A dispetto dei forti ribassi messi a segno nel 1° trimestre 2020 da gran parte dei risky asset, Dash è riuscito a guadagnare ampio terreno. I motivi alla base di ciò sono essenzialmente tre, come mette in evidenza Nemo Qin, Senior Analyst di eToro
Il primo trimestre del 2020 si è concluso con pesanti varizioni negative sulla stragrande maggioranza dei cosiddetti “risky assets”. Per fare degli esempi, ricordiamo come nel periodo l’S&P 500 ha lasciato sul terreno il 20%, il petrolio ha segnato un -66,46% e il Bitcoin ha messo a segno un -9,46%.
Tra le varie criptovalute, una in particolare ha registrato performance superiori alla media: Dash.
*L'investimento in cryptoasset è altamente volatile e non regolamentato in alcuni paesi dell'UE. Nessuna protezione dei consumatori. Possono essere applicate imposte sui profitti.Dash: le tre variabili che hanno sostenuto i prezzi
Dash, grafico giornaliero. Fonte: Bloomberg
Nel primo trimestre del 2020, Dash (ventesima criptovaluta per capitalizzazione, secondo i dati di CoinMarketCap) ha dato vita ad un progresso del 60,76%.
Per Nemo Qin, Senior Analyst di eToro, sono tre i fattori che hanno sostenuto le quotazioni della valuta virtuale in un momento così negativo.
In primis, l’esperto mette in luce come la Security and Exchange Commission americana ha riconosciuto Dash come criptovaluta sicura, “una classificazione che contribuisce a dare legittimità, di riflesso, anche alle altre cpritovalute”, ha detto Qin.
In secondo luogo, Dash ha messo in campo collaborazioni strategiche con marchi del calibro di Burger King e con alcuni governi come quelli di Germania e Venezuela.
Riferendosi a quest’ultimo Paese, l’analista di eToro dichiara “La valuta locale è afflitta da iperinflazione, pertanto molti cittadini venezuelani si rivolgono alle criptovalute come alternativa”.
Tali partnership e i costi più bassi del Bitcoin rendono la ventesima valuta virtuale “preferibile nell’utilizzo quotidiano”.
L’ultimo aspetto che Qin evidenzia è relativo alla PoW riconosciuta da Dash ai miners che detengono più di 1.000 unità di valuta virtuale, ai quali è consentito di ricevere un nodo Dash. “Una strategia che aiuta ad attirare gli investitori e a fidelizzarli nel lungo periodo” chiosa l’analista.
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