Crollo in arrivo a Wall Street?

Claudia Cervi

4 Settembre 2023 - 11:48

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Le statistiche mostrano che a settembre l’S&P 500 ha perso mediamente lo 0,73% dal 1945. Ecco cosa aspettarsi sui mercati finanziari dopo un agosto incerto.

Crollo in arrivo a Wall Street?

Crollo in arrivo a Wall Street? Secondo la stagionalità dei mercati finanziari, settembre è considerato il mese più volatile per l’S&P 500 e il Nasdaq. A partire dal 1945, l’S&P 500 ha registrato una perdita media dello 0,73% in questo mese, mentre il Nasdaq ha subito un calo medio dello 0,86% dal 1971.

Questo fenomeno è talmente noto che viene spesso chiamato «effetto settembre». Gli investitori sono avvertiti sui potenziali rischi di questo mese, che sembra essere caratterizzato da rendimenti negativi, anche considerando i dividendi distribuiti dalle azioni. Vediamo allora cosa aspettarsi ora sui mercati finanziari dopo un agosto incerto.

Performance media S&P500 dal 1945 e del Nasdaq dal 1971 Performance media S&P500 dal 1945 e del Nasdaq dal 1971 Fonte: CFRA, S&P GLOBAL

Perché settembre è un mese nero a Wall Street

Il motivo per cui settembre è un mese nero a Wall Street è sempre oggetto di dibattito. Alcune teorie suggeriscono che i fondi pensione statunitensi abbiano periodi fiscali che terminano a settembre e questo spingerebbe i gestori a liquidare le posizioni in perdita prima di quella data. Altre teorie menzionano le vendite di asset per far fronte alle elevate spese scolastiche e universitarie negli Stati Uniti.

Tuttavia, va notato che nonostante questa tendenza, ci sono anche «settembri» che hanno chiuso in positivo, dimostrando che i mercati finanziari sono sempre suscettibili a varie influenze e non possono essere previsti con certezza.

In generale, l’analisi statistica rivela che il periodo peggiore per investire in Borsa è costituito dai mesi di luglio, agosto e settembre, con una perdita totale del 16%. Al contrario, i migliori risultati si ottengono nei trimestri formati da novembre, dicembre e gennaio, anche noti come il «rally di Natale». Tuttavia, è importante notare che anche questi schemi possono variare da anno a anno e sono soggetti a molte variabili economiche. Gli investitori devono sempre prendere decisioni informate basate su dati attuali e prospettive di mercato.

Cosa sta succedendo ora a Wall Street

A Wall Street, le recenti settimane sono state caratterizzate da un’incertezza crescente. L’S&P 500, nonostante un solido aumento del 18% nell’anno, ha subito una perdita di circa il 6% dal suo massimo del 31 luglio. Questa flessione è stata scatenata dalle crescenti preoccupazioni legate alla debolezza dell’economia cinese e dall’aumento dei rendimenti dei titoli del Tesoro, che potrebbe rendere meno attraenti gli investimenti in azioni.

Gli analisti ritengono che il mercato si trovi in una fase cruciale, soprattutto considerando l’attuale aumento dei tassi di interesse. Il prossimo evento da tenere d’occhio è il rapporto sull’occupazione degli Stati Uniti, in programma per il prossimo venerdì. Un dato sull’occupazione superiore alle aspettative potrebbe riaccese le preoccupazioni sull’inflazione, mentre un dato deludente potrebbe far sorgere dubbi sull’efficacia delle politiche di aumento dei tassi d’interesse della Fed nell’ambito economico.

Inoltre, i dati sui prezzi al consumo previsti per il 13 settembre sono destinati a mantenere gli investitori sulla corda. La riunione sulla politica monetaria della Fed del 20 settembre rappresenta un ulteriore potenziale fattore di volatilità, soprattutto alla luce delle aspettative di un altro aumento dei tassi quest’anno.

Molti investitori stanno adottando un approccio più cauto, orientandosi verso azioni difensive come quelle nel settore della salute, come Pfizer e Abbott Laboratories. Allo stesso tempo, c’è anche una crescente preoccupazione riguardo ai prestiti agli studenti detenuti dal governo, i cui pagamenti inizieranno in ottobre, con la possibilità di un impatto sulla spesa dei consumatori in vista delle festività natalizie.

Infine, la disputa sui tagli alla spesa tra i rappresentanti americani rappresenta una potenziale minaccia di una chiusura del governo federale, che potrebbe avere conseguenze sull’economia. Nonostante le sfide, gli investitori ottimisti hanno finora goduto di un mercato in crescita, ma la cautela è la parola d’ordine mentre si guarda avanti a settembre.

Cosa aspettarsi a settembre

Nonostante le preoccupazioni degli investitori riguardo a settembre, alcuni esperti ritengono che il mese potrebbe sorprendere in positivo. Negli anni preelettorali dal 1935, la prima metà di settembre ha spesso registrato performance migliori rispetto alla seconda metà. Inoltre, il rendimento medio del mese è positivo, con guadagni dello 0,2%.

Mark Newton, uno stratega di Fundstrat, è ottimista riguardo a settembre. Ha notato che diversi segnali tecnici indicano un possibile rally del mercato azionario. Il sentiment del mercato è diminuito rispetto ai livelli rialzisti di fine luglio, il che potrebbe fornire un sostegno alle azioni fino all’inizio di settembre. L’indicatore settimanale del sentiment degli investitori mostra un calo del sentiment rialzista per la seconda settimana consecutiva.

Newton ha anche osservato che i picchi a medio termine nei rendimenti del dollaro USA e dei titoli del Tesoro USA sono prossimi, il che potrebbe contribuire a un’ottimizzazione del mercato. Nonostante i recenti picchi nei rendimenti, ci sono segnali che suggeriscono una possibile stabilizzazione.

Complessivamente, molti fattori indicano che il mercato potrebbe toccare un minimo e registrare guadagni nella prima metà di settembre. Tuttavia, gli investitori dovrebbero rimanere attenti e monitorare attentamente l’evoluzione della situazione nei prossimi giorni.

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