Allarme Covid, «nuova ondata attesa nei prossimi giorni»: variante Cerberus al 7% in Italia

Claudia Mustillo

26 Ottobre 2022 - 12:36

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La pandemia non è finita. Gli esperti si aspettano una nuova ondata spinta dai contagi della sottovariante Cerberus (BQ1.1).

Allarme Covid, «nuova ondata attesa nei prossimi giorni»: variante Cerberus al 7% in Italia

La pandemia da Covid-19 non è finita. Lo spiega il responsabile della strategia vaccinale dell’Agenzia europea dei medicinali, Marco Cavaleri: «Nelle prossime settimane è prevista una nuova ondata di casi Covid legata a nuove sottovarianti di Omicron».

A preoccupare maggiormente sono le due sottovarianti BQ1 e BQ1.1, nota come Cerberus: «La scorsa settimana la variante di Omicron BQ1 è stata identificata in almeno 5 Paesi in Europa e l’Ecdc prevede che questa e la sua sottovariante BQ1.1 diventeranno i ceppi dominanti da metà novembre all’inizio di dicembre. Non si sa ancora se sarà più trasmissibile o causerà una malattia più grave rispetto alle varianti BA4 e BA5, ma quello che si sa è che ha una maggiore capacità di sfuggire all’immunità conferita dalla vaccinazione, dall’aver contratto il Covid o dagli anticorpi monoclonali disponibili», ha spiegato l’esperto.

La nuova ondata Covid sarà dominata da Cerberus

Dopo solo venti giorni, o poco più, dalla prima segnalazione la nuova arrivata della famiglia Omicron, sottovariante BQ1.1 nota come Cerberus, ha già cominciato a guadagnare posizione nel numero dei contagi. Al momento infatti Cerberus è responsabile del 35% dei casi di Covid-19 in Francia e all’incirca il 7% in Gran Bretagna, Germania, Danimarca e in Italia.

L’evoluzione delle varianti in circolazione in Italia è stata tracciata dal Ceinge di Napoli, grazie all’analisi delle sequenze genetiche del virus Sars-CoV-2: «La situazione di Cerberus in Europa è preoccupante perché questa sottovariante è in ascesa», osserva il genetista Massimo Zollo, coordinatore della Task force Covid-19 del Ceinge, «è ipotizzabile un trend di crescita della sottovariante BQ.1.1, con raddoppio a breve. Al momento non ci sono dati clinici su Cerberus e sarà importante monitorare questo nelle ospedalizzazioni nelle prossime settimane». Alla luce di queste considerazioni, i due esperti suggeriscono di «essere cauti con la possibilità di affermare che non esistano più nuove ondate di infezioni da SarsCoV2, in quanto il virus muta per la sua sopravvivenza nell’uomo».

Le caratteristiche della sottovariante BQ1.1

La curva dei casi e dei ricoveri dopo aver raggiunto un picco comincia a scendere, ma molti esperti aspettano una nuova ondata dominata dalla sottovariante BQ1.1 già nel mese di novembre. In particolare, secondo gli esperti sono tre le principali caratteristiche di Cerberus a partire dal ritmo di diffusione che «potrebbe essere superiore rispetto a quello rilevato, vista l’attuale riduzione del tracciamento dei positivi e l’utilizzo prevalente dei dispositivi antigenici rapidi»; la seconda riguarda la possibilità di bucare i vaccini e la conseguente importanza dalla quarta dose con il vaccino aggiornato bivalente e, infine, la superiore capacità di replicazione indicata dai modelli bioinformatici. Quale è il destino clinico, spiegano gli esperti, «ancora non è noto oggi».

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