Il vero motore del commercio internazionale non sono i settori produttivi, ma un piccolo numero di imprese altamente produttive che importano e esportano all’interno di catene globali del valore.
Gran parte delle discussioni su commercio e importazioni si basa su conversazioni riguardanti prodotti e settori economici. Ma tra i ricercatori che studiano il commercio internazionale, si è verificato un importante cambiamento di prospettiva: l’attenzione si è spostata verso le imprese relativamente piccole direttamente coinvolte negli scambi globali.
Si è scoperto che molte di queste imprese sono contemporaneamente grandi importatrici e grandi esportatrici: importano beni intermedi come parte di una catena di approvvigionamento globale, aggiungendo valore economico all’interno dell’economia statunitense, con l’intenzione di esportare un prodotto finito (o quasi finito).
Quando si riflette su ciò che fanno effettivamente le imprese statunitensi coinvolte nel commercio internazionale, le argomentazioni sulle tariffe assumono un significato del tutto diverso. [...]
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