrate provvede alla formazione di opportune liste, emesse in modo automatizzato e contenenti, per ciascun periodo e tipo d’imposta, in corrispondenza del singolo nominativo:
- le generalità dell’avente diritto al rimborso;
- il codice fiscale;
- il numero di protocollo della dichiarazione o dell’istanza dalla quale scaturisce il rimborso e l’ammontare dell’imposta da rimborsare.
Il pagamento dei rimborsi avviene con accredito sul conto corrente bancario o postale comunicato dal beneficiario.
In caso di mancata comunicazione delle coordinate bancarie o postali, l’erogazione dei rimborsi alle persone fisiche avviene in contanti o con vaglia cambiario non trasferibile della Banca d’Italia.
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