Croazia già nel caos per l’Euro: rincari fino al 30%, ultimatum del governo

Alessandro Cipolla

11 Gennaio 2023 - 10:18

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Dal primo gennaio la Croazia è nell’eurozona ma l’arrivo dell’Euro ha provocato forti rincari per i generi alimentari, tanto che il governo ha dato un ultimatum ai supermercati.

Croazia già nel caos per l’Euro: rincari fino al 30%, ultimatum del governo

La Croazia da soli dieci giorni è nell’eurozona ma, nonostante un periodo finestra di due settimane dove si può utilizzare anche la vecchia valuta Kuna, le cose non sembrerebbero andare tutte per il verso giusto.

Se da una parte il governo ha dichiarato che dal punto di vista tecnico non ci sono stati problemi, vedi forniture di banconote e monete o il funzionamento dei bancomat, dall’altra i cittadini sono già inferociti per un forte aumento dei prezzi soprattutto nei settori dei servizi e dei generi alimentari.

L’arrivo dell’Euro in Croazia infatti ha portato a dei rincari stimati tra il 5 e il 20%, anche se le associazioni dei consumatori parlano di un costo del pane che dal primo gennaio sarebbe aumentato del 30%.

La colpa di questo sostanziale caos in Croazia non sarebbe solo degli arrotondamenti, con il presidente Andrej Plenković che ha puntato il dito contro “una parte dei commercianti e imprenditori” rei di approfittare “della transizione dalle Kune croate all’Euro con questo comportamento irresponsabile”.

Croazia: l’Euro già fa discutere

La Croazia è stato il ventesimo Stato a entrare nell’eurozona, con Zagabria che dal primo gennaio fa parte anche dell’area Schengen; un traguardo molto importante visto che stiamo parlando dell’ultimo arrivato in casa Ue.

L’Euro però sta portando con sé una forte impennata dei prezzi, con il pericolo dei rincari che nei sondaggi realizzati negli scorsi mesi era la maggiore preoccupazione dei cittadini croati in vista dell’ingresso nell’eurozona.

Di fronte alle proteste al momento limitate soltanto ai social, il presidente Andrej Plenković ha parlato apertamente di “ comportamenti fraudolenti ”, dando tempo ai supermercati “fino a venerdì per ristabilire i prezzi”.

Se questo ultimatum dovesse essere disatteso con i prezzi ancora scostati rispetto al reale tasso di cambio, Plenković potrebbe adottare il pugno duro contro commercianti e imprenditori congelando i prezzi ai livelli di dicembre per alcuni prodotti, eliminando i sussidi per gas ed energia e mettendo in campo mirati aumenti di tasse.

Quello che sta succedendo in Croazia è stato un perfetto assist per il primo ministro polacco Mateusz Morawiecki, da sempre fortemente euroscettico nonostante la Polonia sia il miglior incassatore netto tra i Paesi Ue, che ha parlato di un caos che “dovrebbe servire da monito per noi” rispondendo così a chi a Varsavia vorrebbe un ingresso nell’eurozona.

In un momento così delicato dal punto di vista sia economico sia geopolitico, l’impennata dei prezzi in Croazia a seguito dell’adozione dell’Euro sembrerebbe essere il peggior spot possibile per Bruxelles: se i benefici della moneta unica per Zagabria dovrebbero essere a lungo termine, nell’immediato un nuovo balzo inflazionistico potrebbe rappresentare una autentica mazzata per le tasche dei cittadini croati.

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