Dopo 138 anni di storia e un fatturato da 1,7 miliardi di dollari, Del Monte Foods ha dichiarato bancarotta. Ecco le vere cause dietro il crollo del gigante alimentare.
Del Monte Foods, storico marchio americano noto per frutta e verdura in scatola, ha recentemente annunciato la richiesta di protezione dal fallimento negli Stati Uniti avvalendosi del Chapter 11.
La notizia ha colpito non solo i consumatori più affezionati, ma anche investitori e analisti, che si interrogano sulle ragioni di un tracollo così repentino, soprattutto considerando i risultati del 2024 che hanno visto la società registrare un fatturato di 1,7 miliardi di dollari, pari al 72% delle vendite del gruppo Del Monte Pacific Limited.
Il percorso verso il fallimento non è stato però del tutto improvviso. Ecco cosa è successo.
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Cosa è successo a Del Monte?
Nonostante la crescita di alcune linee di prodotto, il core business di Del Monte, ossia i prodotti in scatola, aveva subito negli ultimi tempi un evidente crollo delle vendite. Le cause sono da rintracciare in più fattori, in primo luogo, il cambiamento delle abitudini dei consumatori statunitensi, che ha avuto un impatto devastante. La crescente attenzione verso prodotti freschi, naturali e privi di conservanti ha infatti penalizzato fortemente il segmento delle conserve. Inoltre, la concorrenza dei marchi privati della grande distribuzione ha ulteriormente eroso le quote di mercato, spingendo Del Monte a ricorrere a forti sconti e promozioni per smaltire l’eccesso di scorte accumulate durante la pandemia, quando si era previsto un incremento della domanda che poi non si è concretizzato.
A questi fattori si sono aggiunti l’inflazione alimentare e l’aumento dei costi di produzione, aggravati dai dazi sulle importazioni di acciaio introdotti negli Stati Uniti, che hanno fatto lievitare il prezzo delle lattine, con un conseguente aumento dei costi operativi e una riduzione dei margini di profitto.
Sul fronte finanziario, Del Monte Foods si è trovata schiacciata da un debito imponente, ereditato anche dall’acquisizione da parte della controllante Del Monte Pacific Limited. Nel 2024, la società ha registrato una perdita netta di oltre 118 milioni di dollari, con debiti stimati tra 1 e 10 miliardi e una crescente pressione da parte dei creditori.
Cosa resta di Del Monte dopo il Chapter 11
La richiesta di Chapter 11 da parte di Del Monte Foods rappresenta quindi un tentativo di salvaguardare la continuità operativa e di trovare un acquirente per gli asset principali dell’azienda. Grazie a un finanziamento ponte da 912,5 milioni di dollari, la società potrà continuare a operare durante la procedura di vendita, garantendo la produzione e la distribuzione dei prodotti almeno nel breve termine. Tuttavia, la vendita degli asset potrebbe portare a una radicale trasformazione del portafoglio prodotti, con l’eventuale uscita di scena di storici brand come Contadina e College Inn.
È importante sottolineare che la crisi riguarda esclusivamente la divisione statunitense di Del Monte Foods. Le attività in Asia, in particolare nelle Filippine, restano solide e non sono coinvolte nella procedura fallimentare. Il gruppo Del Monte Pacific Limited ha rassicurato investitori e clienti sulla continuità delle operazioni fuori dagli Stati Uniti, ma sta comunque valutando l’impatto finanziario complessivo della crisi americana.
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