Il Venezuela sta morendo: l’allarme da Caracas

C. G.

26 Giugno 2019 - 09:41

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Crisi Venezuela: il Paese sta morendo, i cittadini stanno morendo. L’allarme da Caracas, messa in ginocchio da difficoltà economiche e politiche senza precedenti

Il Venezuela sta morendo: l’allarme da Caracas

La crisi del Venezuela sta continuando ad aggravarsi.

A confermarlo Vanessa Neumann, capo diplomatico di Juan Guaidò a Londra, che ha fatto il punto sull’attuale situazione politica di Caracas, alle prese con la più grande crisi umanitaria della storia recente.

“Il Paese sta morendo, la popolazione sta morendo” , ha tuonato, ricordando come la comunità internazionale sia sempre più spaventata dall’irrefrenabile crisi del Venezuela, la stessa che ha messo in ginocchio l’intera economia e ha costretto parte della popolazione (quella più fortunata) a fuggire.

Crisi Venezuela: a che punto siamo?

La Neumann ha ricostruito passo dopo passo anche la crisi politica che ha colpito il Venezuela nel momento Juan Guaidò si è autoproclamato leader lanciando il guanto di sfida al Presidente Nicolas Maduro.

Il rovesciamento immediato del regime socialista è tuttavia fallito e molti militari sono rimasti fedeli al loro leader. Guaidò però non si è dato per vinto e ha ottenuto la legittimazione di numerosi altri Paesi.

“Le cose stano andando avanti. C’è una strategia che sta avanzando,”

ha tuonato la donna senza però fornire ulteriori dettagli in merito ai prossimi piani del leader dell’opposizione.

Fuga dal Paese

La crisi del Venezuela non è solo politica. Il Paese siede su alcune delle più vaste riserve di petrolio del mondo, eppure la corruzione, la malagestione e anche il tonfo dei prezzi al quale abbiamo assistito qualche anno fa hanno pian piano eroso la crescita dell’economia latinoamericana.

La recessione ha colpito con una violenza inaudita. L’inflazione ha iniziato a correre a ritmi impressionanti e nel mese di aprile è schizzata a 1,3 milioni per cento. A maggio il dato si è contratto poco al di sotto di 1 milione percento.

L’impennata dei prezzi e il tracollo della valuta nazionale hanno messo con le spalle al muro l’intera popolazione. Il bolivar ha perso così tanto valore che i negozianti hanno smesso di contare le monete e hanno iniziato a pesarle. La più grande banconota in circolazione, quella da 500, oggi non è più sufficiente neanche a comprare una caramella.

La crisi del Venezuela ha spinto molti cittadini a chiedere asilo in diversi Paesi (addirittura in Siria, nonostante la guerra), mentre il 10% della popolazione è già fuggito.

Non è chiaro se e in che modo la situazione verrà risolta. Prima bisognerà chiarire le cose a livello politico e soltanto in seguito sarà possibile lavorare per rimettere in piedi il Paese.

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