Bio-on: la storia in Borsa della società

Mattia Prando

25/07/2019

25/07/2019 - 12:57

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Le azioni Bio-On sono sotto i riflettori anche oggi: ripercorriamo la storia in Borsa della società, ponendo uno sguardo anche ai vari cambiamenti della compagine azionaria

Bio-on: la storia in Borsa della società

Anche oggi, le azioni Bio-On sono sotto i riflettori a Piazza Affari, dopo che ieri, il fondo americano Quintessential Capital Market ha diffuso un report nel quale definisce la società “un castello di carte” (clicca qui per i dettagli).

Borsa Italiana ha comunicato che, fino a successivo provvedimento, non potranno essere inseriti sulle azioni ordinarie dell’azienda ordini senza limite di prezzo. I titoli verranno quindi negoziati nel settore AI1X del segmento MA1 della piattaforma Millennium.

Bio-On, la storia in Borsa

Bio-On è un’azienda attiva nel settore della chimica ecosostenibile e dei biopolimeri di alta qualità. Le negoziazioni sono iniziate sul segmento AIM di Borsa Italiana il 24 ottobre del 2014 ad un prezzo di 5 euro.

In fase di collocamento, la società ha raccolto 6,875 milioni di euro, con una capitalizzazione di circa 66,20 milioni di euro. Per chi avesse voluto partecipare all’IPO, il lotto minimo di negoziazione era di 250 azioni.

Dopo poche ore dall’inizio delle contrattazioni, le azioni Bio-On sono finite in asta di volatilità dopo aver segnato un apprezzamento del 10%. Stando a quanto reperito dalla piattaforma Bloomberg, la compagine azionaria nel quarto trimestre del 2014 era così composta: CAPSA Srl deteneva 9 milioni di azioni, Astorri Marco e Cicognani Guido possedevano 1.431.250 azioni a testa. Oltre a questi, anche Acomea SGR e Diaman detenevano rispettivamente 80.000 e 4.000 azioni.

Il 2014, dopo un avvio spumeggiante che ha portato le azioni Bio-On a raggiungere un top a 11,30 euro, si chiude in rialzo del 20,60% (6,03 euro), per una capitalizzazione di 79,8221 milioni di euro. Questa ascesa è stata in totale controtendenza con il FTSE AIM Italia, che nel medesimo anno ha chiuso in ribasso del 10,67%.

Un 2015 con il botto

È nel 2015 che le azioni Bio-On hanno spiccato il volo. In un contesto di mercato difficile, con il FTSE AIM Italia in ribasso del 10,38%, la società bolognese guadagnava il 153,50% in Borsa, attestandosi a 15,21 euro. La capitalizzazione di mercato sale a 221,7221 milioni di euro.

2016: azionisti di maggioranza aumentano le proprie quote

Il 2016 è stato un anno di stallo per le azioni Bio-On, che hanno chiuso in leggero ribasso del 3,02% a 14,75 euro. Il titolo ha comunque performato meglio del FTSE AIM Italia, il quale ha registrato un crollo del 15,72%. Per quanto concerne la capitalizzazione di mercato, questa è scesa nel periodo a 216,2535 milioni di euro.

Da notare che nel secondo trimestre dell’anno, tutti e tre i maggiori azionisti hanno incrementato la loro partecipazione, nello specifico CAPSA Srl è arrivata a possedere 9.911.166 milioni di azioni, mentre Astorri Marco e Cicognani Guido hanno fatto salire il numero delle loro azioni a 1.575.816.

2017: prosegue il rally

Nel primo trimestre del 2017, i tre principali azionisti riducono la loro partecipazione su Bio-On, tornando alla situazione di fine 2014. Anche quell’anno si è chiuso con un rialzo intenso, pari al 98,18%. Nello steso periodo, il FTSE AIM Italia torna a salire, registrando una crescita del 22,35%. Balzo della market cap, che raggiunge i 546,1213 milioni di euro.

2018: arrivano i top storici

Nel 2018, le azioni Bo-On continuano il forte rialzo, aggiornando i massimi storici a 71,20 euro per poi chiudere l’anno a 56,80 euro (+94,65% rispetto al 2017). L’apprezzamento in essere risulta superiore alla performance del FTSE AIM Italia, in calo del 12,10%, mentre la capitalizzazione della società sale a 1,069 miliardi di euro.

Per quanto riguarda la compagine azionaria, interessante notare come nell’anno si siano ridotte le partecipazioni di Julius Baer Group (da 546.680 a 419,951 azioni), Bank Degroof (da 89.250 a 48.500 azioni) e Acomea (che nel frattempo aveva abbassato l’esposizione iniziale a 34.700 azioni, poi arrivate a 4.000 a fine 2018).

Al contrario, Blackrock ha più che quadruplicato la sua esposizione passando da 17.060 azioni a 70.140 a fine anno.

I giorni nostri: la storia si ripete?

Dopo il crollo di ieri, per la società si apre un nuovo capitolo. I ribassi in essere saranno un’occasione per creare una ripartenza o Bio-On sarà destinata a chiudere?

Anche se la società ha risposto alle accuse del fondo, la strada per recuperare la fiducia persa dagli investitori appare in salita. In questo quadro, molti iniziano a collegare il caso al crac Parmalat.

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