Con un dollaro in calo, leadership tech in bilico e deficit fuori controllo, il mito dell’eccezionalismo americano appare sempre più relativo: dipende da dove si guarda e da che valuta si usa.
Per decenni, l’idea che gli Stati Uniti rappresentassero l’epicentro indiscusso della performance economica e finanziaria globale è stata accettata quasi come una legge naturale.
L’eccezionalismo americano — una combinazione unica di innovazione, crescita economica, dominio geopolitico e solidità del sistema finanziario — ha premiato investitori di ogni latitudine.
Ma oggi, mentre Warren Buffett si prepara a lasciare la guida operativa di Berkshire Hathaway, la sua visione d’investimento storicamente incentrata sull’America appare meno convinta. È forse il segnale che qualcosa sta cambiando nel paradigma globale? [...]
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