Crisi del gas: la situazione in Europa tra rincari, accuse e nuove tasse

Violetta Silvestri

13 Gennaio 2022 - 12:56

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In Europa, e di riflesso in Italia, è sempre crisi del gas, con carenza di forniture e prezzi elevati. Cosa sta succedendo in questo inizio 2022 tra accuse alla Russia, rincari e ipotesi nuove tasse?

Crisi del gas: la situazione in Europa tra rincari, accuse e nuove tasse

L’aumento dei prezzi dell’energia sta mettendo sotto pressione i consumatori europei alla disperata ricerca di sollievo dopo due anni di pandemia, blocchi e incertezze sul lavoro.

La crisi del gas sta caratterizzando anche questo inizio 2022, mettendo a dura prova le famiglie, che sono più preoccupate per i prezzi come mai accaduto in questo secolo e si sentono meno inclini a spendere soldi, secondo un sondaggio della Commissione Europea.

Lo stesso trend si sta palesando anche in Italia, dove i rincari delle bollette mettono in allerta cittadini, industriali e Governo.

Qual è la situazione in Europa per i prezzi del gas? Una fotografia del presente, tra aumenti, tensioni e accuse.

L’Europa ancora nella morsa della crisi gas

I prezzi all’ingrosso del gas naturale sono aumentati di quasi il 300% nell’ultimo anno nel mercato di riferimento europeo, a causa dei livelli di stoccaggio insolitamente bassi, dell’aumento della domanda nel post dei blocchi pandemici e dei flussi limitati dalla Russia.

Il benchmark di riferimento europeo, Dutch TTF Gas Futures ha registrato il picco a dicembre, con prezzi per il combustibile schizzati oltre 172 euro. Ora viaggia sui 75 euro, ma mantiene alta la sa volatilità.

Il modello interno sull’economia dell’area dell’euro di Bloomberg Economics indica un effetto negativo per l’aumento dei prezzi dell’energia fino all’1% del PIL, con un impatto che durerà fino a quest’anno.

Intanto, decine di navi sono in viaggio dagli USA verso l’Europa, piene di gas naturale liquido per aiutare a stabilizzare il mercato.

La Russia accusata dall’AIE per la carenza di gas

Il capo dell’Agenzia Internazionale per l’Energia ha accusato la Russia di limitare le forniture di gas all’Europa in un momento di “accresciute tensioni geopolitiche” sottintendendo che Mosca ha prodotto una crisi energetica per fini politici.

Fatih Birol ha dichiarato che è lecito pensare che la Russia stia trattenendo almeno un terzo del combustibile che poteva inviare in Europa, avanzando questo monito:

“Riteniamo che ci siano forti elementi di rigidità nel mercato europeo del gas a causa del comportamento della Russia. Vorrei notare che i bassi flussi di gas russo di oggi verso l’Europa coincidono con l’intensificarsi delle tensioni geopolitiche sull’Ucraina”

Mosca insiste di aver adempiuto ai suoi contratti di fornitura di gas a lungo termine per il vecchio continente, ma è stata accusata da politici e analisti di trattenere le forniture limitando le vendite spot. Birol ha affermato che le esportazioni di gas russo in Europa sono diminuite del 25% su base annua negli ultimi tre mesi del 2021.

Il focus è su Gazprom. “I bassi livelli di stoccaggio nelle strutture dell’azienda con sede nell’UE rappresentano la metà del deficit dell’UE, anche se lo stoccaggio di Gazprom è pari solo al 10% della capacità di stoccaggio totale dell’UE”, ha ricordato l’AIE.

Le tensioni geopolitiche tra Occidente e Russia sull’Ucraina non aiutano la grave crisi del gas e rischiano di essere strumentalizzate. Da notare, comunque, che non solo l’Europa ma anche Mosca dipende dalle entrate delle vendite di gas. Sanzioni contro Putin potrebbero essere un danno anche per la sua economia.

Italia: contro i rincari in bollette, nuove tasse?

Nello scenario generalizzato europeo, spicca anche l’Italia per la crisi energetica e, soprattutto, per l’aumento dei prezzi del gas.

Il dibattito sul rincaro delle bollette è all’ordine del giorno a Palazzo Chigi. Gli industriali, dal settore siderurgico a quello della ceramica e della carta, hanno gridato l’allarme: con queste tariffe elettriche non ci sono profitti.

Cosa fare? L’ultima proposta è arrivata dal ministro Giorgetti, che ha parlato di una ipotetica tassa per le società energetiche, come riportato da Il Corriere della Sera:

“Credo che sia opinione condivisa all’interno del governo che coloro che, in relazione a questa situazione del tutto particolare, stanno registrando extra-profitti debbano in qualche modo contribuire alla fiscalità generale per permettere di intervenire nei confronti delle categorie più svantaggiate”

Il presidente del Consiglio Draghi ha ricordato che in Legge di Bilancio si prevedono 3,5 miliardi per calmierare i rincari, con possibilità di adottare anche altri provvedimenti.

Agostino Re Rebaudengo, presidente del settore dell’aziende energetiche per Confindustria, ha però ribadito che gli extra-profitti non sono delle società italiane, bensì dei produttori di gas stranieri.

Intanto, alcuni esponenti del Governo come Salvini e anche Conte invocano la possibilità di un nuovo scostamento di bilancio per affrontare il caro bollette.

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