Approvato il decreto legge con misure urgenti per le crisi industriali, in arrivo 200 milioni di euro per l’ex ILVA (Acciaierie d’Italia), semplificazioni e fondi per la cassa integrazione.
Nel Consiglio dei Ministri del 12 giugno 2025 sono state adottate misure urgenti per le crisi industriali: il nucleo centrale è la crisi delle Acciaierie d’Italia, ma sono previsti interventi anche a tutela del settore Moda e per le grandi aziende che sono in crisi aziendale.
Molti gli interventi sulla Cassa Integrazione Guadagni Straordinaria, CIGS, con misure volte a incentivare la rioccupazione dei lavoratori.
Gli obiettivi principali sono garantire la continuità produttiva e quindi anche l’occupazione, sicurezza sul lavoro, reindustrializzazione delle aree colpite da crisi complesse.
Ecco nel dettaglio le misure previste all’interno del Decreto Legge che prevede Misure urgenti per la crisi industriale varato dal Governo il 12 giugno 2025.
Acciaierie d’Italia, in arrivo 200 milioni di euro
Attualmente le Acciaierie d’Italia sono sottoposte ad amministrazione straordinaria, vengono, di conseguenza, adottate misure volte a garantire la produzione anche in tale situazione, senza mettere a rischio la sicurezza sul lavoro.
Gli interventi prevedono una semplificazione delle procedure per impianti innovativi come quelli per la produzione di preridotto (DRI) che rappresentano un’alternativa ecologica agli altiforni. 50 milioni di euro sono destinati agli stabilimenti ex ILVA o funzionalmente collegati con essi. L’ex ILVA può, inoltre, accedere alla procedura agevolata prevista dall’art. 13 del D.L. n. 104/2023, con nomina di un Commissario straordinario di Governo e autorizzazione unica in deroga.
Procedure agevolate per aziende in crisi: cessione d’azienda
Procedure agevolate anche per la cessione di rami di azienda per le aziende in crisi, per favorire tale cessione e quindi mantenere in vita le aziende, si riconosce all’acquirente la possibilità di cedere il contratto anche in deroga all’obbligo di mantenimento dei livelli occupazionali per due anni. Per ottenere tale agevolazione è necessario che sia presente una proposta irrevocabile di subentro con obblighi contrattuali mantenuti e un prezzo non superiore all’80% del valore originario.
Misure straordinarie per la cassa integrazione e occupazione
Sempre al fine di mantenere i livelli occupazionali ed evitare la chiusura delle aziende in crisi, si inserisce l’esonero dal pagamento degli oneri aggiuntivi della CIGS per le imprese operanti in aree di crisi industriale complessa, purché non siano avviate procedure di licenziamento collettivo.
Prevista per il 2025 una proroga straordinaria della CIGS per 6 mesi non prorogabili, entro un limite di spesa di 20 milioni di euro. Tale proroga viene concessa in presenza di prospettive concrete di cessione e riassorbimento occupazionale.
Alcune misure sono volte al reinserimento dei lavoratori in cassa integrazione nel mondo del lavoro.
Il decreto con misure urgenti per crisi aziendali prevede la decadenza dal beneficio per i lavoratori in Cassa Integrazione Guadagni Straordinaria che rifiutino di partecipare a corsi di formazione/riqualificazione o in caso di frequenza irregolare, rifiuto dell’offerta di un lavoro inquadrato in un livello retributivo non inferiore del 20% rispetto a quello delle mansioni di provenienza.
Nel caso in cui il datore di lavoro dimostri di non essere in grado di versare la CIGS (mancanza di liquidità) può chiedere il pagamento delle prestazioni direttamente all’INPS.
Ultime misure del decreto con misure urgenti per crisi aziendali
Otto milioni di euro sono, invece, diretti al Fondo sociale per occupazione e formazione al fine di assicurare ai lavoratori delle aziende confiscate o sequestrate alla criminalità un trattamento pari alla CIGS. La misura è rivolta esclusivamente ai lavoratori che subiscono una riduzione dell’orario di lavoro o la sospensione dal lavoro. Il trattamento viene assicurato per 12 mesi.
Il Governo interviene anche nel settore Moda che manifesta anch’esso una crisi. Viene riconosciuta la possibilità di estendere per 12 mesi l’integrazione salariale INPS nel periodo dal 1° febbraio 2025 al 31 dicembre 2025 in favore dei lavoratori del settore Moda delle aziende fino a 15 dipendenti.
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