Deduzione e detrazione fiscale: quali differenze?

Patrizia Del Pidio

6 Marzo 2023 - 07:59

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Detrazione e deduzione fiscale, non sono la stessa cosa anche se si tende a confonderle. Entrambe permettono un risparmio sulle tasse, ma hanno un meccanismo di applicazione inverso.

Deduzione e detrazione fiscale: quali differenze?

Detrazioni fiscali e deduzioni: anche se spesso vengono confuse non si tratta della stessa cosa. Quali sono le differenze?

Entrambe le misure permettono di avere una riduzione sulla tasse da pagare ma ad essere diverso è il meccanismo con cui funzionano e vengono applicate.

Si tratta di una differenza sostanziale da conoscere soprattutto visto che ci avviamo verso la stagione della dichiarazione dei redditi 2023, e proprio per questo è necessario fare chiarezza partendo dalle definizioni.

Detrazione e deduzione fiscale non sono sinonimi e, quindi, non sono la stessa cosa. Anzi, tra le due cose ci sono differenze sostanziali che vanno prese in considerzione.

Sia le deduzioni che le detrazioni fiscali sono delle agevolazioni previste dal Testo Unico delle Imposte sui redditi (TUIR) in materia di Irpef ed Ires e si applicano quindi sui redditi delle persone fisiche e delle società.

Cerchiamo, quindi, di capire la differenza che c’è tra le due agevolazioni con qualche esempio che aiuti a capire come si applicano nella determinazione dello sconto dell’imposta.

Differenza deduzioni e detrazioni fiscali: definizione di deducibilità

Partiamo dalla deduzione fiscale che forse è il beneficio meno conosciuto. Si tratta di un’agevolazione che consiste nel sottrarre dalla base imponibile (reddito complessivo) un determinato valore, che può essere calcolato in valore assoluto o percentuale.

Si pensi, a titolo di esempio, alle deduzioni fiscali che il Tuir riconosce automaticamente ai lavoratori dipendenti sulla base del reddito lordo prodotto da questi ultimi.

Tecnicamente la deduzione fiscale va a ridurre il reddito imponibile al quale applicare le aliquote Irpef, che - ricordiamolo sempre - hanno il carattere della progressività.

Una deduzione fiscale, quindi, oltre a ridurre il reddito imponibile su cui si calcola l’Irpef, può fare in modo anche che si rientri in una scaglione di reddito inferiore con ulteriore riduzione delle tasse dovute.

Su questo punto torneremo fra un attimo per comprendere se per i contribuenti con reddito basso convenga di più ottenere delle deduzioni o delle detrazioni fiscali.

Differenza deduzioni e detrazioni fiscali: definizione di detraibilità

Le detrazioni fiscali, a differenza delle deduzioni, non abbattono il reddito su cui calcolare le imposte; le detrazioni fiscali, infatti, abbattono direttamente l’Irpef lorda di un valore determinato, che può essere percentuale o in valore assoluto.

Quindi, al contrario rispetto a quanto avviene per le deduzioni, le detrazioni fiscali si applicano solo nella fase del calcolo dell’Irpef dovuta e non incidono sul calcolo del reddito imponibile.

L’importo delle detrazioni fiscali, come sappiamo, è stabilito in misura percentuale: gli sgravi fiscali riconosciuti vanno dal 19%, come ad esempio per le spese mediche o scolastiche, e fino al 50/75% per i lavori di ristrutturazione in casa o in condominio.

Una valutazione di equità

Torniamo sulla definizione di deduzione fiscale: si tratta di un’agevolazione consistente nel sottrarre dalla base imponibile un determinato valore, che può essere calcolato in valore assoluto o percentuale.

In questo senso si consideri come con la deduzione fiscale il risparmio ottenuto è pari all’aliquota marginale Irpef moltiplicata per l’importo dedotto.

In altre parole, maggiore sarà l’aliquota Irpef cui il contribuente è soggetto, maggiore sarà il risparmio fiscale in valore assoluto.

Nel caso delle detrazioni fiscali, invece, il risparmio fiscale che il contribuente ottiene è pari alla percentuale detraibile dell’importo soggetto a detrazione.

Di conseguenza, appare chiaro come le deduzioni fiscali, rispetto alle detrazioni, tendano a privilegiare i redditi alti, aumentando la convenienza fiscale con l’aumento dello scaglione Irpef di riferimento.

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