Il Covid arriva in Italia il 29 gennaio 2020. A distanza di due anni dall’inizio della pandemia, analizziamo i numeri di contagi, ricoveri e decessi per comprenderne l’evoluzione nel nostro paese.
Era il 29 gennaio 2020 quando il Covid è entrato ufficialmente in Italia. La prima immagine che torna alla mente è quella della coppia di turisti cinesi, 67 anni lui 66 lei, in ambulanza con la maschera per l’ossigeno. I medici dello Spallanzani di Roma salveranno loro la vita.
Fino a quel momento, il Sars-CoV-2 - quel virus aggressivo e sconosciuto comparso a Wuhan in Cina - sembrava un pericolo distante da noi. In realtà, circolava da tempo nel nostro paese e di lì a poco sarebbe stato scoperto il paziente zero di Codogno, poi i primi casi in Veneto. E la nostra vita sarebbe cambiata radicalmente.
Sono trascorsi oltre due anni dall’inizio della pandemia e i numeri rendono esattamente l’idea di quello che è accaduto: secondo il bollettino del ministero della Salute, il totale dei casi di Covid-19 da marzo 2020 è di 15.467.395. Le vittime sono 161.187, i dimessi e guariti 14.078.350.
Tuttora il numero dei casi e dei decessi resta alto, con una media di 70 mila contagi e circa 150 vittime al giorno. I vaccini però hanno tagliato drasticamente le ospedalizzazioni, riducendo la possibilità di sviluppare la malattia grave. Per questa ragione, il governo Draghi sta proseguendo con la road map delle riaperture. Ma analizziamo attentamente i dati per capire cosa è accaduto e l’evoluzione della pandemia nel nostro paese.
Covid, il numero giornaliero di casi confermati
Lunedì 2 marzo 2020, una settimana prima che l’allora presidente del Consiglio Giuseppe Conte annunciasse in diretta tv il lockdown totale, i casi confermati giornalieri erano 258 (fonte ourworldindata). In realtà, a causa dell’esiguità di tamponi il tracciamento non fotografava la situazione reale.
I contagi sono calati drasticamente in estate. Ma nel corso della seconda ondata trainata dall’aggressiva variante Delta (autunno 2020), i casi sono tornati a impennarsi, sfiorando il 15 novembre quota 35 mila. Il sistema sanitario nazionale era di nuovo in grande sofferenza.
Il picco più alto di contagi nelle 24 ore lo abbiamo raggiunto però nel corso della quarta ondata (dicembre 2021 - gennaio 2022), quella trainata dalla variante Omicron. Molto più contagiosa (ma meno aggressiva) di Delta e del virus originario di Wuhan. Il 16 gennaio 2022 sono stati registrati oltre 181 mila casi nelle 24 ore. Ma se a febbraio abbiamo assistito a una discesa rapida, da marzo 2022 i positivi sono tornati a salire. Con una media di 70 mila contagi giornalieri.
Ricoveri, tutti i numeri dall’inizio della pandemia
Per quanto riguarda le ospedalizzazioni, nel corso della prima ondata il picco è stato raggiunto nell’aprile 2020 quando i ricoveri hanno superato le 33 mila unità. Per poi scendere velocemente con l’arrivo della bella stagione. A luglio 2020, i pazienti nei reparti Covid erano attorno alle 800 unità.
La seconda ondata trainata da Delta è stata caratterizzata da un numero ancora più alto di ospedalizzazioni rispetto alla prima: intorno al 24 novembre 2020 i pazienti in ospedale erano circa 38 mila. Per poi tornare a scendere.
Con la terza ondata (primavera 2021) le ospedalizzazioni sono tornate a toccare quota 33 mila. Nell’estate 2021 i ricoveri sono scesi di nuovo intorno alle 1.200 unità. E dopo un piccolo rimbalzo a settembre, l’impennata da Omicron si è verificata tra dicembre 2021 e gennaio 2022. In questo caso però il picco di ricoveri è stato più basso rispetto ai precedenti: circa 21 mila pazienti nei reparti tra gennaio e febbraio, grazie all’alto tasso di vaccinazione.
Le vittime del Covid in Italia
Secondo il bollettino del ministero della Salute, le vittime totali dall’inizio della pandemia ad oggi sono 161.187. Il picco più alto di decessi lo abbiamo raggiunto ad aprile 2020, nel corso della prima ondata, con oltre 800 morti al giorno.
Come nel caso dei contagi e dei ricoveri, anche i decessi sono diminuiti con l’arrivo dell’estate. Un nuovo picco è stato raggiunto con la seconda ondata trainata da Delta: circa 700 vittime al giorno a dicembre 2020.
Ma è proprio a dicembre 2020 che inizia la massiccia campagna vaccinale. Da allora i decessi giornalieri iniziano a diminuire. Nel corso della terza ondata (primavera 2021) il picco viene raggiunto intorno a metà aprile con circa 480 morti al giorno.
La quarta ondata, durante la quale abbiamo raggiunto il picco massimo di contagi, è quella che ha registrato meno vittime (il picco di decessi è a gennaio 2022 con circa 370 morti nelle 24 ore). La ragioni sono due: l’imponente campagna vaccinale (circa il 90% della popolazione over 12 ha completato il ciclo vaccinale primario) e la minore letalità della variante Omicron.
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